Silvio Orlando, Paolo Fresu e quella vita a tutto jazz
L’idea del direttore dello Stabile di Bolzano, un romanzo che ha appassionato i due Al centro la storia di Romain Gary, già protagonista agli Oscar con Sophie Loren
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L’atmosfera sognante dell’Arena all’aperto sul Talvera, palcoscenico principale della stagione gratuita Fuori! del Teatro Stabile di Bolzano, ospiterà domani sera alle 21 la data unica di un evento inedito che vedrà in scena due nomi illustri del teatro e della musica italiana. L’attore Silvio Orlando e il musicista jazz Paolo Fresu daranno vita a uno spettacolo pensato per il pubblico altoatesino che verrà condotto per mano dentro le pagine di La vita davanti a sé, il romanzo capolavoro di Romain Gary.
Per la prima volta sulle stesse quinte, i due solisti si faranno interpreti con voce e suoni di vicende umane diventate, nell’agosto 2019, un film interpretato da Sophia Loren e Ibrahima Gueye. Diretto da Edoardo Ponti e girato a Bari, è stato diffuso su Netflix a causa delle sale chiuse per la pandemia ed è stato candidato a un Oscar e a due Golden Globe. In un duetto di parole e musica, si potrà assistere a una sorprendente messa in scena della storia di Momò, irruente orfano senegalese, e dell’ex prostituta Madame Rosa, anziana donna ebrea sopravvissuta all’Olocausto che lo ospita.
Le differenze generazionali, di etnia e religione marcheranno inizialmente le linee di un rapporto conflittuale e turbolento, poi di un’insolita amicizia, quindi di un profondo affetto che porterà i due protagonisti a scoprire un reciproco istinto protettivo: il comune destino, nel quartiere multietnico di Belleville, cambierà per sempre le loro vite. Allo stesso modo, sui Prati del Talvera, il pubblico vedrà nascere un incontro unico tra due sensibilità artistiche, quella di Orlando e quella di Fresu. Un’unione di linguaggi poetici che si fonderanno sul palco dell’Arena nel progetto ribattezzato «La vita davanti a sé in jazz».
La storia scritta da Gary nel 1975 racconta, le vicende di un bimbo arabo di dieci anni accolto in casa da una vecchia meretrice; due vite sgangherate da cui fiorisce un’improbabile storia d’amore. Un romanzo che, ammette Silvio Orlando, ha toccato le sue corde più profonde tanto da far nascere in lui il desiderio di dedicargli uno spettacolo. Allo stesso tempo, le pagine di La vita davanti a sé sono state una lettura centrale per Paolo Fresu, che ha raccolto con entusiasmo l’invito del direttore dello Stabile, Walter Zambaldi, a duettare con l’attore.
«La proposta di musicare lo spettacolo di Romain Gary letto da Silvio Orlando era irrifiutabile — ammette il trombettista e flicornista sardo — e ho accettato immediatamente. Grazie allo spettacolo Tempo di Chet si era già creato uno stretto legame artistico con il Teatro Stabile di Bolzano. In più stimo enormemente Silvio Orlando e il caso ha voluto che questo romanzo sia stato compagno di letture di questi ultimi due anni. Se è vero che le coincidenze esistono, questo invito di Zambaldi ne è la prova». Entusiasta anche Orlando: «Sono emozionato e impaziente di poter duettare con Fresu su un’opera che si è rivelata essere cara ad entrambi — rivela l’attore —. Amo profondamente la poetica di Fresu e questa è la prima occasione per incontrarci in scena».