Il vaccino funziona È l’ora della fiducia
Siamo quasi fuori dalla tempesta. Anche se sono mesi che ripeto che con l’arrivo dell’estate la crisi sanitaria sarebbe stata alle nostre spalle, vedere oggi che sta andando effettivamente così è un enorme sollievo.
La campagna di vaccinazione procede molto bene: la percentuale di dosi utilizzate, nonostante le differenze tra le varie regioni, è intorno al 90% sul territorio nazionale. Questo significa che la logistica messa in campo dal Generale Figliuolo funziona e che le dosi che riceviamo vengono immediatamente distribuite e somministrate. L’effetto della vaccinazione per rischio clinico si riflette in un drastico calo della pressione sugli ospedali e, a breve, ci porterà dove tutti speriamo di arrivare: a ridurre altrettanto drasticamente il numero di morti. Ci saremmo potuti arrivare prima, se avessimo da subito scelto di vaccinare prima le persone più fragili, ma oggi non vorrei ricordare gli errori e i ritardi. Oggi vorrei parlare di fiducia. Abbiamo vissuto mesi di paura, una paura cronica che ci ha indebolito, come singoli e come società. La paura ci ha portato a fare scelte spesso frettolose e sbagliate, e l’ansia raccontata quotidianamente da stampa e TV ha alimentato questi sentimenti negativi e distruttivi. Bisognava comunicare la necessità di aderire alle regole e di fare attenzione ma, spesso, questo è stato fatto senza considerare che a casa c’erano persone spaventate e sole. Oggi più che mai, per ricominciare a vivere come e meglio di prima della pandemia, è necessario avere fiducia.
Per uscire in fretta dalla crisi abbiamo prima di tutto bisogno di credere nell’efficacia e nella sicurezza dei vaccini. Lo so: c’è stata tanta confusione e qualche errore che si poteva evitare, ma i vaccini che stiamo utilizzando funzionano. È solo grazie alla loro efficacia che stiamo ricominciando a uscire di casa e incontrare amici e parenti. L’efficacia dei vaccini nel proteggerci non solo dalla malattia ma persino dal contagio è altissima, e questo ha consentito ai Paesi che hanno vaccinato tanto e bene di eliminare restrizioni, distanziamenti e persino le tanto odiate mascherine. Le persone vaccinate possono quindi ricominciare ad abbracciarsi, cenare insieme senza distanziamento, ritrovare quella serenità e naturalezza dei rapporti interpersonali che abbiamo perso a causa del virus. Anche il nostro Governo deve però avere fiducia nei vaccini e rimuovere quelle assurde regole che prevedono la quarantena o i tamponi per le persone vaccinate. Se si chiede fiducia ai cittadini, bisogna che i governi per primi dimostrino di credere nella scienza.
Abbiamo imparato molto da questa crisi: abbiamo compreso quanto siamo fragili se impreparati e quanto invece ci sia necessario guardare lontano, avere visione, prevenire le crisi future. E credo che sia diventato anche chiaro il ruolo della scienza come unico faro in questo viaggio verso l’ignoto. Ma anche noi scienziati abbiamo compreso che se non saremo in grado di comunicare la scienza, se non daremo il nostro contributo per migliorare la cultura scientifica del Paese, se non renderemo il nostro pensiero accessibile anche ai non addetti ai lavori, rimarremo inascoltati anche dalla politica. Se vogliamo partecipare con le nostre competenze alla guida del Paese, se crediamo che la ricerca possa aiutare la società a prevenire disastri e trovare soluzioni, allora abbiamo il compito di divulgare. Non possiamo permetterci di non avere voce.
Per tutti questi motivi, i temi della mia rubrica non saranno più limitati alla pandemia. Perché ho fiducia che, se continueremo a vaccinarci e avremo ancora un po’ di pazienza, ne saremo fuori a breve. Perché è arrivato il momento di parlare d’altro. E, per me, parlare d’altro non può che essere parlare di scienza.
I cittadini devono avere fiducia nei vaccini ma deve averla anche il governo