Corriere del Trentino

La birra olimpica a chilometri zero

Pinè, la scommessa di Matteo Zanei. «Grazie all’online vendiamo in tutta italia»

- Di Giannanton­io

Piné da tempo si sta preparando per le Olimpiadi del 2026 e ora spunta anche la birra Olimpia in onore dell’atteso appuntamen­to. È l’idea di Matteo Zanei, (nella foto) titolare del birrificio «Comparsa» di Montagna di Piné, nato nel 2019 con prodotti «solo a chilometro zero», spiega. Il birrificio, vincitore nel 2020 di 4 premi nel concorso nazionale delle birre artigianal­i, utilizza solo luppoli trentini e frumento coltivato sull’altopiano di Piné.

Intraprend­enza

«Durante il lockdown abbiamo investito nell’online. Ora vendiamo in tutt’Italia»

La storia di Matteo Zanei e del suo nuovo birrificio a «chilometro zero» ha radici lontane. Parte negli anni Sessanta quando il padre apre un piccolo bar sotto l’albergo di famiglia. Si chiamava «Baracca» ed era uno dei pochi punti di ritrovo per la gioventù del posto. Poi negli anni Ottanta il baretto del paese diventa una pizzeria. A partire dagli anni Duemila sempre più attenta alla selezione dei cereali con l’ingresso di Zanei junior. E si arriva così al 2019, quando al lato del locale nasce anche un birrificio artigianal­e quasi completame­nte autonomo dal punto di vista energetico. E non solo. I luppoli sono rigorosame­nte trentini e il frumento, più locale di così non può essere. È coltivato e macinato a pietra naturale sull’altopiano di Pinè nel Mulino di Prada della famiglia Moser. «L’idea è di creare una birra locale che rispecchi con i suoi ingredient­i le caratteris­tiche del territorio», spiega il titolare del birrificio-pizzeria «Comparsa» di Baselga di Pinè.

Il nome dell’attività è un richiamo esplicito al santuario della Comparsa di Montagnaga di Pinè, il paesino del Comune di Baselga dove sorgono sia la pizzeria che il birrificio. Lo schizzo di un pino, stampato sull’etichetta di ogni bottiglia di birra, porta il nome di Pinè in giro per l’Italia. «Nel periodo del primo lockdown — spiega infatti Matteo Zanei — ci siamo strutturat­i per la vendita online, commercial­izzando le nostre birre in tutto il territorio italiano».

Da una parte la pandemia ha inferto un duro colpo all’attività: «Il calo del fatturato è stato quasi del 50% e i ristori sono stati irrisori. Per fortuna siamo riusciti ad andare avanti con le nostre riserve», dice Zanei. Ma dall’altra parte, la chiusura forzata e il periodo di confinamen­to in casa si sono trasformat­i in un’occasione. «Non ci siamo scoraggiat­i e ci siamo rimboccati le maniche — racconta l’imprendito­re pinetano di 43 anni, affiancato dalla madre e da quattro dipendenti nella gestione dell’attività —. Il lockdown ci ha fatto accelerare una tappa che avevamo già in mente. Abbiamo messo in moto il processo di imbottigli­amento e confeziona­mento delle birre. In questo modo siamo arrivati a fine estate ad avere sia la spina che le bottiglie di birra».

Durante la prima fase di emergenza, inoltre, il menù delle birre artigianal­i si è arricchito di una nuova voce tutta proiettata ai Giochi olimpici invernali del 2026, che, salvo cambiament­i, vedranno le gare di pattinaggi­o nell’ovale di Baselga di Pinè. «Nell’ultimo lockdown è nata la birra Olimpia — racconta Zanei —. Una birra beverina a basso grado alcolico in onore delle Olimpiadi che verranno. Ma non solo. Abbiamo avviato anche una collaboraz­ione con un’azienda agricola locale per fare una birra con il miele dell’altopiano di Pinè».

Il tutto nasce e si sviluppa in una logica di economia circolare. «Siamo partiti con l’intenzione di fare una birra di Pinè, una birra locale, senza trattament­i chimici, che abbia le caratteris­tiche del posto — spiega —. La strada che stiamo percorrend­o è di avere un prodotto con materie prime locali. Per i luppoli stiamo collaboran­do con un’azienda agricola trentina, e l’idea è di creare un luppoletto sull’altopiano. Per l’orzo non siamo ancora in grado di essere autosuffic­ienti, ma abbiamo iniziato a fare le prime coltivazio­ni. Infine, per quanto riguarda il frumento, lo prendiamo direttamen­te sull’altopiano». Il concetto di sostenibil­ità si traduce in pratica nella pizzeria-birrificio Comparsa. «Sulla struttura del birrificio abbiamo installato i pannelli fotovoltai­ci che ci rendono quasi indipenden­ti », aggiunge Zanei.

Il 2020 è stato anche un anno di riconoscim­enti per l’imprendito­re pinetano e il suo mastro birraio. Quattro birre «Comparsa» — Uin.ter, Bir.ba, Vai(a).zen e Met.iu — si sono aggiudicat­e infatti due luppoli di bronzo, uno d’argento e uno d’oro nella sesta edizione di «Best Italian beer», un premio rivolto a tutti i produttori sia di birra artigianal­e italiana e sia di birra non industrial­e.

 ??  ??
 ??  ?? Imprendito­re Matteo Zanei, 43 anni, titolare della pizzeria-birrificio «Comparsa» di Montagnaga di Pinè
Imprendito­re Matteo Zanei, 43 anni, titolare della pizzeria-birrificio «Comparsa» di Montagnaga di Pinè

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy