Colpito in testa da un sasso, grave 24enne
Era lì con un suo compagno di scalata che stava facendo lavori di manutenzione su una via d’arrampicata a Mezzano (Primiero) quando all’improvviso è stato colpito alla testa da un sasso caduto dall’alto. Il ragazzo si è accasciato a terra. Qualche minuto dopo, tra le 11.15 e le 11.30 di ieri mattina, era a bordo dell’elicottero sanitario. Ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono giudicate gravi.
Da una prima ricostruzione, il giovane arrampicatore — classe 1997 e residente a Trento — si trovava a terra alla base di una parete rocciosa in val Noana, nel cosiddetto settore «Pindoli». Terminata la stagione invernale, il ragazzo aveva raggiunto quella zona insieme ad un amico per rimettere in sesto una via d’arrampicata in falesia. Per poi poterla affrontare in serenità nei prossimi mesi. Ma proprio in questo frangente, durante i lavori di manutenzione, si è staccato un sasso dalla parete rocciosa ed è andato a finire sulla testa del giovane ventiquattrenne. Una circostanza del tutto fortuita, di cui era quasi impossibile accorgersi con gli occhi puntati sulla roccia.
La chiamata alla Centrale unica di emergenza «112» è arrivata attorno alle 11.15. A lanciare l’allarme il suo compagno di scalata. Ricevute le prime informazioni sull’accaduto, il coordinatore dell’area operativa del Trentino orientale del Soccorso alpino ha chiesto l’intervento dell’elicottero e della stazione di competenza del Primiero. Raggiunta la zona, il ragazzo, che si trovava in un luogo difficilmente accessibile, è stato calato per alcuni metri dal compagno fino al greto di un torrente. Nel frattempo una squadra di quattro soccorritori delle stazioni del Primiero e di San Martino di Castrozza sono accorsi sul posto via terra. Poi l’elicottero ha verricellato il tecnico di elisoccorso e l’equipe medica poco lontano. Il ventiquattrenne è stato quindi imbarellato, stabilizzato e intubato. Infine, recuperato a bordo dell’elicottero con il verricello, è stato portato in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara di Trento, dov’è ricoverato in rianimazione.