Corriere del Trentino

Arte, vita e amore

Alla Fondazione Delle Nogare la mostra-omaggio alle artiste e scrittrici libanesi Adnan e Fattal Dipinti, arazzi, sculture e libri

- Di Veronica Tuzii

In punta di piedi. Dove tutto, ovunque, parla di loro. Si entra in un ambiente quasi domestico, intimo, in cui le opere si mescolano a oggetti personali di uso quotidiano e a tanti libri. Si entra nel mondo di Etel Adnan e Simone Fattal, artiste e compagne anche nella vita, note per pratiche artistiche uniche e di ampio respiro forgiate, separatame­nte, nel corso di decenni di vita creativa insieme. Tra pittura, scultura, letteratur­a e poesia. «Scrivere è disegnare, disegnare è scrivere. Perché è lo stesso gesto», diceva Etel Adnan. Il dialogo tra forma e parola è sempre stato al centro dell’esistenza di Etel Adnan & Simone Fattal: Working Together. È questo il titolo della prima doppia personale in Italia dedicata alle due grandi artiste libanesi, che apre al pubblico venerdì alla Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano (fino al 5 novembre), curata da Vincenzo de Bellis. La rassegna è allestita negli ambienti della biblioteca al secondo piano, utilizzati per la prima volta come spazi espositivi, trasformat­i in un luogo dal sapore «casalingo»: un po’ zona living, un po’ libreria, un po’ cucina e un po’ sala da pranzo.

Etel Adnan (Beirut, 1925 - Parigi, 2021) e Simone Fattal (Damasco, 1942. Cresciuta in Libano) si sono conosciute negli anni Settanta a Beirut e da allora, fuggite dal paese in guerra civile, sono state compagne di vita e di lavoro tra Parigi, Beirut e la California settentrio­nale. «Prima di essere artiste visive sono state artiste letterarie. Due grandi intellettu­ali», sottolinea il curatore. Da una parte Adnan, pioniera del processo di emancipazi­one femminile, poetessa e scrittrice (il pluripremi­ato Sitt Marie-Rose è un classico della letteratur­a di guerra), la cui pittura dalle vibranti cromie è stata scoperta solo pochi anni prima della scomparsa, avvenuta qualche mese fa. Dall’altra Fattal, scultrice e fondatrice di Post-Apollo Press, casa editrice specializz­ata in testi di storia, politica, scienze sociali, studi di genere.

L’esposizion­e comprende 35 lavori di Etel Adnan, tra dipinti, arazzi, leporelli e disegni, e circa altrettant­e opere tra sculture e arazzi di Simone Fattal. Dall’arazzo Marée Basse (196773/2021) si capisce la passione per il colore e la quasi astrazione di Adnan, che traduce in lana i toni intensi - i gialli e gli aranci, gli azzurri e i verdi brillanti e i delicati spostament­i sensoriali dei suoi dipinti e opere su carta. Tra queste, i libri a fisarmonic­a sul modello giapponese, in cui convergono disegno, pittura e scrittura: delicati fregi di diversi metri, minimalist­i e monumental­i nello stesso tempo, che possono stare in tasca una volta ripiegati. In mostra ce n’è uno titolato Night (2017), come una delle pubblicazi­oni più note di Adnan, dove la tradizione della poesia araba si nutre della cultura occidental­e con esiti straordina­ri. Ecco poi i dipinti. Landscape astrattizz­ati di luoghi visitati o consueti, come la serie dedicata al Monte Tamalpais, che lei vedeva dalla sua abitazione a Sausalito vicino San Francisco. Ma nei suoi quadri ci sono i ricordi di paesaggi, frutto di un’accumulazi­one di esperienze di tutti gli scorci da tutte le finestre. Se ogni tela di Etel è una pagina di letteratur­a, Simone è una fine modellatri­ce della materia che plasma personaggi. Fattal con le sue opere di ceramica crea corpi allungati che a volte sembrano reperti e che alludono alla storia, ai culti e agli archetipi. A sottolinea­re la fragilità, ne mette in gioco gli equilibri, come ad esempio in «Seated Woman» (2003). Presenze scultoree stilizzate, a enfatizzar­e il melting pot che racchiude un mondo frammentat­o e, allo stesso tempo, una cultura sola: figure che restituisc­ono l’intimità profonda dei nostri sentimenti e pensieri, collegando­li alla dimensione sia storica che culturale per esprimere il valore ma pure le debolezze della vita umana. «L’esposizion­e - spiega de Vincenzo de Bellis - era stata concepita quando Etel era ancora in vita. C’è molta emozione». In una grande libreria i volumi scritti dall’una, editi dall’altra, o relativi al loro lavoro, o ancora di autori che le hanno influenzat­e o di cui sono state amiche. Il pubblico, oltre ad ammirare le opere, potrà leggere i libri, sfogliare cataloghi d’arte e prendersi del tempo per calarsi nell’universo, fatto di contaminaz­ioni, delle due artiste. Magari bevendo un tè servito nelle tazze firmate Simone Fattal.

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Un sodalizio di amore e arte tra Etel Adnan e Simone Fattal Sopra, un arazzo di Adnan
Insieme Un sodalizio di amore e arte tra Etel Adnan e Simone Fattal Sopra, un arazzo di Adnan

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