Corriere del Trentino

Sinner vince il derby italiano Ora gli ottavi con Krajinovic

- Francesco Barana

Questione di testa. Perché se è vero che «il tennis è lo sport del diavolo», come sosteneva l’ex azzurro Paolo Cané, Jannik Sinner i conti con l’equilibrio li ha fatti decisament­e meglio di Fabio Fognini, talento finissimo tristement­e noto per i crolli emotivi. Il derby azzurro di ieri sul centrale del Foro Italico di Roma - secondo turno degli Internazio­nali d’Italia - è l’emblema dei limiti della carriera del ligure e, soprattutt­o, della differenza mentale che corre tra lui che citando la freddura di Brera a Calloni chiameremm­o lo «sciagurato Fabio» - e «mister self control» Jannik. Che ha vinto il suo primo scontro diretto con l’ex numero 9 del mondo (ora 56 Atp) 6-2 3-6 6-3. Il numero 13 del mondo di Sesto Pusteria (che con questa vittoria da lunedì tornerà almeno 12), ha approfitta­to degli errori decisivi di Fognini nel terzo set, specificat­amente nell’ultimo turno di servizio di Fabio (sul 43): due gratuiti di diritto e un doppio fallo hanno confeziona­to il break-partita. Regali reiterati in quella fase determinan­te, se è vero che anche poco prima, nel quarto gioco, Fognini aveva ceduto il servizio, graziato però da Sinner nel game dopo. Jannik, ovviamente, non si è fatto pregare due volte, chiudendo dopo due ore e 3 minuti un match faticoso, altalenant­e, giocato un po’ a strappi da entrambi gli italiani. Nel primo set uno spento Fognini ha permesso a Sinner di chiudere il parziale con facilità in poco più di 20 minuti. Sembrava tutto incanalato verso un comodo successo. Invece nel secondo set il trend si è invertito: è salito il ligure ed è sceso il Rosso, che dal quarto gioco ha perso le misure. Bello e combattuto, e condito a tratti pure da un gran tennis, invece il terzo set, fino all’harakiri fogniniano. Sinner avanza così agli ottavi di finale, oggi contro Filip Krajinovic, numero 54 del mondo. È la seconda volta agli ottavi a Roma per il Rosso, che due anni fa sconfisse Tsitsipas e poi fu fermato, anche con un pizzico di sfortuna, da Dimitrov. Adesso l’occasione è particolar­mente ghiotta per migliorare quel risultato, sebbene il serbo sia giocatore di tutto rispetto. Già 26 Atp, nella sua carriera ha raggiunto quattro finali, tra cui una in un Masters 1000 a Parigi Bercy nel 2017. Ma soprattutt­o il 30enne di Sombor ha battuto martedì il 7 del mondo Rublev, dimostrand­o di essere in buona forma.Sinner però rispetto a Madrid è più solido e svelto di gambe, il pesante richiamo di preparazio­ne svolto dopo Montecarlo sembra essere stato assorbito bene. S’intravedon­o i quarti, probabilme­nte contro il solito Tsitsipas (sarebbe il terzo confronto su quattro partecipaz­ioni di Sinner a Roma).

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Determinat­o Jannik Sinner sui campi del Foro Italico

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