Disabilità, vademecum delle Acli «Spesso i diritti non si conoscono»
Presentato l’opuscolo. Oliver: «Accompagniamo le persone»
TRENTO «Anche quando i diritti vengono sanciti da una norma, non sono immediatamente trasmessi alle persone che ne hanno bisogno. Spesso la gente non sa di averli e questo aggiunge fragilità alla fragilità» riflette il presidente delle Acli Trentine Luca Oliver. Per questo le Acli hanno presentato un nuovo vademecum dedicato alle persone con disabilità e alle loro famiglie. L’opuscolo ha lo scopo di orientare gli utenti nel «terreno frastagliato» della legge in questo campo.
«Salute e diritti: la guida agli aiuti in caso di invalidità e disabilità» traccia cinque profili in cui gli utenti possono inquadrare la propria situazione. A ognuno di essi vengono associati l’elenco delle prestazioni che possono essere richieste e gli enti a cui rivolgersi. L’ultimo profilo riguarda i famigliari e chi si prende cura di un disabile: «Un tipo di utente altrettanto esigente — spiega il responsabile della formazione Acli Andrea Giampiccolo — Non si tratta solo di permessi per assentarsi dal lavoro, ma anche di agevolazioni nella tassazione». Infatti sono proprio le detrazioni e le deduzioni fiscali a chiudere l’opuscolo. Il vademecum è distribuito in cartaceo, ma è disponibile anche all’indirizzo web www.aclitrentine.it. Questo permette al cittadino di essere sempre aggiornato ogni volta che cambiano le leggi in materia. Si tratta del secondo volume di una collana chiamata “Le Acli informano”. La precedente riguardava i figli e la genitorialità. Altre sono in cantiere, sul lavoro autonomo e sulle fasi di vita delle persone.
«La guida nasce dalla nostra esperienza di consulenze pluriennale — prosegue Giampiccolo — Ma è importante che le persone abbiano cognizione dei loro diritti prima ancora di rivolgersi a noi». L’opuscolo non ha l’obiettivo di fornire una panoramica esaustiva, bensì di dare un primo inquadramento su una materia di cui anche i diretti interessati sono spesso all’oscuro. Una dinamica che non sorprende dato che le prestazioni richiedibili variano a seconda di molti parametri: del settore lavorativo, della possibilità o meno di continuare un’attività, dall’avere contratto un infortunio sul posto di lavoro o una malattia professionale. Il vademecum non è sostitutivo delle consulenze personalizzate in presenza o degli altri servizi. «Come Acli pur essendo professionisti di pratiche e burocrazia vorremmo essere più liberi di occuparci dell’aspetto sostanziale. Non si possono sostituire la vicinanza delle persone», commenta Oliver.
Quando si parla di disabilità, si fa riferimento a una fascia di popolazione pari ad almeno il 5% a livello nazionale. E i numeri sono in aumento anche a causa degli infortuni sul lavoro: «Nel 2020 abbiamo avuto 8400 casi in Trentino – spiega Olivier– Con questo trend arriveremo a oltre 9000». «Come patronato Acli – prosegue invece il direttore Salvatore Casella – lo scorso anno abbiamo avuto 1773 pratiche per le indennità di accompagnamento per trasporto e servizi».
In occasione della presentazione del vademecum, è intervenuta anche Graziella Anesi, assessora alle Politiche Sociali di Piné e fondatrice dell’associazione Handicrea. Sul tema dell’informazione ha commentato: «Una volta si dava per scontato che i disabili non uscissero di casa, non avessero un lavoro e fossero a carico della famiglia. Non è più così: ora le persone hanno bisogno di sapere che c’è una società, composta da Acli, scuole, patronati e politica che prende in carico le loro situazioni».