La ex cosparsa di benzina, condannato a 5 anni
Pena di 5 anni per Flavio Valentini. Era accusato di tentato omicidio e lesioni L’uomo è stato prosciolto per i maltrattamenti, risarcita la compagna
Ha patteggiato cinque anni per tentato omicidio e lesioni il trentacinquenne della Rotaliana, Flavio Valentini, che il 29 maggio 2020 gettò benzina contro la compagna per punirla. Lei lo voleva lasciare. L’uomo, su richiesta della stessa Procura, è stato prosciolto dall’accusa di maltrattamenti.
Le liti erano frequenti, tutti sapevano di quel rapporto fragile segnato dalla violenza, ma forse nessuno pensava che si sarebbe spinto fino a quel punto. Eppure l’aveva promesso: «La prossima volta che ti vedo ti ammazzo», aveva detto, ma non era la prima volta che la minacciava. Parole forse, eppure quel giorno di maggio, il 29 maggio 2020, Flavio Valentini, 35 anni, si era presentato a casa della compagna di qualche anno più grande di lui, in via Bertagnolli a Mezzolombardo, con una bottiglia di benzina. Secondo la Procura voleva punirla perché lei aveva deciso di lasciarlo, ma lui ha sempre negato: «Non volevo ucciderla».
Da allora è trascorso quasi un anno e ieri il trentenne, difeso dall’avvocata Angelica Domenichelli, ha chiuso i conti con la giustizia riuscendo a trovare un accordo con la pm Maria Colpani per una pena tutto sommato mite, almeno rispetto alle accuse. L’uomo ha infatti patteggiato 5 anni davanti alla gup Adriana De Tommaso per tentato omicidio e lesioni ed è stato prosciolto dall’accusa di maltrattamenti, come chiesto dallo stesso pubblico ministero. Gli atti della Procura tracciano infatti un quadro drammatico che racconta un rapporto fragile, costellato dal liti e percosse, talvolta anche reciproche. Lei 46 anni, con un figlio, lui di qualche anno più giovane, si erano innamorati e qualche anno fa avevano iniziato a frequentarsi, ma da subito il rapporto tra i due era apparso tormentato. I vicini hanno raccontato agli inquirenti urla e liti frequenti segnate dall’abuso di sostanze alcoliche. Bastava un bicchiere di troppo per far esplodere la rabbia. Nell’atto d’accusa gli inquirenti ripercorrono la difficile storia d’amore tra i due. Uno degli episodi più gravi risale all’agosto del 2019 quando l’uomo, secondo quanto ricostruito, aveva picchiato brutalmente la compagna rompendole tre costole. La donna era finita in ospedale. Sempre nel 2019, tra ottobre e dicembre, il trentenne l’aveva aggredita e insultata pesantemente minacciandola di morte quando lei, esasperata, lo aveva accusato di bere troppo. Bastava poco ad accendere la miccia e far esplodere la rabbia. Spesso l’uomo si attardava nei bar ingerendo alcolici fino a tarda notte, così lei usciva di casa per cercarlo e ogni volta che lo trovava lui perdeva la testa e la schiaffeggiava.
Per mesi la vita della donna è stata costellata di litigi e botte, poi c’era stato un periodo di quiete. Ma era durato poco, fino al 29 maggio quando l’uomo ha tentato di ucciderla. Quel giorno il trentenne era entrato in casa in preda all’ira, i due avevano litigato e lui l’aveva colpita con calci e pugni, poi aveva tentato di soffocarla. L’aveva colpita anche con il manico del coltello, infine l’aveva cosparsa di sostanza infiammabile (secondo gli accertamenti fatti sulle tracce trovate si trattava di un miscuglio di benzina e gasolio). Lei, terrorizzata aveva reagito colpendolo con un coltello alla spalla. A quel punto lui era uscito di casa in cerca di un accendino mentre lei si era barricata. Valentini è ancora in carcere, mentre la ex, che aveva riportato lesioni con una prognosi di 10 giorni, è stata risarcita.