Corriere del Trentino

Aquila, Armani domina Gara 1 da dimenticar­e

Gara 1 dei quarti: contro Milano la Dolomiti Energia regge solo nel primo quarto poi si perde in attacco Deludono Maye e Williams. Oggi si rigioca al Forum

- Schiavina

Non c’è partita a Milano per l’Aquila. Il primo impatto con i playoff è durissimo, sconfitta di 26, e già oggi c’è il secondo atto di una serie che è solo sull’1-0, ma appare già chiarament­e indirizzat­a.

Non c’è partita a Milano per l’Aquila, gara 1 è un massacro o giù di lì. Il primo impatto con i playoff è durissimo, sconfitta di 26, con scarto massimo che ha toccato il -29, e già oggi c’è il secondo atto di una serie che è solo sull’1-0, ma appare già chiarament­e indirizzat­a, a giudicare dalla facilità con cui l’Armani ha vinto la prima.

Nessuna sorpresa, ci stava di perdere contro la grande favorita per lo scudetto, riposata e carica di fiducia in vista del doppio sprint di fine stagione sul fronte italiano ed europeo. E poco importano il divario ed i numeri impietosi - vecchia legge dei playoff che tanto si azzerano subito. Quel che però si nota maggiormen­te è che Milano ha viaggiato davvero con un fil di gas, dando largo spazio alle sue seconde, anzi terze linee, come fosse una partita qualunque di stagione regolare. In fondo si sapeva, questi playoff per la Dolomiti Energia non sono che un premio per il bel finale di stagione, precedenti storici a parte nessuno si faceva illusioni, però non è mai bello perdere così. Subito stanchi, forse anche un po’ appagati, i bianconeri finiscono travolti su tutti i fronti, specie quello difensivo (54% da tre concesso) ed a rimbalzo (-13), mentre l’attacco si arena al 37% in azione nonostante l’interminab­ile garbage time.

Le cifre salvano forse il solo Browne, mai in partita Maye, molto sgonfio Williams nonostante due superbe schiacciat­e. Chissà cosa si saranno detti Messina e Molin, amici da quarant’anni, mentre prendevano il famoso caffè assieme prima della partita che si erano promessi.

I due coach mestrini sapevano entrambi benissimo che il loro ultimo incontro, il famoso 61-60 di marzo a Trento, resta un’impresa, ma va contestual­izzata: quella Milano veniva da due gare di Eurolega ravvicinat­e, questa era fresca e motivata.

La partenza trentina non è male, sul 12-17 il massimo vantaggio esterno, l’Olimpia ci mette un attimo a mettersi in moto, ma quando lo fa sono dolori. Parziale di 17-5, la resistenza dura più o meno fino metà secondo quarto, poi la prima spallata, che è già quella decisiva, firmata proprio dai due ex in maglia rossa, Shields e Moraschini. 2314 il secondo quarto, sono 15 punti di scarto all’intervallo, fin lì solo Browne a tenere un po’ botta, ma già nei guai con tre falli.

A inizio di ripresa è ancora crisi, è ventello di scarto al 23’, partita già in ghiaccio e tutti con la testa a gara2, anche se con stati d’animo opposti. Oggi si rigioca, sempre al Forum (ore 19, diretta Eurosport 2, gara3 è domenica in casa alle 20,45), a ventiquatt­r’ore esatte dal primo atto, che già ha richiesto all’Aquila un discreto dispendio di energie, dieci uomini utilizzati contro dodici, uscendone comunque a pezzi. Se Milano già è più forte in condizioni normali, è evidente che con la sua profondità, abbinata a un calendario del genere, diventi sempre più favorita.

Per dare un’idea dello squilibrio delle forze, basta rilevare che Messina ha tenuto in tribuna Micov, Roll, Tarczewski e Moretti, e risparmiat­o i prezzi grossi come Rodriguez (16 minuti giocati), Punter (18’), Hines (23’). Unica buona notizia: è rientrato Kelvin Martin, ripresosi in fretta dall’infortunio di Bologna.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy