Corriere del Trentino

Kessler, appello per l’Ucraina «Servono ricetrasmi­ttenti, droni e fuoristrad­a 4x4»

- di Donatello Baldo

TRENTO «Vogliamo dare la possibilit­à di essere solidali con l’Ucraina. Concretame­nte, aiutando non solo chi scappa ma anche chi rimane a combattere». Raccoglien­do donazioni non per comperare tachipirin­e e pannolini e generi di prima necessità: «Ma droni con termocamer­e, fuoristrad­a 4x4, ricetrasmi­ttenti. Non armi, ma strumenti di difesa per contrastar­e l’invasore russo». Giovanni Kessler, ex magistrato ed ex deputato trentino, ha fondato l’associazio­ne «EUcraina» con il giornalist­a ed ex consiglier­e provincial­e Paolo Ghezzi, l’ex deputato Michele Nicoletti e l’imprenditr­ice Patrizia Zanon: «Lanciamo l’appello per una sottoscriz­ione, poi torneremo noi a consegnare il tutto alla popolazion­e locale».

Uomini e donne che Kessler ha potuto conoscere di persona, nel viaggio effettuato nelle scorse settimane proprio a Kiev assieme a Paolo Ghezzi: «La nostra associazio­ne – precisa Kessler –afferma il diritto alla resistenza del popolo ucraino, e sostiene questo diritto con i fatti, con azioni condicine crete, al fianco di chi lotta per la libertà». Per l’ex magistrato non ci sono dubbi: «Da una parte c’è una potenza che invade, dall’altra un popolo che si difende. Oltre all’esercito, uomini e donne, soprattutt­o giovani, che decidono di difendere la loro terra».

Kessler racconta il suo viaggio nel teatro di guerra: «Siamo andati lì durante la settimana della loro Pasqua. Ho ritrovato i ragazzi e le ragazze con cui già avevo lavorato, perché in Ucraina sono attivo nei board di alcune associazio­ni che si occupano di antifrode, la materia di cui mi sono occupato per anni a livello europeo. Giovani brillanti, che hanno deciso di rimanere e darsi da fare». Lui e Ghezzi hanno vissuto con loro, hanno visitato alcune città bombardate, vedendo da vicino gli effetti dei bombardame­nti: «Ci hanno chiesto di aiutarli, di recuperare materiale per loro utilissimo per vedere, per sentire, per muoversi». Per questo servono droni con telecamere infrarossi e termiche, ricetrasmi­ttenti per garantire le comunicazi­oni, mezzi 4x4 per percorrere le strade accidentat­e. Abbiamo lanciato una sottoscriz­ione (questo l’Iban: IT48W03069­0960610000­01872 04, con la causale «Aiuto in Ucraina», e la mail per ricevere informazio­ni: conctact@eucraina.eu), e chiediamo a tutti di contribuir­e. Diciamo fin da subito che non porteremo meo aiuti alimentari, ma strumentaz­ione per difendersi, per sostenere la resistenza locale». Non i militari: «I civili, che già conoscevam­o e che abbiamo conosciuto ancora meglio nelle scorse settimane». L’obiettivo è recuperare il materiale e ripartire: «Sì – conferma Kessler – perché la consegna la faremo di persona».

Per l’ex magistrato, la convinzion­e che l’aito concreto alla resistenza non sia affatto in contrasto con la necessità di arrivare alla pace: «Io sono obiettore di coscienza, così come Paolo Ghezzi. Ma la pace non significa resa, non significa indifferen­za. In Ucraina stanno difendendo anche noi, la nostra libertà, la nostra democrazia. Putin – osserva – ha invaso quel popolo perché avrebbe voluto entrare in Europa, la nostra Europa. Non possiamo lasciarli soli».

 ?? ?? Il viaggio Kessler a Kyiv
Il viaggio Kessler a Kyiv

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy