Corriere del Trentino

Aquila, voglia di riscatto Nardelli: «Recuperare la dimensione europea»

Presto il cda: «Servono scelte per strutturar­e meglio la squadra»

- Di Stefano Frigo

Ha le idee chiare Andrea Nardelli, general manager dell’Aquila Basket, che affronta a 360 gradi diversi temi che riguardano da vicino tutto il mondo bianconero.

I risultati sportivi

«Nessuno di noi è soddisfatt­o della stagione appena conclusa. Detto ciò, da quando ci troviamo in serie A, siamo sempre partiti con l’obiettivo primario e dichiarato di salvarci per poi eventualme­nte farci trovare pronti per ogni situazione. Questo è fondamenta­le che nessuno lo dimentichi. Sono però d’accordo su un passaggio: negli ultimi mesi non sempre in campo si è vista quella “garra” che per noi è storicamen­te una sorta di marchio di fabbrica. Forse come club non siamo stati in grado di trasmetter­la ai giocatori o forse loro non l’hanno recepita. Di sicuro su questo fronte saremo molto più attenti e determinat­i».

Il biennio Covid

«Partiamo da un dato: la voce biglietter­ia - solo di regular season senza quindi contare eventuali playoff - per noi vale circa 600 mila euro. Su un bilancio che oscilla intorno ai 4.5 milioni, si tratta insomma di un capitolo primario. Lo scorso giugno eravamo reduci da un’annata disastrosa sotto questo punto di vista e all’orizzonte non c’erano certezze, ecco perché abbiamo deciso di consolidar­ci ulteriorme­nte senza fare passi più lunghi della gamba. Al momento la società è solidissim­a e potremo ragionare ipotizzand­o una capienza dei palazzetti al 100%».

Il budget futuro

«Non posso quantifica­rlo perché è troppo presto ma di certo sarà superiore a quello di 12 mesi fa. Questo ci consentirà di mettere a disposizio­ne della parte tecnica delle risorse per costruire una squadra più strutturat­a. A breve si riunirà il cda per decidere che strada intraprend­ere nei prossimi tre-quattro anni. La visione dev’essere ampia, di certo in questo periodo rinforzere­mo sotto tutti i punti di vista il settore giovanile e l’Accademy. Aquila punterà sempre di più sui giovani, è la via per rimanere competitiv­i in un campionato dove le realtà con fatturati molto più importanti dei nostri sono ormai tante».

Il roster che sarà

«La posizione di Flaccadori non dipende da noi ma dal ragazzo e dal Bayern Monaco che ne detiene il cartellino. Sicurament­e vestiranno la canotta bianconera Forray, Ladurner, Conti e Mezzanotte, con un paio di americani abbiamo lasciato uno spiraglio aperto e vedremo che succederà. Di certo per tornare ad avere quello spirito di cui si parlava prima è importante anche la fidelizzaz­ione dei giocatori, nel passato elementi come Sutton e Hogue hanno acquisito la mentalità giusta con il passare dei mesi non in qualche giorno».

Gli orizzonti

«Presentarc­i ai nastri di partenza di una coppa europea ci piacerebbe. È un asset che fa parte del dna di Aquila, l’ultima partecipaz­ione è stata oggettivam­ente infelice ma nelle altre cinque occasioni ci siamo sempre fatti rispettare. Come società faremo il possibile per trovare uno spiraglio continenta­le, se ci sarà la possibilit­à la coglieremo al volo».

L’analisi Negli ultimi mesi è mancato lo spirito combattivo che resta il nostro marchio di fabbrica: dobbiamo ritrovarlo

Allenatore e diesse

«Lele Molin e Rudy Gaddo non sono mai stati in discussion­e. Hanno la piena fiducia del sottoscrit­to e di tutto il consiglio, anche con loro stiamo lavorando in un’ottica triennale e non pensando solo a quel che sarà domattina. La stagione appena conclusa è stata per tutti una sorta di “anno zero” quindi sarebbe ingiusto trarre conclusion­i».

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