Esami maturità, piano anti-contagi
Bisesti: «Dal primo giugno quinte in dad». Open day vaccinali, Trentino cauto: poche dosi
A meno di un mese dall’esame di maturità il mondo scolastico trentino si organizza per cercare di ridurre al minimo i problemi legati a un passaggio ancora una volta segnato dalla pandemia. Il primo passo del piano prenderà il via a giugno. In sostanza, se oggi le classi quinte svolgono didattica in presenza al 100%, dall’inizio del prossimo mese in molti istituti si procederà a una progressiva riduzione della quota, riportando dunque in parte gli studenti a casa per la didattica a distanza. Obiettivo: ridurre le occasioni di contatto e quindi anche di contagio. Ma in vista della maturità si guarda anche alla vaccinazione: in alcuni territori si ragiona di open day vaccinali dedicati proprio ai ragazzi. «Da noi la carenza di dosi non permette un ragionamento di questo tipo» fa sapere però l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti.
All’appuntamento clou TRENTO dell’anno, per gli studenti della quinta superiore, manca poco meno di un mese. Ma in periodo di pandemia, l’avvicinamento all’esame di maturità diventa necessariamente argomento sensibile. La sessione 2021, che prevede il solo colloquio orale, partirà il 16 giugno. E in vista di quella data, già ora si susseguono ipotesi e soluzioni per ridurre al minimo problemi ed eventuali contagi. Il Trentino non fa eccezione. Anzi: in questi giorni in provincia si sta delineando un piano preciso per affrontare tutti i nodi critici della maturità. Con una indicazione già fissata: per evitare contagi tra gli studenti, a partire da giugno molti istituti scolastici ridurranno la didattica in presenza, in modo da limitare i contatti tra ragazzi. Sotto la lente c’è anche il tema della vaccinazione dei maturandi, questione che sta tenendo impegnate tutte le Regioni tra proposte di open day e calendari da definire. Ma l’obiettivo sconta un’incognita non da poco, ancora più forte in Trentino: la reale disponibilità delle dosi necessarie per riuscire a coprire tutti gli studenti coinvolti, vale a dire circa 7-8.000 persone.
Lo scoglio
Insomma, mentre gli studenti si preparano alla giornata più importante del loro percorso scolastico piegati sui libri, a livello politico si lavora per fare in modo che l’esame di Stato garantisca la maggiore sicurezza a ragazzi e insegnanti. I quali dovranno già fare i conti con un’organizzazione ridotta causa Covid: l’esame 2021, come era successo lo scorso anno, si limiterà infatti alla sola prova orale in presenza. Non ci saranno prove scritte.
Il piano
Ma il problema non riguarda solo l’organizzazione delle giornate di esame. Da affrontare, prima della metà di giugno, ci sono infatti molte questioni. Tra cui, in particolare, quella della «salute» dei protagonisti della maturità. Ed è proprio su questo aspetto che si è interrogato il mondo scolastico trentino. Fissando una prima iniziativa. In sostanza, per evitare che nei giorni precedenti l’esame si verifichino casi di contagio tra i maturandi, gli istituti cercheranno di intervenire almeno per la parte scolastica, limitando ulteriormente le occasioni di contatto. «Attualmente — spiega l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti — le classi quinte svolgono l’attività didattica in presenza al 100%. A partire dal primo giugno però ci saranno istituti che ridurranno progressivamente questa quota». Di fatto, si tornerà a una quota di didattica a distanza. Cercando, in questo modo, di «proteggere» dal contagio i ragazzi e, allo stesso tempo, di ridurre al minimo gli eventuali cambi di programma nel calendario dei colloqui orali.
I vaccini
Ma in questi giorni, a livello nazionale, si discute anche della possibilità di vaccinare tutti i maturandi. Con modalità che distinguono i vari territori. Se infatti la Lombardia, attraverso Guido Bertolaso, ha fatto sapere di voler aprire le prenotazioni per la vaccinazione alla fascia 16-19 — che comprende anche gli studenti di quinta — già da questa settimana, il Lazio punta invece all’organizzazione di veri e propri «open day» riservati ai maturandi. Con una data già abbozzata: il 2 giugno, festa della Repubblica. E il Trentino? «L’idea potrebbe anche essere buona» abbozza Bisesti. Che però mette subito sul piatto l’ostacolo reale: la disponibilità delle dosi. «Se da qui alle prossime due settimane — osserva l’assessore — ci fosse una fornitura importante di sieri in Trentino, allora si potrebbe considerare seriamente l’ipotesi di una vaccinazione o di un open day. Ma siccome questa prospettiva appare oggi molto lontana, credo sarà molto difficile riuscire a concretizzarla». Anche perché, ricorda deciso Bisesti, «la nostra priorità rimane quella di immunizzare in primo luogo le persone anziane e le persone fragili: tutte le dosi che arriveranno saranno destinate in modo prioritario a queste categorie».
I concorsi
Intanto la giunta interviene
sul bando del concorso straordinario per il personale delle suole dell’infanzia provinciali che porterà a nuovi contratti a tempo indeterminato. Il concorso, bandito lo scorso anno e rimasto bloccato a causa della pandemia, potrà proseguire in modalità telematica e connessione da remoto: i candidati — circa 650 — dovranno cimentarsi in domande a risposta multipla. La prova si terrà il 25 giugno. E proprio dei concorsi pubblici ha discusso ieri il consiglio regionale, approvando il disegno di legge che prevede fino al 31 dicembre la semplificazione delle procedure. «Con questa legge — ha sottolineato l’assessore Lorenzo Ossanna — introduciamo una norma che permette ai Comuni di indire le prove selettive in maniera semplificata».