Consiglio di Stato, no a risarcimenti per Bezzi
Il candidato Udc aveva perso il seggio in Provincia per un voto in favore del leghista Savoi
Per Giacomo Bezzi dopo il seggio in consiglio provinciale, sfuma il risarcimento da oltre mezzo milione di euro richiesto alla Provincia. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del candidato Udc, rimasto fuori dall’aula consiliare per un solo voto in favore del leghista Alessandro Savoi.
Bezzi (ex deputato del Patt e già consigliere provinciale di Fi) aveva motivato la richiesta risarcitoria, «l’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa svolta dall’ufficio circoscrizionale» che avrebbe sbagliato procedura non contabilizzando i voti in modo corretto. Nel conteggio dell’esponente del centrodestra, i danni collegati alla mancata elezione sarebbe ammontato a ben 539.197 euro, di cui 326.100 euro di danni patrimoniali, 47.000 euro di indennità fine lavoro, 70.560 di trattamento previdenziale e 95.497 di spese sostenute nei giudizi. Nella battaglia legale, Bezzi è stato affiancato dall’avvocato Lorenzo Eccher.
Tutto è ruotato attorno a una scheda contestata e non assegnata che non sarebbe stata valutata del seggio di Bleggio Superiore. Bezzi era candidato nella lista numero 19 «Unione di centro con Fugatti» e alle elezioni aveva ottenuto 5.315 preferenze. L’ex consigliere aveva mancato l’elezione per uno scarto di appena un voto. La lista numero 1 «Lega Salvini Trentino»,
con nomina alla carica di consigliere di Gianluca Cavada, aveva infatti incassato 5.316 voti.
Successivamente, a seguito della rinuncia della consigliera Vanessa Cattoi (attualmente deputata eletta nel collegio di Rovereto) veniva nominato il primo dei non eletti, ossia Alessandro Savoi. Da qui è iniziata la battaglia legale. Il primo round davanti al Tar era stato vinto da Bezzi, i giudici avevano assegnato tre voti in più all’Udc, tra cui uno del seggio del Comune di Ville d’Anaunia che si era aggiunto a quelli assegnati di Bleggio Superiore e Pomarolo.
I giudici trentini avevano infatti chiesto i verbali e le schede scoprendo il mancato calcolo. Savoi aveva impugnato davanti al Consiglio di Stato. Il massimo grado della giustizia amministrativa non aveva però riconosciuto uno dei due voti assegnati a Bezzi dal Tar di Trento restituendo l’incarico a Savoi. Il motivo? La doglianza per una delle schede contestate e non attribuite della sezione 1 del seggio di Bleggio non era contenuta nel ricorso principale.
Ora si arriva all’ultima puntata della vicenda con, appunto, il rigetto anche dell’ultima richiesta di Bezzi, attualmente non impegnato in incarichi istituzionali. Continua, però, l’impegno di partito, nelle fila di Cambiamo, la formazione moderata di centrodestra, il cui leader nazionale è Giovanni Toti, attuale presidente della Regione Liguria. Sia come sia, dopo l’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato, Bezzi preferisce restare in silenzio. «Non commento» è la sua laconica replica.