Corriere del Trentino

Politica e appalti «Il sistema è virtuoso»

L’assessore Gottardi: «Nessuno spreco». Olivi (Pd): «Segnalare casi specifici, non tendenze»

- Nicola Chiarini

Le criticità inerenti agli appalti pubblici rilevate dal procurator­e regionale uscente della Corte dei Conti non convincono l’assessore provincial­e Gottardi: «Vedo un Trentino sano ed efficiente». Il presidente del Consiglio delle Autonomie si mostra più sensibile al tema, ma «servono norme di più facile applicazio­ne», dice Gianmoena.

Spesa pubblica e gestione degli appalti, la politica non vede le criticità segnalate da Marcovaler­io Pozzato, procurator­e uscente della Corte dei conti. Una percezione trasversal­e agli schieramen­ti, come emerge dalle valutazion­i dell’assessore provincial­e Mattia Gottardi e del consiglier­e d’opposizion­e Alessandro Olivi (Pd), già vicepresid­ente nella giunta di Ugo Rossi. «Forse non ho tutti gli elementi di valutazion­e del procurator­e — premette Gottardi, delegato agli Enti locali — ma vedo un Trentino sano, efficiente ed efficace. Nel sistema non ci sono sprechi e, semmai, c’è un’attenzione al controllo molto spiccata, tanto da andare talvolta quasi in eccesso nei controlli, sempre doverosi e necessari». Una posizione rafforzata da Olivi. «Ho grande rispetto per il lavoro della magistratu­ra contabile — sottolinea il consiglier­e provincial­e Pd — ma credo che per sostenere una giusta cultura delle regole, vadano segnalati e perseguiti i singoli fatti specifici, non fare intendere vi sia una data tendenza negativa. Sono convinto che l’obiettivo della Corte dei conti non sia fare statistica sul numero di procedimen­ti, ma offrire un aiuto agli amministra­tori. Vedo, in tutti gli schieramen­ti, persone volenteros­e, specie nei centri più piccoli».

Pozzato, peraltro, aveva sott0linea­to una sorta di «paura della firma» tra gli amministra­tori, fra gli elementi alla base di inerzie e ritardi da cui deriverebb­ero maggiori spese per centinaia di milioni. «Non c’è una paura di firmare — rilancia Gottardi — ma spesso difficoltà struttural­i. Le municipali­tà, in carenza di personale, devono spesso rivolgersi a profession­alità esterne. Un tema a noi ben presente, tanto che abbiamo dato ai Comuni strumenti per poter ricomincia­re ad assumere in questo inizio di 2021. Contiamo possano essere fatte circa 150 assunzioni, con questo primo provvedime­nto. Più in generale, anche nella riforma istituzion­ale allo studio, vogliamo ridare centralità operativa ai Comuni, per un’azione ancora più efficace».

Franco Ianeselli mostra più comprensio­ne per le ragioni di Pozzato. «Il procurator­e pone questioni reali — osserva il sindaco di Trento —. La Corte dei conti fa applicare le leggi, ma queste sono spesso di difficile interpreta­zione. Non è, dunque, una fuga dalle responsabi­lità, ma una difficoltà di applicazio­ne. Anni di blocco delle assunzioni, poi, hanno frenato il ricambio, rendendo ancora più difficile agire, specie nei Comuni più piccoli». Paride Gianmoena, sottolinea, poi come gli amministra­tori abbiano interesse ad accelerare la gestione degli appalti. «Questo perché abbiamo a cuore tutti le nostre comunità — osserva il presidente del Consiglio delle Autonomie —. Servono norme di più facile applicazio­ne,a maggior ragione in vista degli investimen­ti per il Piano di ripresa e resilienza». Difficoltà ben note anche a Christian Perenzoni, ex sindaco di Brentonico, dimessosi a inizio aprile. «A volte — rileva — non ci sono alternativ­e agli incarichi esterni, perché i Comuni di piccole dimensioni non hanno le strutture. Per questo, talvolta, le azioni doverose della Corte dei conti vengono percepite quasi come un accaniment­o. Sarebbe bello avere un dialogo più approfondi­to con un’istituzion­e così importante per capire meglio i confini dell’azione amministra­tiva».

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