Traffico di e-bike rubate, in tre patteggiano
Gli altri quattro complici sono latitanti. Le preziose bici venivano vendute in nero sul web
Solo in tre hanno chiuso i conti con la giustizia, gli altri quattro complici sono ancora latitanti, uno di loro è stato rintracciato, ma è ancora in Romania. Hanno patteggiato davanti al gup Enrico Borrelli pene tra 1 anno e 6 mesi e 1 anno e 4 mesi per furto e ricettazione tre dei sette romeni arrestati dalla squadra mobile nel maggio dello scorso anno nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di e-bike rubate e rivendute in nero sul web.
Il gruppo di malviventi, grazie all’aiuto di un cuoco che lavorava a Vermiglio e tra una pietanza e l’altra aveva il tempo di allungare lo sguardo sul via vai di turisti appassionati di escursioni che inforcavano le biciclette elettriche custodite nel deposito, avevano fatto sparire le preziose bici. Un affare sicuro, basti pensare che il prezzo minimo di una e-bike va dai 700 ai 1.000 euro. Ma ce ne sono anche da 7-10.000 euro. L’indagine della polizia era partita proprio dal furto messo a segno in val di Sole l’11 marzo 2019. Era stato il titolare del punto noleggio a indossare i panni del cyber poliziotto e a scovare, navigando all’interno di una comunità web di appassionati di ciclismo, l’annuncio della vendita di alcune biciclette elettriche che, guarda a caso, erano proprio le stesse sottratte nel suo noleggio.
Un particolare importante che ha aiutato gli investigatori a ricostruire in modo puntuale tutti i colpi messi a segno e i trasferimenti all’estero. Elementi che hanno portato a un magazzino della città di Oradea, a circa 400 chilometri dalla capitale Bucarest, dove secondo quanto ricostruito venivano custodite le bici rubate destinate alla vendita sul web. Si parla di un giro di affari di migliaia di euro. Il bottino ammonta a 195mila euro, 60mila euro di e-bike, 130mila di abiti griffati e 5.000 di souvenir.
Subito dopo il furto a Vermiglio gli investigatori della mobile, coordinati dal pm Davide Ognibene, si erano messi sulle tracce della banda e avevano capito che tutto portava in Romania. Le biciclette caricate su un furgone erano state trasferite oltreconfine attraverso la Slovenia. Le immagini delle telecamere dell’hotel e poi quelle dell’autostrada Serenissima verso Trieste avevano permesso ai poliziotti di ricostruire il percorso. Secondo l’accusa la banda è responsabile anche di altri colpi, il primo messo a segno nella notte il 24 ed il 25 febbraio 2020 in un negozio di souvenir a Passo del Tonale e nel mese di maggio il gruppo aveva forzato i sistemi di allarme di un deposito di abbigliamento in località Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, portando via capi di abbigliamento ed accessori griffati per un valore di circa 130.000 euro.
L’Azienda sanitaria dice basta a bevande zuccherate e altri peccati di gola ricchi di zucchero, a favore di alternative più salutari nelle macchinette automatiche di ospedali e altre strutture di sua competenza. «A differenza di altre realtà — afferma l’azienda — non possiamo avere una posizione neutrale rispetto alla salubrità dei prodotti offerti nelle nostre strutture, anche per una questione di coerenza tra i messaggi di promozione della salute e il contesto e le prassi aziendali. Abbiamo quindi deciso di modificare l’offerta dei propri distributori automatici». Pertanto largo a spuntini ipocalorici, biologici e a km zero in sostituzione delle tradizionali merendine; via del tutto le bibite gassate e accanto all’acqua in bottigliette sarà possibile riempirsi una propria borraccia ai distributori di acqua alla spina. Nei prossimi mesi la nuova politica dovrebbe raggiungere tutte le strutture del territorio. Un esperimento simile era stato fatto anni fa nel Centro servizi sanitari. Togliere le classiche lattine dalle macchinette aveva evitato in cinque mesi il consumo di 43 chilogrammi di zucchero. Basta infatti sorseggiare una sola lattina di cola per buttare giù 35 grammi di zucchero. «Mangiare sano fa vivere di più e aggiunge vita agli anni guadagnati. Questo è un piccolo ma importante passo per promuovere la salute di personale e cittadini» dichiara l’Azienda.