L’Haydn torna dal pubblico In scena Cominati e Volmer
A Bolzano e a Trento l’orchestra con il direttore estone e il pianista-pilota che esordì al Premio Busoni. «Ripartiamo da Saint-Saëns e Schubert»
Ritorna dal vivo l’orchestra Haydn. Due concerti davanti a un pubblico vero, martedì al Comunale di Bolzano e mercoledì all’auditorium di Trento (entrambi alle 20), con pianista solista Roberto Cominati e con il maestro estone Arvo Volmer a dirigere l’orchestra (in programma la Sinfonia n. 4 in do minore, D417 Tragica di Schubert).
«Il programma originario dei concerti era composto da due sinfonie classiche molto diverse, una sinfonia “neo” umoristica e una sinfonia “vera” seria - spiega Arno Volmer - . Entrambe di compositori che in realtà erano più a loro agio in altri generi rispetto alla sinfonia. Ma a Prokofiev, autore di The Classical Symphony siamo stati costretti a rinunciare per finire in tempo e rispettare il coprifuoco delle 22. Il suo è un approccio spensierato rispetto a quello di Schubert».
Reduce da un lungo periodo in Estonia, il maestro Volmer torna in Trentino-Alto Adige con entusiasmo.
«Ho trascorso questi mesi in Estonia lavorando all’Estonian National Opera come direttore artistico. l’Estonia durante questa terribile pandio, demia ha comunque permesso a musicisti e artisti di esibirsi dal vivo. Ma so bene che la maggior parte dei nostri colleghi in tutto il mondo sono stati costretti allo stop totale e questo è un dolore. Ora anche in Italia si riprende in sicurezza».
Il pianista Roberto Cominati, talento fin dal suo esorsi è imposto all’attenzione della critica internazionale grazie al primo premio al Concorso Busoni di Bolzano nel 1993. Artista applaudito in tutto il mondo, è anche pilota d’aerei di linea, Boeing 737 e Airbus. Una professione che ha portato avanti senza mai abbandonare la carriera di pianista.
Suonerà a Bolzano e a Trento con la Haydn il concerto per pianoforte n. 2 in sol minore, op. 22 di Charles Camille Saint-Saëns.
«L’ho suonato tanto tempo fa, mi fa piacere tornare a farlo con l’orchestra Haydn - rivela Cominati - . È una pagina molto bella, che implica soprattutto nel secondo e terzo
movimento una certa padronanza tecnica. Nel primo tempo c’è una parte cantabile molto ampia».
Per Cominati quello di Trento e Bolzano è il ritorno in scena dopo il lungo stop causato dalla pandemia. «Noi musicisti siamo stati fermi tutti per mesi. Ora torniamo alla musica, eseguita o ascoltata, tutti insieme. Questo ha un valore simbolico per me molto importante. E confortante, anche. Non mi era mai successo di non suonare davanti a un pubblico per quasi sette mesi consecutivi, Dopo il doppio appuntamento in Trentino-Alto Adige ho già altri concerti a Malta, a Parma, a Perugia».
Una pausa forzata dalla musica, ma non dagli aerei, che Cominati ha continuato a pilotare. «Se non si guida un aereo per un po’ di tempo, ci si può ritrovare quasi subito pronti a farlo, senza vuoti di memoria, salvo rispettare ovviamente tutti i protocolli. Una lunga pausa dalla musica credo sia differente. Ma i pianisti sono abituati a studiare ogni giorno e dunque la memoria non dovrebbe tradirmi».