Human Rights, l’arte per riflettere sui diritti
Apre alla Campana dei Caduti di Rovereto la nuova mostra Con 141 artisti e artiste dal mondo per riflettere su lavoro e diritti
Anno dopo anno, alla Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto la mostra Human Rights? punta i riflettori sul contemporaneo, affidando all’arte il compito di sviscerarlo. Complice anche l’accelerazione della regressione economica causata dalla pandemia, nella nuova mostra aperta da oggi, è la questione del lavoro ad assumere il primo piano.
A raccontare le diverse sfaccettature del lavoro, tra diritti, abusi e discriminazioni,sono 141 artisti di 29 nazioni, riuniti in Human Rights?@Work, l’esposizione curata da Roberto Ronca. «Milioni di persone nel mondo hanno perso il lavoro, la crescita globale è diminuita, il divario tra classi sociali è drammaticamente cresciuto. Gli uomini guadagnano il 12,5% in più delle donne in 40 paesi su 45 e il tasso di partecipazione delle donne alla forza lavoro è del 63%, mentre quello degli uomini è del 94%. Nonostante la crescente presenza nella vita pubblica, le donne continuano a svolgere 2,6 volte le cure non retribuite e il lavoro domestico rispetto agli uomini», spiega Ronca, sottolineando che si tratta di dati preCovid-19. «A narrare la drammaticità della situazione che stiamo vivendo saranno gli artisti. È curioso perché ci siamo accorti che per lo stato italiano l’artista visivo non esiste. Bar, pizzerie, hotel e tutti i titolari di partita Iva in generale, esistono e quindi possono beneficiari delle varie provvidenze, ma non gli artisti visivi, che sono privi di riconoscimento giuridico. La pandemia, dunque, ha fatto capire agli artisti di non avere considerazione da parte delle istituzioni», fa notare il curatore. Fino al 5 ottobre, lungo il percorso espositivo i 141 artisti rifletteranno attorno a questo paradosso. Tra loro, a darci una visione dei diritti umani violati o rispettati sul lavoro, ci saranno Guadalupe Urrutia, Gustavo Urruty, Julieta Valdez, Massimo Campagna, Tatiana Carapostol, Francesco Lasalandra, Annalisa Lenzi, Shahnila Mughees, Gabriela Natera, Florine Offergelt, Helene Öfwerström.
«Si sono resi conto che hanno prodotto arte e hanno contribuito quindi al miglioramento della società, puntando solo sulle proprie forze. Quando è venuta meno la possibilità economica e di produzione, si sono accorti di essere sempre stati soli», sostiene Ronca.
Questo stato di abbandono è evocato nell’installazione di Ignazio Fresu Il pittore e la modella, che prende spunto dall’arte del Novecento. Tre oggetti bianchi e solitari, posizionati nel centro della sala: uno sgabello, un cavalletto da pittore, un giaciglio da modella, completamente cementificati. Nessuna presenza umana, né il pittore né la modella sono parte dell’opera, la cui voce si alza come una protesta per l’assenza.
«In altri paesi europei, ad esempio in Germania, gli artisti sono riconosciuti come professionisti. È grave che in Italia non lo siano, il ruolo dell’arte è fondamentale per raccontare il presente. Aiuta a capire aspetti della società e della vita, contribuisce a sviluppare il pensiero laterale. Una nazione non progredisce promuovendo e mettendo risorse solo sugli artisti del passato», afferma il curatore.
Nelle sale della Fondazione, ogni artista offre al visitatore una sorta di bussola per orientarsi. Ciascun lavoro è accompagnato da un breve messaggio dell’autore.
Nel piazzale esterno invece, due enigmatiche installazioni. Con il titolo Diritto al gioco, un’opera in ferro che si sviluppa su sei metri in altezza e dodici sul terreno, Ruben Bertoldo riflette sullo sfruttamento minorile: sei sagome bianche di bambine e bambini a grandezza naturale appaiono incatenate a un gigantesco chiodo.
Con Lavori in corso Piero Motta propone una grande ruota dentata e alcune più piccole: ogni ingranaggio riporta un nome, coinvolgendo ciascuno in un meccanismo perenne e ineludibile.
La mostra è organizzata da Fondazione Campana dei Caduti, Associazione internazionale arti plastiche Italia, Aiapi – Comitato nazionale Iaa/ Aiap Unesco e Spazio-TempoArte