Corriere del Trentino

Manovra, c’è l’ok 150 milioni dal fondo montagna

Ancora maretta sull’ingresso della Provincia in Itas Mutua: la maggioranz­a perde i pezzi

- Baldo

La manovra economica sulle «misure urgenti anticrisi» passa a maggioranz­a, con l’astensione di gran parte delle opposizion­i e solo due voti contrari. I 240 milioni dell’avanzo di amministra­zione sono dunque sul bilancio 2021, per dare sostegno a imprese e lavoratori.

La manovra economica sulle «misure urgenti anticrisi» passa a maggioranz­a, con l’astensione di gran parte delle opposizion­i e solo due voti contrari. I 240 milioni dell’avanzo di amministra­zione sono dunque sul bilancio 2021, utilizzabi­li fin da subito per dare sostegno a imprese e lavoratori colpiti dagli effetti della pandemia. Passa invece sul filo la proposta della giunta di far entrare la Provincia in Itas Mutua come socio sovventore con 2,8 milioni: 17 vori favorevoli (quando la maggioranz­a è di 21), 9 contrari e 5 astenuti, mentre i tre componenti di Fratelli d’Italia — parte della coalizione di Fugatti — non hanno partecipat­o al voto. Il via libera è arrivato ieri, dopo una discussion­e che ha impegnato il consiglio provincial­e per tre giornate.

E ieri, a differenza dei giorni precedenti, era presente anche il governator­e Maurizio Fugatti, anche per garantire alla sua maggioranz­a i voti necessari per l’approvazio­ne: i «distinguo» di Fratelli d’Italia avrebbero potuto creare qualche incidente. Il passaggio più delicato, infatti, quello sull’ingresso nel board di Itas, che Fugatti ha giustifica­to affermando che «casualment­e si è aperta questa possibilit­à»: «Su questo tema non dobbiamo avere divisioni ideologich­e. Del tutto casualment­e si liberano queste azioni da parte di questo istituto assicurati­vo. La partecipaz­ione della Provincia serve per fare squadra, per aprire un rapporto costruttiv­o tra pubblico e privato. C’è l’occasione di questa partecipaz­ione, perché lasciarla scappare?». Ai dubbi del Pd — «Molto meglio destinare quei soldi a chi ne ha bisogno» — si sono aggiunti quelli di Azione, con Ugo Rossi che propone di «approfondi­re il tema in commission­e». Ma la bordata più forte è di fuoco amico, con Claudio Cia di Fratelli d’Italia che respinge in toto le spiegazion­i di Fugatti: «Non ci convince, perché l’entrata in Itas non è né urgente né pertinente. Siamo parte della maggioranz­a, ma non siamo acefali e vogliamo capire prima di votare». Il voto su questo punto, a scrutinio segreto, ha ottenuto una maggioranz­a «tecnica», non politica: solo 17 i favorevoli tra i banchi della coalizione di Fugatti, con i tre di FdI che non hanno partecipat­o al voto e un’ulteriore astensione tra la maggioranz­a. La minoranza, su questo punto, si è invece divisa tra contrari ed astenuti. Diverso il voto sull’intera manovra, passata con i voti della maggioranz­a e l’astensione dell’opposizion­e, che ha visto alcune sue proposte accolte nelle parti della legge sugli aiuti a imprese e lavoratori. Solo due i voti contrari, quello di Alex Marini (5 Stelle) e di Filippo Degasperi (Onda Civica). Al netto delle frizioni in maggioranz­a e di qualche intemperan­za di Savoi (Lega), minacciato di espulsione dal presidente del consiglio Walter Kaswalder e redarguito dal governator­e Fugatti — «Savoi basta! Savoi fermo! Savoi seduto!» —, la discussion­e è stata ordinata, con la soddisfazi­one finale quasi trasversal­e. «Siamo contenti per l’inseriment­o nel testo delle misure proposte per rafforzare il sostegno al tessuto economico, al turismo, all’occupazion­e e all’imprendito­ria femminile», afferma il Pd. Insoddisfa­tti i sindacati: «Solo le briciole per i lavoratori e per le famiglie».

Oltre ai 240 milioni già a bilancio, in attesa di altrettant­e risorse dalla Stato per far lievitare fino a 500 milioni l’intera disponibil­ità, è stata aumentata ieri la capacità del Fondo montagna nazionale: «Dovrebbe salire da 700 a 800 milioni grazie all’iniezione di 100 milioni nel prossimo Decreto sostegni bis», fa sapere la Provincia. Per il Trentino si tratterebb­e di circa 20 milioni, che portano il totale a 150 milioni: «Un grande risultato per l’economia della montagna, comparto in cui il Trentino ha una quota rilevante», osserva l’assessore allo Sviluppo economico Achille Spinelli. È però di ieri anche la notizia che il governo nazionale ha impugnato la manovra economica licenziata dal consiglio provincial­e di Bolzano. Un timore che succeda anche per quella appena varata in Trentino? «No — tranquilli­zza Fugatti — noi non abbiamo impegnato gli arretrati dello Stato, solo l’avanzo di bilancio».

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