Maria Vigili, è tempo di una rivoluzione indolore
«La rivoluzione indolore» di Maria Devigili è da oggi disponibile su tutte le piattaforme digitali su etichetta Cardio. Il nuovo singolo della cantautrice trentina è prodotto da Giuvazza Maggiore, chitarrista di Eugenio Finardi e produttore, che torna a collaborare con la Devigili dopo l’album Tempus Fugit (2018).
Un brano energico e incalzante che ruota attorno a una domanda: può la rivoluzione essere indolore? Si può veramente dare una svolta alla propria vita o alla società senza lottare o rischiare di perdere l’approvazione da parte degli altri? Può la rivoluzione essere un tormentone estivo da ascoltare comodamente sotto l’ombrellone? «Ho composto il brano un anno fa — spiega Maria Devigili — mentre ero negli Stati Uniti, ispirata dai fatti di cronaca relativi alla “rivolta delle statue”, che proclama la rimozione storica di personaggi che nel passato hanno portato dolore e ingiustizia».
Le immagini delle statue imbrattate e decapitate da una parte e i protestanti appassionati, muniti di picconi, bombolette spray e cellulari è l’immaginario paradossale da cui nasce La rivoluzione indolore. Un testo pungente e ironico che si sposa per contrasto con una musica molto ballabile dove Maria Devigili suona sia la chitarra che la batteria. «Più in generale la canzone parla dei molti paradossi della nostra epoca e sulla perdita di significato di parole come libertà e rivoluzione. La stessa canzone è paradossale, da una parte ironica e spensierata, mentre dall’altra vuole far riflettere. Il tocco magico di Giuvazza è stato per me fondamentale nel rendere al meglio l’equilibrio tra le due anime, quella seria e quella giocosa». Il chitarrista e produttore torinese, che oltre a suonare da anni nella band di Eugenio Finardi ha pubblicato nel 2017 il suo disco solista Nudisti al sole, torna a collaborare a distanza di quattro anni con la cantautrice trentina.
«In una mattina di gennaio di quest’anno — racconta Giuvazza — mi sono svegliato pensando a Maria, ricco del ricordo della nostra collaborazione di qualche anno prima. Le ho scritto rimanendo sorpreso dal fatto che anche lei mi disse di avermi pensato proprio in quei giorni: mi mandó una demo de La rivoluzione indolore e me ne innamorai subito. Il brano è una perfetta sintesi tra suono energico, valvolare e sintetico e, come per il significato del testo, la produzione vuole giocare in un equilibrio giocoso tra il serio e un’attitudine dissacrante». L’immagine di copertina è opera della cantautrice e artista visuale Elektra Nicotra.