A mezzanotte scatta la spaghettata per festeggiare l’addio al coprifuoco
Trentino in bianco, voglia di normalità. «Nei locali rispettiamo le regole»
Da ieri il Trentino è in zona bianca. Cadono così molte restrizioni imposte per prevenire il contagio, soprattutto il coprifuoco, tanto che qualcuno ieri ha fatto festa. All’Uva&Menta, in piazza Garzetti, è andata in scena la classica spaghettata di mezzanotte. «Per festeggiare la fine di questo periodo di coprifuoco abbiamo preparato per tutti i nostri clienti un piatto di aglio, olio e peperoncino» dicono. Ma per molti altri cambia poco, ora che non ci sono limiti al rientro a casa. «A mezzanotte chiudiamo comunque», spiegano alcuni esercenti del centro storico, mentre per gli avventori la fine delle restrizioni «ha un effetto psicologico importante».
«C’è voglia di fare festa — dice il responsabile dell’Uva&Menta— ormai è un anno e mezzo in cui si lavora, non si lavora, si apre, si chiude». La fine del coprifuoco andava dunque celebrata: «Per noi che lavoriamo, ma anche per i nostri clienti . E cosa c’è meglio di una spaghettata di mezzanotte per celebrare la convivialità e l’amicizia? Dopo tanti sacrifici, una liberazione». Anche al bar Posta c’è aria di festa. «Noi chiudiamo comunque a mezzanotte, notte — spiega la barista Simona — come al solito. Ma il prossimo weekend sarà percepito da tutti come una notte bianca, la gente rimarrà in giro di più». Da ieri si può consumare al banco, pur tenendo la distanza dei 2 metri. È possibile affollarsi attorno a un tavolino sul plateatico, senza più contingentamenti. Ed è possibile prendere la consumazione e bersi una birra nei pressi del locale, senza l’obbligo di sedersi. «Si torna alla normalità — spiega ancora Simona — anche psicologicamente significa molto. Anche perché fino ad ora oltre ai baristi abbiamo fatto i vigilanti, intervenendo per gli assembramenti, per i posti al tavolino, per le distanze».
Chiuderà oltre mezzanotte, ma solo nel fine settimana, il Fiorentina. Marcella Soliani, che gestisce il locale di via Calepina, non intende trasgredire: «Non daremo nemmeno bevande d’asporto, per evitare che poi tutti si spostino in piazza D’Arogno, anche se sono molti quelli che le birre se le portano da casa». Se passa l’emergenza Covid-19, rimane comunque la «movida» a imporre regole e divieti: «Noi chiudiamo sempre a mezzaall’una il venerdì e il sabato». La fine del coprifuoco è però un segnale importante: «Ancor più importante per noi è la fine delle regole sui posti limitati per ogni tavolino. Ma in generale, l’entrata in zona bianca dà la sensazione di poter tornare davvero a respirare». Cambierà poco per la ristorazione: «I trentini mangiano presto – dice ironico Nicola Malossini della birreria Forst – e oltre mezzanotte vanno ben pochi ristoranti». «A dire il vero — confessano due ragazze — è già da qualche settimana, soprattutto nel week-end, che si va ben oltre la mezzanotte. Chiudeva il locale, poi ci si organizzava al parco, a casa di amici. In inverno si potevano anche rispettare queste regole, ma in estate sarebbe stato impossibile. Bene, dunque, che ora non ci siano limiti, perché c’è davvero bisogno di normalità». Una normalità che per altri avventori è però meno «nottambula»: «Noi — dicono alcuni operai in pausa pranzo — la mattina ci alziamo presto. A mezzanotte siamo già a dormire, il coprifuoco è ancora dopo Carosello».