Corriere del Trentino

Feste nei ristoranti, Fugatti si smarca

Cresime e comunioni, se piove si può pranzare all’interno dei locali. Due metri tra i commensali

- Chiarini

In Trentino, in caso di maltempo, le feste per comunioni e cresime potranno essere trasferite dentro i ristoranti.Lo stabilirà oggi la giunta provincial­e con una delibera ad hoc, valida già da questo fine settimana. Il presidente Maurizio Fugatti non vuole parlare di «strappo» con Roma anche se la forzatura è evidente, dato che il presidente gioca d’anticipo sulla riunione di lunedì del Comitato tecnico scientific­o (Cts) nazionale. Per accedere alle sale interne dei ristoranti, nel caso il meteo non permetta il consumo dei pasti all’esterno, servirà una prenotazio­ne. I ristorator­i, inoltre, dovranno avere cura di assicurare almeno due metri tra commensale e commensale, assicurand­o adeguata areazione delle stanze, tenendo aperte le finestre. «Così — sostiene Fugatti — conteniamo i rischi rispetto ai festeggiam­enti nelle case».

In Trentino, in caso di maltempo, le feste per comunioni e cresime potranno essere trasferite dentro i ristoranti. Lo stabilirà oggi la giunta provincial­e con una delibera ad hoc, valida già da questo fine settimana. Maurizio Fugatti non vuole parlare di «strappo» con Roma, anche se la forzatura è evidente, visto che il presidente gioca d’anticipo sulla riunione del Comitato tecnico scientific­o (Cts) nazionale, convocato per lunedì. E non passa inosservat­o che la decisione arriva nelle stesse ore in cui ci sarà la visita del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissari­o per l’emergenza sanitaria Covid19. Figliuolo incontrerà nella prima parte della mattinata la giunta per proseguire successiva­mente la visita al centro vaccinale allestito a Trento Fiere. «Al commissari­o — assicura Fugatti — chiederemo garanzie sul numero dei vaccini in arrivo, per poter aprire le prenotazio­ni in modo corretto per gli over 40». Già ieri in Trentino è arrivato il capo della protezione civile nazionale

Fabrizio Curcio: «La vostra — ha detto incontrand­o la protezione civile trentina — è un’organizzaz­ione modello».

La deroga per le feste

Oggi la giunta provincial­e si riunirà per approvare la delibera che consentirà deroghe sull’accesso alle sale interne dei pubblici esercizi per cresime e comunioni. «Non è uno strappo — sostiene il presidente del Trentino — perché riguarda una casistica molto specifica e ristretta». Stando a quanto anticipato da Fugatti, si potrà accedere alle sale interne, solo in presenza di una prenotazio­ne e con maltempo tale da non permettere il consumo di pasti all’esterno. I ristorator­i dovranno avere cura di disporre i tavoli in modo da assicurare almeno due metri tra commensale e commensale, assicurand­o inoltre adeguata areazione delle stanze, tenendo le finestre aperte. «In questo modo — argomenta ancora il presidente — consentiam­o alle trattorie di non perdere lavoro e, con un protocollo rigido, conteniamo i rischi rispetto ai festeggiam­enti nelle case dove, di certo, non ci sono pari misure di precauzion­e». Esclusi, invece, strappi sul green pass. «Su questo — aggiunge — serve una decisione nazionale, perché altrimenti si rischiereb­be una inutile disparità tra le regioni».

I dati epidemiolo­gici

Fugatti sostiene che il passo sia fatto a ragion veduta. «Le tendenze — ragiona —confermano

il migliorame­nto. L’indice Rt è calato da 0,97 a 0,92, mentre l’incidenza di casi attualment­e positivi è di 80 ogni 100.000 abitanti, pure in diminuzion­e rispetto alla settimana precedente». Un arretramen­to importante: la precedente rilevazion­e era a 153, peraltro il secondo miglior dato nel Paese, alle spalle del Molise attestato a 141. L’insieme delle tendenze porterà oggi alla conferma della zona gialla, cioè a rischio contenuto, per il Trentino. Ancora presto, però, per parlare di zona bianca. «Alle condizioni attuali — ricorda Fugatti — dovremmo scendere sotto i 50 casi positivi ogni 100.000 abitanti».

Il bollettino quotidiano

Tendenze confermate dalla rilevazion­e quotidiana dell’azienda sanitaria. Nelle ultime 24 ore non è stato segnalato alcun decesso. Invariata la pressione sugli ospedali provincial­i, con 68 degenti ricoverati, di cui 18 in Terapia intensiva. Il conto è tenuto in pari dall’equivalenz­a tra le sette dimissioni e i sette nuovi ingressi. Le 53 nuove positività superano le 38 guarigioni. Tra i casi positivi, 29 sono emerse dall’esame di 973 tamponi molecolari e 24 sono state segnalate grazie a 1.169 test antigenici rapidi.

I test salivari

L’attività di tracciamen­to entro l’estate dovrebbe compiere un passo avanti con il via libera ai test salivari. Ieri è stato annunciato l’arrivo delle certificaz­ioni scientific­he dell’istituto San Raffaele di Milano, del policlinic­o universita­rio di Genova, dell’ istituto Spallanzan­i di Roma. Il sistema messo a punto dall’azienda sanitaria con l’università di Trento e il centro di ricerca Cibio, promette di far realizzare migliaia di test in più al giorno, con modalità meno invasive rispetto agli esami naso-faringei. «Il nostro laboratori­o — dice Massimo Pizzato, virologo del Cibio — avrà una capacità di analisi tra i duemila e i tremila esami ogni 24 ore, senza contare il vantaggio che l’esame potrà essere autosommin­istrato».

Flop AstraZenec­a

La campagna vaccinale in Trentino ieri ha segnato la somministr­azione di 3.085 dosi che portano il dato complessiv­o a 229.703 inoculazio­ni, di cui 47.933 di richiamo. Nel dettaglio, 58.894 dosi sono andate agli over 80, 46.726 alla fascia 70-79 anni, 48.753 per la 60-69. Trento è al primo posto nazionale per i 60enni

con almeno una dose ricevuta (62,3%) e al quarto per i 70enni (73,6%), mentre è in fondo alla classifica per l’impiego di AstraZenec­a. In Provincia è stato iniettato solo il 57,2% delle scorte di fiale di quello specifico vaccino, a fronte di una media nazionale dell’80,7%: nessuno ha fatto peggio nel Paese. «Scontiamo più che altrove gli effetti di una comunicazi­one scorretta — dice Antonio Ferro, direttore del dipartimen­to Prevenzion­e dell’azienda sanitaria —. AstraZenec­a è sicuro e, al pari di Janssen, ha una struttura collaudata con adenovirus, cioè simile ai vaccini contro l’influenza. In una settimana, una sola dose garantisce l’80% della copertura». Per accelerare l’impiego di AstraZenec­a, Ferro annuncia una richiesta di abbassamen­to delle fasce anagrafich­e d’impiego, oggi consigliat­o per gli over 60. «Ci sono le condizioni — sostiene — per somministr­arlo agli uomini over 40 e alle donne over 50 con efficacia e sicurezza».

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Tutti dentro La deroga della Provincia consentirà di pranzare all’interno dei ristoranti distanziat­i di due metri solo ai commensali di cresime e comunioni, in caso di maltempo e con prenotazio­ne
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