Politica e appalti «Il sistema è virtuoso»
L’assessore Gottardi: «Nessuno spreco». Olivi (Pd): «Segnalare casi specifici, non tendenze»
Le criticità inerenti agli appalti pubblici rilevate dal procuratore regionale uscente della Corte dei Conti non convincono l’assessore provinciale Gottardi: «Vedo un Trentino sano ed efficiente». Il presidente del Consiglio delle Autonomie si mostra più sensibile al tema, ma «servono norme di più facile applicazione», dice Gianmoena.
Spesa pubblica e gestione degli appalti, la politica non vede le criticità segnalate da Marcovalerio Pozzato, procuratore uscente della Corte dei conti. Una percezione trasversale agli schieramenti, come emerge dalle valutazioni dell’assessore provinciale Mattia Gottardi e del consigliere d’opposizione Alessandro Olivi (Pd), già vicepresidente nella giunta di Ugo Rossi. «Forse non ho tutti gli elementi di valutazione del procuratore — premette Gottardi, delegato agli Enti locali — ma vedo un Trentino sano, efficiente ed efficace. Nel sistema non ci sono sprechi e, semmai, c’è un’attenzione al controllo molto spiccata, tanto da andare talvolta quasi in eccesso nei controlli, sempre doverosi e necessari». Una posizione rafforzata da Olivi. «Ho grande rispetto per il lavoro della magistratura contabile — sottolinea il consigliere provinciale Pd — ma credo che per sostenere una giusta cultura delle regole, vadano segnalati e perseguiti i singoli fatti specifici, non fare intendere vi sia una data tendenza negativa. Sono convinto che l’obiettivo della Corte dei conti non sia fare statistica sul numero di procedimenti, ma offrire un aiuto agli amministratori. Vedo, in tutti gli schieramenti, persone volenterose, specie nei centri più piccoli».
Pozzato, peraltro, aveva sott0lineato una sorta di «paura della firma» tra gli amministratori, fra gli elementi alla base di inerzie e ritardi da cui deriverebbero maggiori spese per centinaia di milioni. «Non c’è una paura di firmare — rilancia Gottardi — ma spesso difficoltà strutturali. Le municipalità, in carenza di personale, devono spesso rivolgersi a professionalità esterne. Un tema a noi ben presente, tanto che abbiamo dato ai Comuni strumenti per poter ricominciare ad assumere in questo inizio di 2021. Contiamo possano essere fatte circa 150 assunzioni, con questo primo provvedimento. Più in generale, anche nella riforma istituzionale allo studio, vogliamo ridare centralità operativa ai Comuni, per un’azione ancora più efficace».
Franco Ianeselli mostra più comprensione per le ragioni di Pozzato. «Il procuratore pone questioni reali — osserva il sindaco di Trento —. La Corte dei conti fa applicare le leggi, ma queste sono spesso di difficile interpretazione. Non è, dunque, una fuga dalle responsabilità, ma una difficoltà di applicazione. Anni di blocco delle assunzioni, poi, hanno frenato il ricambio, rendendo ancora più difficile agire, specie nei Comuni più piccoli». Paride Gianmoena, sottolinea, poi come gli amministratori abbiano interesse ad accelerare la gestione degli appalti. «Questo perché abbiamo a cuore tutti le nostre comunità — osserva il presidente del Consiglio delle Autonomie —. Servono norme di più facile applicazione,a maggior ragione in vista degli investimenti per il Piano di ripresa e resilienza». Difficoltà ben note anche a Christian Perenzoni, ex sindaco di Brentonico, dimessosi a inizio aprile. «A volte — rileva — non ci sono alternative agli incarichi esterni, perché i Comuni di piccole dimensioni non hanno le strutture. Per questo, talvolta, le azioni doverose della Corte dei conti vengono percepite quasi come un accanimento. Sarebbe bello avere un dialogo più approfondito con un’istituzione così importante per capire meglio i confini dell’azione amministrativa».