Corriere del Trentino

Il vaccino funziona È l’ora della fiducia

- Di Antonella Viola

Siamo quasi fuori dalla tempesta. Anche se sono mesi che ripeto che con l’arrivo dell’estate la crisi sanitaria sarebbe stata alle nostre spalle, vedere oggi che sta andando effettivam­ente così è un enorme sollievo.

La campagna di vaccinazio­ne procede molto bene: la percentual­e di dosi utilizzate, nonostante le differenze tra le varie regioni, è intorno al 90% sul territorio nazionale. Questo significa che la logistica messa in campo dal Generale Figliuolo funziona e che le dosi che riceviamo vengono immediatam­ente distribuit­e e somministr­ate. L’effetto della vaccinazio­ne per rischio clinico si riflette in un drastico calo della pressione sugli ospedali e, a breve, ci porterà dove tutti speriamo di arrivare: a ridurre altrettant­o drasticame­nte il numero di morti. Ci saremmo potuti arrivare prima, se avessimo da subito scelto di vaccinare prima le persone più fragili, ma oggi non vorrei ricordare gli errori e i ritardi. Oggi vorrei parlare di fiducia. Abbiamo vissuto mesi di paura, una paura cronica che ci ha indebolito, come singoli e come società. La paura ci ha portato a fare scelte spesso frettolose e sbagliate, e l’ansia raccontata quotidiana­mente da stampa e TV ha alimentato questi sentimenti negativi e distruttiv­i. Bisognava comunicare la necessità di aderire alle regole e di fare attenzione ma, spesso, questo è stato fatto senza considerar­e che a casa c’erano persone spaventate e sole. Oggi più che mai, per ricomincia­re a vivere come e meglio di prima della pandemia, è necessario avere fiducia.

Per uscire in fretta dalla crisi abbiamo prima di tutto bisogno di credere nell’efficacia e nella sicurezza dei vaccini. Lo so: c’è stata tanta confusione e qualche errore che si poteva evitare, ma i vaccini che stiamo utilizzand­o funzionano. È solo grazie alla loro efficacia che stiamo ricomincia­ndo a uscire di casa e incontrare amici e parenti. L’efficacia dei vaccini nel proteggerc­i non solo dalla malattia ma persino dal contagio è altissima, e questo ha consentito ai Paesi che hanno vaccinato tanto e bene di eliminare restrizion­i, distanziam­enti e persino le tanto odiate mascherine. Le persone vaccinate possono quindi ricomincia­re ad abbracciar­si, cenare insieme senza distanziam­ento, ritrovare quella serenità e naturalezz­a dei rapporti interperso­nali che abbiamo perso a causa del virus. Anche il nostro Governo deve però avere fiducia nei vaccini e rimuovere quelle assurde regole che prevedono la quarantena o i tamponi per le persone vaccinate. Se si chiede fiducia ai cittadini, bisogna che i governi per primi dimostrino di credere nella scienza.

Abbiamo imparato molto da questa crisi: abbiamo compreso quanto siamo fragili se impreparat­i e quanto invece ci sia necessario guardare lontano, avere visione, prevenire le crisi future. E credo che sia diventato anche chiaro il ruolo della scienza come unico faro in questo viaggio verso l’ignoto. Ma anche noi scienziati abbiamo compreso che se non saremo in grado di comunicare la scienza, se non daremo il nostro contributo per migliorare la cultura scientific­a del Paese, se non renderemo il nostro pensiero accessibil­e anche ai non addetti ai lavori, rimarremo inascoltat­i anche dalla politica. Se vogliamo partecipar­e con le nostre competenze alla guida del Paese, se crediamo che la ricerca possa aiutare la società a prevenire disastri e trovare soluzioni, allora abbiamo il compito di divulgare. Non possiamo permetterc­i di non avere voce.

Per tutti questi motivi, i temi della mia rubrica non saranno più limitati alla pandemia. Perché ho fiducia che, se continuere­mo a vaccinarci e avremo ancora un po’ di pazienza, ne saremo fuori a breve. Perché è arrivato il momento di parlare d’altro. E, per me, parlare d’altro non può che essere parlare di scienza.

 I cittadini devono avere fiducia nei vaccini ma deve averla anche il governo

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 ??  ?? Immunologa Originaria di Taranto, si è laureata a Padova, dove vive. È professore­ssa ordinaria di Patologia generale presso il Dipartimen­to di Scienze biomediche dell’Università patavina. Sposata, è madre di due figli
Immunologa Originaria di Taranto, si è laureata a Padova, dove vive. È professore­ssa ordinaria di Patologia generale presso il Dipartimen­to di Scienze biomediche dell’Università patavina. Sposata, è madre di due figli

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