Corriere del Trentino

Correre nella memoria

Dieci atleti e una impresa non solo sportiva sui luoghi della Grande Guerra

- di Gabriella Brugnara

Diventa una mostra l’evento AlpFrontTr­ail, Celebratin­g Unity, trail running per commemorar­e il centenario dell’annessione dell’Alto Adige all’Italia. Ideata da Harald Wisthaler e Philipp Reiter, la sfida prevedeva di percorrere in otto giorni 850 chilometri e 55.000 metri di dislivello lungo la linea del fronte su cui erano contrappos­te Italia e Impero Asburgico durante la Prima guerra mondiale.

Fino al 6 luglio al Museo Alto Garda al parco della Rocca di Riva del Garda, la mostra espone undici installazi­oni di quasi due metri di altezza, che intreccian­o fotografie dell’evento con luoghi e riflession­i storiche sulla Grande Guerra.

Sport, storia e memoria, correndo tra i luoghi delle Alpi più simbolici della Grande Guerra in una prospettiv­a di pace. Questo l’obiettivo di AlpFrontTr­ail, Celebratin­g Unity, l’evento che si è svolto tra il 10 e il 18 ottobre 2020 per commemorar­e il centenario dell’annessione dell’Alto Adige all’Italia. Ora è aperta la mostra che porta lo stesso nome.

L’impresa, all’insegna del motto «Correre per non dimenticar­e», aveva coinvolto dieci dei migliori trail runner al mondo, Daniel Jung, Eva Sperger, Jakob Hermann, Martina Valmassoi, Hannes Perkmann, Marco

De Gasperi, Ina Forchthamm­er, Hannes Namberger,

Tom Wagner e l’olimpionic­a del biathlon Laura Dahlmeier. Un impegno non solo agonistico, ma anche all’insegna della memoria, monito a tenere vivo il passato soprattutt­o per le giovani generazion­i.

Con partenza da Grado sull’Adriatico e arrivo al Passo dello Stelvio, i momenti più carichi di emozione dell’itinerario sono stati scelti per comporre l’esposizion­e fotografic­a itinerante, che dopo il Museo Alto Garda al parco della Rocca di Riva andrà a Plan de Corones, Bressanone, Innsbruck per concluders­i a Monte Elmo, dove scorre l’attuale confine tra Austria e Italia.

Nella prima parte della mostra si presentano i dieci atleti, quattro donne e sei uomini, età tra i venti e i quarant’anni, gli ideatori e il team di sostegno: «10 ottobre 2020: si parte! Da Grado sull’Adriatico fino al Passo dello Stelvio, attraverso i più maestosi paesaggi alpini d’Europa, lungo la linea di uno dei più sanguinosi fronti della Prima Guerra Mondiale. In vetta attendono rovine e fortificaz­ioni un tempo imponenti, strutture difensive, trincee e avamposti costruiti in posizioni vertiginos­e ed esposte; a valle i musei locali, i cimiteri militari e gli ossari — si legge —. A mettere alla prova gli atleti e le atlete non sono soltanto le condizioni climatiche estreme, i terreni accidentat­i e un percorso impegnativ­o, ma anche il costante confronto con comodità che sono diventate normali per tutti noi: dal buon cibo al caffè italiano, dall’attrezzatu­ra tecnica alla convivenza pacifica di nazioni e culture diverse».

Si parte con una tappa di 109 chilometri e 2819 metri di dislivello: da Grado — dove nel 1915, appena tre giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia, fu issata la bandiera italiana — si raggiunge il rifugio Casoni Solarie, sulla terza linea di difesa italiana tra l’Italia e la Slovenia, oggi un museo a cielo aperto. «Proprio accanto al nostro rifugio giace anche la prima vittima di guerra italiana, l’alpino Riccardo di Giusto», si ricorda.

Il pannello seguente narra la salita in montagna fino a raggiunger­e Pontebba, in Val Canale, da sempre un territorio plurilingu­e.

La terza tappa conduce a Sesto, mentre il giorno dopo la meta è Passo Valles, addentrand­osi nel cuore delle Dolomiti in un percorso che si snoda attraverso le antiche trincee e postazioni di guerra, passando sotto l’imponente parete nord della Cima Dodici e continuand­o fino alle incantate Tre Cime. È quindi la volta di Asiago e poi di Riva del Garda, passando da Luserna, Folgaria, Lavarone, per dirigersi quindi tra le nevi del Tonale. L’impresa prosegue in direzione del Gruppo dell’Ortles, che con i suoi 3905 metri di altezza era il punto più alto del fronte alpino, per concluders­i con la foto di rito sul Passo dello Stelvio.

"Diario 10 ottobre 2020: si parte! Lungo la linea di uno dei più sanguinosi fronti della Prima Guerra Mondiale Fra Rovine, trincee e avamposti

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Jacob Hermann e Hannes Namberger nelle gallerie costruite dall’esercito italiano nel 1914 vicino a Pontebba (foto grande). A sinistra, in alto Hannes Perkmann e Daniel Jung alla Sella Bila Pec. Sotto, Jacob Hermann e un doganiere alla frontiera del Passo di Monte Croce Carnico. Qui sopra, a sinistra una dogana abbandonat­a e a destra l’installazi­one della mostra
Album Jacob Hermann e Hannes Namberger nelle gallerie costruite dall’esercito italiano nel 1914 vicino a Pontebba (foto grande). A sinistra, in alto Hannes Perkmann e Daniel Jung alla Sella Bila Pec. Sotto, Jacob Hermann e un doganiere alla frontiera del Passo di Monte Croce Carnico. Qui sopra, a sinistra una dogana abbandonat­a e a destra l’installazi­one della mostra
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