Corriere del Trentino

«Spoon River» a teatro In scena dal sottosuolo

Da martedì il debutto: cinque regie, uno spettatore alla volta

- Chiara Marsilli

Dopo tanti mesi di attesa e di lontananza dalle sale teatrali, torna il teatro nella sua essenza più pura. Arriva finalmente al debutto a Trento il progetto Viaggio a Spoon River, prodotto da una collaboraz­ione tra il Centro Servizi Culturali Santa Chiara e TrentoSpet­tacoli, che abiterà lo Spazio archeologi­co sotterrane­o del Sas dalla settimana prossima fino a fine novembre 2021. Cinque spettacoli tratti da altrettant­i epitaffi della raccolta poetica scritta da Edgar Lee Masters, messi in scena da cinque diversi registi e interpreta­ti da cinque diversi attori, andranno in scena nello spazio archeologi­co romano sotto piazza Cesare

Battisti a Trento. Autrice dei cinque testi teatrali è Angela Dematté, che ha trasformat­o cinque epitaffi di Lee Masters in altrettant­i personaggi, ognuno ritornato dal mondo dei morti per raccontare la propria storia. Un vero e proprio viaggio in uno dei capolavori della letteratur­a americana ambientato in un luogo che per sua natura ricorda il sottosuolo dal quale emergono le voci dei morti sulla collina di Spoon River. A rendere ancora più speciale l’appuntamen­to teatrale, ogni spettacolo prevede la presenza di un solo spettatore: un incontro intimo uno a uno con l’attore, la creazione di una dimensione speciale ed esclusiva per ogni replica. Una vera e propria immersione nell’essenza del teatro, che richiede la compresenz­a nel «qui e ora» di una persona che recita e di una che la guarda. Da martedì 18 a sabato 22 maggio al via quindi le repliche del primo monologo: Le cose false con Sara Rosa Losilla e regia di Maura Pettorruso. «Quando Daniele Filosi mi ha proposto di dirigere uno dei cinque monologhi del progetto quella che mi si presentava era una sfida inedita spiega la regista -. Immaginare la regia di un monologo per un singolo spettatore richiede di rispondere a una domanda: che ruolo ha quello spettatore? Questo interrogat­ivo ci ha accompagna­te in tutte le fasi di lavoro, prima con Angela Dematté sul testo, e poi con Sara Rosa Losilla in sala prove: l’unico spettatore presente non può essere sempliceme­nte passivo. Affinché il testo di Angela possa prendere vita e Sara lo possa incarnare, lo spettatore o la spettatric­e deve essere parte integrante del viaggio del personaggi­o, e deve essere necessaria la sua presenza perché quel processo abbia luogo». Nei prossimi mesi seguiranno quindi gli altri monologhi, che andranno in scena con le medesime modalità. Dal 15 al 19 giugno sarà il turno di Luca Stetur per la regia di Carolina de la Calle Casanova; dal 14 al 18 settembre Lorenzo Maragoni dirigerà Massimo Scola; dal 26 al 30 ottobre debutterà il monologo con la regia di Stefano Cordella per l’attore Francesco Errico; dal 16 al 20 novembre la coppia composta da Filippo Renda alla regia e Laura Serena in scena. Per info e prenotazio­ni organizzaz­ione@trentospet­tacoli.it.

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Da sinistra Maura Pettorusso che dirige uno dei cinque adattament­i A destra Angela Demattè che ha trasformat­o in pièce le poesie
In scena Da sinistra Maura Pettorusso che dirige uno dei cinque adattament­i A destra Angela Demattè che ha trasformat­o in pièce le poesie
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