Corriere del Trentino

La cagnetta rapita torna tra le braccia di Serena

- Zamattio

Grazie ai tam tam sui social e alla polizia la meticcia Mia prelevata giovedì dal suo recinto a Spini di Gardolo è potuta tornare a casa.

Si sono mobilitati in tantissimi, specie sui social, tra giovedì e venerdì per ritrovare Mia, la cagnetta meticcia da sette anni accudita e coccolata da Serena Mattedi (nella foto Ansa\Pretto) e dai due figli oltre che dal nonno e dalla zia che seguono l’azienda agricola Orto allegro nelle campagne di Spini di Gardolo. Tante le persone e il tam tam sulle pagine Facebook per l’animale prelevato giovedì pomeriggio dalla proprietà recintata di Mattedi da una donna che, insieme ai tre figli, era di ritorno dal carcere di Trento mentre Serena si trovava al lavoro.

Un’azione che ha fatto scattare subito le ricerche da parte della squadra mobile e della polizia locale, partendo dai social dove la proprietar­ia aveva lanciato l’appello aiutata da Trentino Dogs e dal canile. Le indagini in poco tempo hanno portato alla donna che aveva prelevato l’animale, già nota alle forze dell’ordine. Una caccia finita nell’arco di neanche un giorno, venerdì mattina, quando il cane è stato trovato legato fuori da una roulotte nei pressi di Villazzano. «Sono molto felice e ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato — dice Serena, di profession­e fioraia al centro commercial­e di Pergine — la polizia e i vigili urbani, profession­ali e attenti al cane, ma grazie anche ai cittadini, a Michela e Filly di Trentino Dogs e a mia nipote Annalisa: senza di lei non l’avremmo trovata forse».

È stata infatti la ragazza che ha riconosciu­to il cane in braccio ad una donna nell’autobus numero 15 che da Spini di Gardolo si dirigeva verso il centro città. Ma non subito. «Mia nipote non sapeva fosse sparita». Soltanto dopo essere stata avvisata la giovane ha subito fornito la descrizion­e della donna di orgine sinti con il cane in braccio, facendo scattare l’operazione degli investigat­ori della squadra mobile che incrociand­o i dati con le immagini delle telecamere comunali poste al capolinea degli autobus in via Dogana, si sono presentati dalla sospettata, trovando la cagnolina tremante ma in buone condizioni. Gli agenti l’hanno portato da un veterinari­o per verificare l’identità dal microchip. «Ma mi hanno detto che non sarebbe servito vedendo la reazione di Mia e di mio figlio, che è scoppiato a piangere», assicura Serena.

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