Piazza Mostra, aprono i cantieri: i lavori dureranno 500 giorni
Operazione da 1,8 milioni. L’obiettivo: finire a Natale 2022
Piazza della Mostra, via ai lavori. L’obiettivo dell’amministrazione è avere una nuova piazza a disposizione per il Natale del 2022. Si parte, dunque.
Un’operazione fortemente voluta, ma anche decisamente travagliata. E al centro di un dibattito lunghissimo. Il concorso di progettazione per la riqualificazione di piazza della Mostra risale addirittura al 2016. Ebbene, a cinque anni di distanza il momento dell’inizio dei lavori è ufficialmente arrivato: il cantiere si apre domani. Rimarrà attivo per più di 500 giorni. L’obiettivo dell’amministrazione è avere una nuova piazza a disposizione per il Natale del 2022.Si parte, dunque.
Secondo i piani della precedente giunta guidata da Alessandro Andreatta, l’intervento sarebbe dovuto cominciare nella primavera dell’anno scorso, poi la pandemia ha sparigliato le carte.
Il progetto preliminare era stato approvato a inizio 2019, quello modificato da Michele Andreatta, vincitore del concorso di progettazione, dopo le osservazioni della conferenza dei servizi tecnici comunali e del comitato per i beni culturali della Soprintendenza. La scalinata originaria è diventata un piano inclinato, niente più arredi in acciaio corten, l’accesso al castello è stato spostato verso Nord. L’esito della gara aveva scatenato un acceso dibattito in città: fra i critici più agguerriti della proposta dell’architetto di Campomarzio c’era l’associazione Italia Nostra. Ora però quel progetto comincerà a prendere forma: «La volontà di riqualificare piazza della Mostra è presente da anni, come noto – sottolinea il vicesindaco Roberto Stanchina, che detiene la delega ai lavori pubblici – si tratta di un luogo con un particolare significato e interesse, in primis perché antistante il castello del Buonconsiglio, che è il secondo monumento visitato in città dopo il Muse ed è quello che ha fatto sì che Trento sia diventata una città turistica». L’operazione, dal costo complessivo di 1,8 milioni di euro, restituirà dunque al castello la sua piazza. «Ricuciremo, inoltre, quella spaccatura urbana forte presente fra il centro storico e il quartiere di San Martino – aggiunge Stanchina – che entra così nel cuore della città riportandosi a quello che era l’antico splendore di un tempo». Piazza della Mostra, fin dalle prime fasi e per tutta la durata dei lavori, sarà in gran parte occupata dall’area di cantiere. Per venire incontro ai disagi dei residenti, è stata prevista la possibilità di ottenere abbonamenti a tariffa agevolata per parcheggiare all’autosilo Buonconsiglio,
a fronte della rinuncia al contrassegno per la sosta su strada. Inizialmente i lavori riguarderanno la modifica alla viabilità carrabile, con la traslazione di via Clesio, lungo la quale il transito veicolare nel doppio senso di marcia sarà sempre garantito. Le fasi successive riguarderanno la creazione della nuova configurazione di rampe di accesso al castello, delle aree a verde a ridosso e dei marciapiedi perimetrali. Un costante monitoraggio permetterà di verificare che tutti gli alberi rimangano al loro posto. Poi sarà la volta dell’intervento su piazza della Mostra. Nelle fasi finali i lavori si concentreranno invece su piazza Sanzio, integrando il cortile antistante la scuola con l’area pedonale del quartiere di San Martino e sulle opere generali di finitura di tutti gli spazi interessati dall’intervento: pavimentazioni, sistemi di illuminazione, segnaletica orizzontale e verticale, sistemi di irrigazione delle aree a verde e relativa piantumazione, realizzazione del varco Ztl all’ingresso della piazza.«Con questo intervento lanciamo anche un messaggio – conclude Stanchina – affinché qualcuno si faccia carico di un altro annoso comparto indefinito che è quello dell’ex Questura». L’edificio, di proprietà della Provincia, domina la parte Sud della piazza: chiuso ormai dal 2006, è in attesa da oltre un decennio di una destinazione coerente con la sistemazione di piazza Mostra: «Speriamo che questo intervento possa dare il la alla riqualificazione anche di quell’edificio» conclude Stanchina.