Corriere del Trentino

Impasse centrosini­stra Partiti divisi all’interno e con l’incognita centro

L’incontro del Patt spiazza Campobase: dialogo in forse

- Di Marika Giovannini

TRENTO Le incognite sono due. E tutt’altro che trascurabi­li. La prima: manca ancora il nome del candidato presidente. La seconda: il perimetro della coalizione, al centro, è ancora variabile. «E la vittoria, nel 2023 — osservano in molti — si giocherà proprio al centro». A un anno e mezzo dalle provincial­i, il centrosini­stra autonomist­a deve ancora trovare assetti e certezze per poter sperare di riprenders­i la guida della Provincia, persa nel 2018. Ma il percorso non è facile: se nel Pd ci si divide sulle primarie, al centro Campobase sta cercando di farsi conoscere. Ma la mossa di ieri sera del Patt — che si è seduto al tavolo con la Civica di Mattia Gottardi e con gli Autonomist­i popolari di Walter Kaswalder — ha raffreddat­o quell’abbraccio che era stato sancito con l’incontro dei due movimento a metà maggio.

Centro agitato

Ed è proprio sul mondo civico e sull’area di centro che in questo momento sono puntati gli sguardi. L’annuncio dell’ingresso nella Civica di Gottardi di tutti i sindaci della Valle dei Mocheni, sabato scorso, ha fatto discutere anche all’interno del centrosini­stra. C’è chi non ha gradito la fotografia dei sindaci con la fascia tricolore in un passaggio meramente politico («Così si perde il senso delle istituzion­i»), chi ha letto l’adesione come una conseguenz­a diretta di alcuni investimen­ti programmat­i dalla giunta Fugatti sul territorio mocheno. Primo fra tutti la scelta di Palù del Fersina per il progetto Pnrr sull’attrattivi­tà dei borghi. Tutti hanno però colto il messaggio rivolto a Campobase, che proprio a quel mondo amministra­tivo e civico si rivolge. Campobase che, in queste settimane, sta battendo il territorio: ieri il movimento era a Rovereto, città di Francesco Valduga (che lo stesso soggetto politico vorrebbe come candidato presidente della coalizione). Confermand­o dunque l’assenza al tavolo di confronto convocato ieri sera dal Patt e rivolto a tutte le «forze autonomist­e, territoria­li, civiche e popolari». «Il nostro confine è chiaro, noi siamo alternativ­i al centrodest­ra di Fugatti» spiegano gli esponenti di Campobase, riferendos­i alla partecipaz­ione, al vertice di ieri, della Civica e degli Autonomist­i popolari, schierati nella coalizione che oggi guida la Provincia. A rispondere all’appello del Patt anche la Ual, Progetto Trentino, il «Laboratori­o paritario trentino» del sindaco di Borgo Galvan. Si è defilato all’ultimo infine il movimento «Futuri Comuni». «Vogliamo rafforzare il centro, ascoltiamo tutti e poi tireremo le nostre conclusion­i: bisogna ragionare fuori dagli schemi, ci vuole anche qualche novità» è la linea del Patt. Che assicura di non avere «alcun disorienta­mento». Anche se qualcuno teme che questo dialogo con Gottardi e Kaswalder possa essere un primo passo per un passaggio nel centrodest­ra. Prospettan­do anche nuovi assetti: pur di avere dalla propria il Patt, secondo qualcuno, Fugatti farebbe anche a meno di Fratelli d’Italia. Un’ipotesi azzardata, se si pensa che poco prima delle provincial­i, alle politiche, Lega e Fratelli d’Italia saranno a braccetto. Ma non impossibil­e, in un momento di altissima tensione tra Fugatti e gli esponenti locali del partito di Meloni.

Il nodo Pd

In questo quadro, le altre forze della coalizione sono in attesa: prima di mettersi attorno al tavolo, infatti, si dovrà capire quale sarà l’esito finale di questo confronto al centro. Nel frattempo, il Pd si sta muovendo sul territorio per cercare di recuperare un radicament­o che si è affievolit­o. E prepara una conferenza programmat­ica per settembre, sperando di risolvere le diatribe interne sia sul nodo delle primarie (con la questione, ancora più spinosa, della deroga al limite dei mandati) sia sulla partita dell’eventuale congresso anticipato.

A sinistra

Non è definito nemmeno il quadro a sinistra, dove Futura, nel 2018, aveva guadagnato un posto di rispetto nella coalizione portando in Aula due rappresent­anti. Ma da allora molte cose sono successe e oggi il movimento non sembra poter essere così incisivo al voto. Anche perché la divisione con Europa Verde non sarà naturalmen­te indolore al momento delle elezioni. Se tutti i tasselli — o almeno i principali — saranno messi al loro posto, i responsabi­li della coalizione di centrosini­stra autonomist­a potrebbero ritrovarsi entro la fine del mese. Per iniziare a discutere, tra le altre cose, anche del candidato presidente.

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MAURIZIO FUGATTI
Matteo Migazzi
Luca Oliver
Simone Masè
La sfida di Piazza Dante: i contendent­i di Fugatti MAURIZIO FUGATTI Matteo Migazzi Luca Oliver Simone Masè
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Passato Una riunione del centro sinistra autonomist­a prima delle elezioni del 2018
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L’Ego-Hub
Paola Demagri L’Ego-Hub
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Paolo Piccoli
Francesco Valduga Paolo Piccoli
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Franco Ianeselli
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Daria de Pretis

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