Mattarella, laurea a Megalizzi «Legato all’Europa dei diritti»
«Antonio Megalizzi, figura legata all’Europa dei diritti e della pace». Così il presidente Sergio Mattarella ha ricordato ieri il giornalista, per la consegna della laurea ad honorem. Ha aggiunto David Sassoli, presidente del parlamento europeo: «Megalizzi rappresenta l’Europa che vogliamo» .
Chi si aspettava disordini, disagi e forse anche qualche tafferuglio sarà rimasto deluso. La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Trento, per l’occasione del conferimento della Laura ad honorem ad Antonio Megalizzi, si è svolto nella più ordinata delle maniere, complice un’organizzazione «trentina». Fin dalla mattina le strade attorno alla facoltà di Lettere di via Tommaso Gar transenne e nastri vietavano di parcheggiare. I tombini di tutta la zona erano già stati chiusi nella sera di giovedì, per garantire al capo dello Stato la massima sicurezza.
Alla cerimonia, blindatissima, hanno potuto partecipare solo poche selezionate persone. Dalle personalità politiche e amministrative — immancabili il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che insieme al commissario del governo Sandro Lombardi hanno accolto Mattarella sul tappeto rosso davanti a Palazzo Prodi — ai parenti e amici di Antonio, compresi i colleghi della radio universitaria. A partecipare alla cerimonia anche l’arcivescovo di Trento don Lauro Tisi e Luana Moresco, presidentessa della fondazione intitolata allo studente trentino. Complice il Covid, il consueto cordone di sicurezza che circonda il presidente è stato ulteriormente rafforzato, con diverse decine di membri delle forze dell’ordine che, coadiuvati dalla polizia municipale, pattugliavano la via con una certa intransigenza, bloccando l’accesso ai passanti. Tale dispiegamento di forze ha probabilmente contribuito a scoraggiare i trentini dall’andare a salutare l’arrivo di Mattarella, un evento che in città non capita tanto spesso. L’ultima visita risaliva al gennaio 2020, prima dello scoppio dell’epidemia, quando il presidente era venuto a Trento in occasione della celebrazione in onore di Chiara Lubich, nel centenario della sua nascita. Allora la visita alla mostra dedicata a Alcide De Gasperi a Palazzo Thun era stata l’occasione di un vero e proprio bagno di folla, con centinaia di persone che erano accorse nel centro storico di Trento per salutarlo e applaudirlo. Ieri invece le persone radunate alle transenne per vedere il capo dello Stato erano appena una trentina: qualche appassionato e diversi passanti, decisi a rimanere il tempo di un video e niente più. Qualche applauso all’arrivo, pochi battiti di mani all’uscita da Palazzo Prodi, e il presidente è risalito in fretta sulla berlina superblindata blu notte di marca tedesca per ritornare a Roma.