Il Quintetto è «sospeso»
Brunello e Sollima festeggeranno domani i 20 anni di Fucina Arte Sella con una composizione inedita Due violoncelli realizzati in fieno
«Sono un grande amante della montagna, quindi portando con me ciò che amo come il violoncello e la musica, non sono nuovo ai concerti all’aperto e anche a quelli di Fucina Arte Sella». Mario Brunello, violoncellista di Castelfranco Veneto che ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, domani pomeriggio sarà in Malga Costa sopra Borgo Valsugana, nel sito che ospita il museo d’arte contemporanea en plein air. Assieme a lui quattro grandi musicisti: il violoncellista compositore Giovanni Sollima autore di centinaia di brani, Marco Rizzi uno dei violinisti più apprezzati, Danilo Rossi prima viola della Scala di Milano e Andrea Lucchesini al pianoforte, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. I cinque diventeranno un’orchestra intera per festeggiare i vent’anni di Fucina Arte Sella con un concerto alle 14.30 ripetuto alle 17, naturalmente all’aperto. Per Sollima sarà la prima volta in questo magico luogo, così come sarà la prima esecuzione assoluta del «Quintetto Sospeso», concerto che il musicista palermitano ha composto per l’occasione: «Difficile definirlo perché ha radici antiche e poi c’è tutto il resto, anche il rock… È una composizione contemporanea e insieme classica, nata dalla curiosità che mi ha stimolato questo invito che prevedeva un brano del tutto nuovo».
Per Mario Brunello esibirsi su questa montagna è un ritorno: «Avevo cominciato a suonare all’aperto per conto mio, fin da quando iniziai a portare in vacanza il violoncello nella mia casa di montagna. Mi capita di suonare nel bosco e non è raro che improvvisamente compaia un pubblico inatteso: qualcuno ascolta e va via senza dire una parola, altri aspettano la fine e si inizia a chiacchierare. È beldi lissimo suonare dove il silenzio è più estremo; e poi in assenza di risonanze il violoncello esalta la sua natura».
Il concerto in quota ha un titolo che evoca leggerezza. «In realtà – spiega Giovanni Sollima - mi sono riferito alla situazione particolare in cui ho pensato e scritto la composizione, durante e dopo il lockdown. Ovviamente questo è solo un indizio, perché si tratta di un brano ad ampio respiro, formato da diversi movimenti e dotato di un corpo imponente. È una specie di grande giocattolo nel quale ci sono i riferimenti agli amici una vita, con cui sto molto volentieri. Poi mi ha ispirato la musica popolare trentina, come quella incontrata nel 2018 a palazzo Albere al Muse di Trento, quando suonai il mio violoncello di ghiaccio. N-Ice-Cello è uno strumento costituito interamente di ghiaccio, tranne poche parti; ha un suono morbido e un canto siderale. Lo ha realizzato quattro anni fa in Trentino sul ghiacciaio Presena Tim Linhart, artista del New Mexico che vive in Lapponia, autore di 300 strumenti di ghiaccio: a corda, a percussione e a fiato». Domani, invece, sarà diverso. «Mario e io suoneremo strumenti normali, ma un movimento lo eseguiremo con due violoncelli realizzati in fieno da Julia Artico, artista friulana di Tricesimo. Da anni ne ho un esemplare, dal suono ancestrale: sarà un modo per sperimentare ancora una volta insieme, da quarant’anni».
I due maestri si immergono nella natura prima di tornare ai loro progetti. Sollima con registrazioni e composizione, un concerto per violino e due colonne sonore: «Ma anche inseguendo i segnali che mi arrivano dal repertorio nascosto del Settecento e di inizi Ottocento, componendo e suonando antichi manoscritti che cerco in biblioteche, archivi privati o comunali e perfino online». Brunello, con una nuova passione: «Al momento vivo l’innamoramento per il violoncello piccolo: somiglia al violino ed è accordato all’ottava bassa. Recupero repertori del Seicento, Settecento e completo un’indagine sulle musiche per archi di Bach. È uno strumento antico: un tempo c’era un’infinita gamma di violini, anche più grandi del contrabbasso».