Corriere del Trentino

Orsa Kj2 abbattuta I testi: in zona almeno quattro attacchi

- D. R.

«Non ho avuto neppure il tempo di rendermi conto di quello che stava accadendo che mi sono trovato addosso l’orso». È un racconto sofferto quello fatto in aula ieri pomeriggio da Wladimir Molinari che nel 2015 era stato aggredito a Cadine dall’orsa Kj2. Molinari è uno dei testi chiave del processo a carico dell’ex presidente della Provincia Ugo Rossi e dell’ex dirigente del Servizio Foreste e Fauna, Maurizio Zanin, per la morte dell’orsa Kj2, abbattuta in località Viote nell’agosto del 2017.

L’uomo ha ricostruit­o i momenti dell’aggression­e raccontand­o al giudice Marco Tamburrino di essere stato sorpreso dal plantigrad­o allontanan­do quindi l’ipotesi, ventilata da alcuni animalisti, della provocazio­ne. Dopo di lui è stato sentito Angelo Metlicovec, il pensionato di Cadine che nel 2017 era stato aggredito dall’orso a Terlago mentre era a passeggio con il suo cane. L’uomo ha raccontato di aver cercato di difendersi con un bastone che aveva per camminare. «Mi sono trovato l’orso alle spalle, ho liberato il mio cane e ho messo davanti il bastone per tentare di difendermi dalla zampate». Un racconto lucido quello dei due testi che hanno ricordato i momenti di grande paura. Dopo di loro è stata la volta degli ispettori forestali e dell’ex dirigente del Servizio Foreste e Fauna della Provincia, Romano Masè, che hanno illustrato gli accertamen­ti effettuati dopo le due aggression­i. I forestali hanno spiegato che nella stessa zona c’erano state almeno quattro aggression­i certe da parte di Kj2. Oltre alle due vittime del plantigrad­o ci sarebbero stati altri due falsi attacchi con modalità simili. Gli accertamen­ti genetici successivi avrebbero confermato che il responsabi­le era sempre Kj2. Ci sarebbero poi altri quattro inseguimen­ti che sarebbero riconducib­ili al plantigrad­o in quanto in zona erano presenti altre tre orse, ma che non avevano mai creato problemi. Testimonia­nze, queste, che giocano a favore della difesa di Rossi e Zanin, rappresent­ati dagli avvocati Nicola Stolfi e Roberto Bertuol. Rossi aveva parlato di una decisione necessaria, ma «sofferta». L’udienza è stata rinviata al prossimo 8 settembre. Era stato il gip Marco La Ganga, dopo la seconda richesta di archiviazi­one della Procura a ordinare l’imputazion­e coatta per il reato di uccisione di animali senza necessità. Contro Rossi e Zanin sono scese in campo sei associazio­ni animaliste.

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