«Nuvola experience e linea cosmetica, si mira al wellness»
Aprirà entro l’autunno del 2022 la Medical Spa delle Terme di Levico. Un progetto ambizioso, voluto per ampliare gli orizzonti di un panorama termale. «Abbiamo voluto aggiungere alle cure classiche un’offerta medicale molto qualificata — spiega la presidente Donatella Bommassar —. In vista dell’apertura, ci stiamo preparando testando le nostre proposte tradizionali». Note per le proprietà curative, le acque della località termale della Valsugana sono utilizzate da centinaia di anni per sintomi legati allo stress, problematiche ginecologiche, artroreumatiche e alle vie respiratorie. «Hanno un effetto disinfettante, utilizzato nell’ottica della prevenzione di certe patologie o per convivere al meglio con malattie», dettaglia Bommassar.
Ma la crisi pandemica, unita agli strascichi economici, ha reso necessario un ammodernamento: delle strutture, che vireranno sempre di più verso un restyling sostenibile, e dell’offerta termale. In ambito terapeutico si scommette sul reparto inalazioni, «vista la nuova attenzione nei confronti del respiro». Ma è nell’area benessere che le Terme di Levico avviano un corso innovativo. Una linea cosmetica (vicina al lancio), esperienze rigenerative, come le cabine vip — separate dalla zona di cura — e incentrate sul relax, o la Nuvola experience, un trattamento al corpo in assenza di gravità. Insomma, un «concetto di terme sempre più legato al benessere» battezzato anche da un nuovo logo.
La stagione 2021 è partita a inizio maggio, ma per adesso solo per fini terapeutici, con certificato medico. Un inizio rallentato anche dai protocolli previsti per l’apertura delle terme. «I protocolli di sanificazione degli spazi — chiosa la presidente — allungano i tempi di pulizia, consentendo l’accoglienza di pochi clienti. Inoltre, per mantenere il distanziamento, solo una postazione di inalazione su tre è attiva. Perciò riusciamo a fare meno trattamenti. Il risultato? Oggi entrando in media 100 clienti al giorno, mentre prima della pandemia se ne contavano almeno 200». Non sono certo i numeri prepandemia e questo fa parlare di «una debacle finanziaria». «Ma abbiamo scelto di aprire per il paese, per i nostri clienti e per aiutare il rilancio del turismo», conclude Bommassar. Che annuncia: «Insieme a Roncegno lanceremo una campagna marketing per promuovere la Valsugana come “Valle del benessere”».