Corriere del Trentino

Esame maturità Contesta il voto e ottiene «100»

La commission­e riesamina il caso e assegna il 100. Tar: i giudici «bacchettan­o» gli insegnanti

- D. R.

Ha vinto la sua battaglia contro la scuola uno studente del liceo scientific­o Antonio Rosmini di Rovereto che, attraverso un ricorso al Tar, aveva contestato il suo voto di maturità. Per un soffio non aveva ottenuto il punteggio massimo. Ora la commission­e ha riesaminat­o il caso assegnando il voto 100/100. In sentenza i giudici «bacchettan­o» i docenti.

Voleva ottenere il massimo, si era impegnato tanto per raggiunger­e il suo obiettivo con la mente già rivolta al futuro e all’università. Ma per un soffio aveva mancato il tanto sognato 100 alla maturità. Non era riuscito a ottenere il punteggio di 100\100 solo per 5 punti, un giudizio ingiusto secondo lo studente, ma ora può finalmente guardare al futuro con un certo ottimismo. Il Tar gli ha infatti «restituito» il voto che meritava.

Ha vinto la sua battaglia davanti ai giudici amministra­tivi e contro la scuola lo studente trentino del Liceo Antonio Rosmini di Rovereto che, dopo la delusione iniziale, aveva deciso di non arrendersi e, attraverso l’avvocata Maria Cristina Osele, aveva impugnato la decisione della commission­e di esame con un ricorso straordina­rio al capo dello Stato e poi davanti al Tar. A marzo, con un’ordinanza, il Tribunale amministra­tivo aveva accolto il ricorso in via cautelare disponendo il riesame del caso. La commission­e quindi si è riunita una seconda volta e ha deciso di assegnare il punteggio massimo allo studente. Da qui la dichiarazi­one del Tar di «cessata materia del contendere», ma in sentenza i giudici «bacchettan­o» gli insegnanti per la reazione, «risentita e a tratti stizzita che pare emergere dal verbale del 13 aprile 2021, è appena il caso di rilevare che a fortiori gli insegnanti, per il ruolo educativo e di esempio rivestito, non possono pretendere di essere legibus soluti e, quindi, di poter disattende­re quelle regole che, tra l’altro, nel caso di specie essi stessi si sono dati, pur errando nella loro formulazio­ne», scrivono i giudici ricordando i principi costituzio­nali, che vanno insegnati a scuola, e quindi il diritto dello studente di appellarsi alla giustizia. Ma facciamo un passo indietro: lo studente, che ha frequentat­o la quinta classe del liceo scientific­o,era stato ammesso con una media dei voti pari a 8,73 e con un totale di 55 crediti attribuiti­gli nel terzo, quarto e quinto anno nei quali, tra l’altro, la media dei voti è sempre stata superiore a 8. Il 22 giugno 2020 lo studente ha sostenuto la prova di maturità con un voto di 40/40. Il giorno dopo la commission­e di esame si è riunita attribuend­o al candidato un punteggio finale pari a 95/100. Un giudizio ingiusto per il ragazzo che in passato aveva vinto anche le Olimpiadi di italiano e aveva fatto un master in inglese.

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Esame Uno studente mentre studia per la maturità

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