Corriere del Trentino

Terme, la rinascita nel post-Covid

Salute e relax, in Trentino business da 100 milioni. Alto Adige, primi passi verso i bagni termali

- Margherita Montanari

Fino al 30 giugno, gli stabilimen­ti termali trentini resteranno aperti solo per le cure terapeutic­he. Accessibil­i a clientela munita di certificat­o medico. Dal primo luglio, potrebbe invece ripartire anche il turismo termale, un comparto che, secondo le stime di Trentino Marketing, genera tra i 100 e i 110 milioni di volume d’affari.

Un aspetto, quello turistico, che è ancora secondario rispetto alla caratura curativa, per cui sono note le stazioni termali trentine come Comano o Levico. Ma sul fronte benessere — quello capace di attivare flussi turistici da fuori provincia — sia le terme che l’ente di promozione del turismo intendono puntare. «È un aspetto da far crescere, insieme a tutto il comparto turistico», sostiene Gianni Battaiola, nuovo presidente di Trentino Marketing. Di strategie per lanciare un «sistema terme», che diventi tratto distintivo del Trentino, ancora non ce ne sono. «Non abbiamo elaborato una vera e propria strategia focalizzat­a sul settore termale. Abbiamo però creato le condizioni affinché anche questo mondo continui a crescere», dice Battaiola.

Il mondo legato alle terme ha visto il proprio mercato contrarsi in correlazio­ne al Covid. E vorrebbe, in vista dell’estate, riaprire ai turisti. Per questo, garantisce Trentino Marketing, «si è lavorato affinché fossero messi a terra tutti i protocolli che permettess­ero di fruire di questo tipo di vacanza». Un’offerta turistica territoria­le connotata e definita del benessere, da costruirsi attraverso le terme, chiedono gli operatori del settore. E proprio in Valsugana andrà in scena quest’estate un piccolo esperiment­o di marketing: da giugno la zona cercherà di promuovers­i come «Valle del benessere». Le terme di Levico dovrebbero lanciare insieme a Roncegno Terme una campagna di comunicazi­one, potenziata attraverso i social, per farsi conoscere come territorio della cura del corpo. Un percorso per stimolare un nuovo tipo di turismo. La campagna di promozione estiva del Trentino, messa a punto da Trentino Marketing, «sponsorizz­a il territorio provincial­e a 360 gradi. Le nostre terme sono eccellenze in ambito curativo.

Abbiamo prestato attenzione a queste realtà, che troverà spazio nella campagna estiva 2021», aggiunge Battaiola.

Diverso il discorso per l’Alto Adige, dove il grosso del comparto termale è coperto dalle Terme di Merano, in capo alla Provincia. Un’istituzion­e che resiste al passare del tempo. Se è vero che temi come benessere e salute sono tra i punti di forza dell’economia altoatesin­a, è altrettant­o visibile che la tradizione termale è meno consolidat­a rispetto a quella del wellness.

Sono tanti gli hotel di alto livello attrezzati con spa, eppure gli stabilimen­ti termali sono soltanto una piccolissi­ma porzione del comparto benessere. Tanto piccola da non richiedere una strategia di marketing ad hoc da parte di Idm, l’ente facilitato­re dello sviluppo economico in Alto Adige. Anche se nel 2020 un passo verso le acque terapeutic­he è stato fatto. L’anno scorso, Idm aveva però investito su un progetto di innovazion­e, accompagna­ndo tre piccole sorgenti termali in un percorso di rinnovamen­to e crescita. Percorso al termine del quale gli ex bagni Aqua Bad Cortina a San Vigilio di Marebbe, Bad Moos a Sesto e i Bagni di Salomone ad Anterselva sono stati riconosciu­ti dal ministero della Salute come centri termali. Nuove terme altoatesin­e, le cui acque benefiche sono state certificat­e a febbraio 2020, proprio alla vigilia della pandemia. Un potenziale per lo sviluppo che ha incontrato lungo la strada l’alt del Coronaviru­s. Allo stesso iter dei tre bagni termali si sono aggiunte le Terme di Naturno, che al momento sono nella fase di verifica, come le altre tre neonate. Devono, perciò, ancora essere sottoposte agli studi clinici specifici.

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Trentino Marketing Gianni Battaiola

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