Aquila, voglia di riscatto Nardelli: «Recuperare la dimensione europea»
Presto il cda: «Servono scelte per strutturare meglio la squadra»
Ha le idee chiare Andrea Nardelli, general manager dell’Aquila Basket, che affronta a 360 gradi diversi temi che riguardano da vicino tutto il mondo bianconero.
I risultati sportivi
«Nessuno di noi è soddisfatto della stagione appena conclusa. Detto ciò, da quando ci troviamo in serie A, siamo sempre partiti con l’obiettivo primario e dichiarato di salvarci per poi eventualmente farci trovare pronti per ogni situazione. Questo è fondamentale che nessuno lo dimentichi. Sono però d’accordo su un passaggio: negli ultimi mesi non sempre in campo si è vista quella “garra” che per noi è storicamente una sorta di marchio di fabbrica. Forse come club non siamo stati in grado di trasmetterla ai giocatori o forse loro non l’hanno recepita. Di sicuro su questo fronte saremo molto più attenti e determinati».
Il biennio Covid
«Partiamo da un dato: la voce biglietteria - solo di regular season senza quindi contare eventuali playoff - per noi vale circa 600 mila euro. Su un bilancio che oscilla intorno ai 4.5 milioni, si tratta insomma di un capitolo primario. Lo scorso giugno eravamo reduci da un’annata disastrosa sotto questo punto di vista e all’orizzonte non c’erano certezze, ecco perché abbiamo deciso di consolidarci ulteriormente senza fare passi più lunghi della gamba. Al momento la società è solidissima e potremo ragionare ipotizzando una capienza dei palazzetti al 100%».
Il budget futuro
«Non posso quantificarlo perché è troppo presto ma di certo sarà superiore a quello di 12 mesi fa. Questo ci consentirà di mettere a disposizione della parte tecnica delle risorse per costruire una squadra più strutturata. A breve si riunirà il cda per decidere che strada intraprendere nei prossimi tre-quattro anni. La visione dev’essere ampia, di certo in questo periodo rinforzeremo sotto tutti i punti di vista il settore giovanile e l’Accademy. Aquila punterà sempre di più sui giovani, è la via per rimanere competitivi in un campionato dove le realtà con fatturati molto più importanti dei nostri sono ormai tante».
Il roster che sarà
«La posizione di Flaccadori non dipende da noi ma dal ragazzo e dal Bayern Monaco che ne detiene il cartellino. Sicuramente vestiranno la canotta bianconera Forray, Ladurner, Conti e Mezzanotte, con un paio di americani abbiamo lasciato uno spiraglio aperto e vedremo che succederà. Di certo per tornare ad avere quello spirito di cui si parlava prima è importante anche la fidelizzazione dei giocatori, nel passato elementi come Sutton e Hogue hanno acquisito la mentalità giusta con il passare dei mesi non in qualche giorno».
Gli orizzonti
«Presentarci ai nastri di partenza di una coppa europea ci piacerebbe. È un asset che fa parte del dna di Aquila, l’ultima partecipazione è stata oggettivamente infelice ma nelle altre cinque occasioni ci siamo sempre fatti rispettare. Come società faremo il possibile per trovare uno spiraglio continentale, se ci sarà la possibilità la coglieremo al volo».
L’analisi Negli ultimi mesi è mancato lo spirito combattivo che resta il nostro marchio di fabbrica: dobbiamo ritrovarlo
Allenatore e diesse
«Lele Molin e Rudy Gaddo non sono mai stati in discussione. Hanno la piena fiducia del sottoscritto e di tutto il consiglio, anche con loro stiamo lavorando in un’ottica triennale e non pensando solo a quel che sarà domattina. La stagione appena conclusa è stata per tutti una sorta di “anno zero” quindi sarebbe ingiusto trarre conclusioni».