Allevatori, Broch duro «Ora servono ristori Delusi dai sindacati»
TRENTO Bilancio di difficile lettura per la Federazione provinciale degli allevatori trentini. Non tanto per i numeri, quasi tutti positivi, con un utile di 74mila euro e ricavi ancora in crescita: 15,4 milioni il valore della produzione, +791mila sul 2020. Quanto per la fase storica in cui si è calata l’assemblea dei soci (1.115), tenutasi ieri a pochi giorni da quella del consorzio Latte Trento.
«Dall’inizio del 2022 — ha evidenziato nella sua relazione il direttore Massimo Gentili — per il settore zootecnico è la crisi più importante degli ultimi 40 anni, peggiore di quella provocata dall’incidente di Chernobyl, della mucca pazza e della siccità del 2003». Proprio nel momento in cui sembrava che si fosse tornati alla normalità. «Con la seconda metà del 2021 — ha ripercorso l’anno il presidente Giacomo Broch — si sono tenute quasi tutte le tradizionali mostre autunnali, momento importante di ritrovo per gli allevatori». Poi è arrivata la tempesta dei rincari: dalle bollette ai mangimi. «Va dato atto che il settore è abituato a sopravvivere in mari agitati però quello che stiamo vivendo necessita di importanti riflessioni», ha sottolineato rivolgendosi al governatore trentino Fugatti e al suo vice Tonina, arrivati insieme al presidente di Federcoop Simoni e al vicesindaco di Trento Stanchina. Una domanda su tutte, allora. «Cosa fare? Storicamente si stringeva i denti ora però ci serve liquidità — ha affermato Broch — Sono convinto che la Provincia, saprà trovare le risorse necessarie». Fugatti ha confermato la volontà di sostenere il settore, anche perché «se un’azienda zootecnica chiude, difficilmente riapre». E da inizio anno sono già 14 quelle che hanno chiuso. «I rapporti con la Provincia — ha aggiunto Broch — sono sempre collaborativi, ma devo invece sottolineare con amarezza la scarsa attenzione da parte dei sindacati». «Resistere» è stata dunque la parola d’ordine dell’assemblea, che ha rinnovato parte del cda, confermando Broch e Alberto Mazzola (Ledro) ed eleggendo Simone Bronzini (Lomaso), Nicola Fantoma (Rendena) e Sergio Panizza (Val di Sole).