Corriere del Trentino

Chiarenza: «I più piccoli? Giocano a creare mondi»

Domani e giovedì al Comunale andrà in scena «La luna in giardino», una produzione dello Stabile. Protagonis­te le altoatesin­e Sartori e Parlangeli

- Silvia M.C. Senette © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Chi ha avuto modo di apprezzarl­o in Tango Macondo, portato in scena a Bolzano lo scorso ottobre, avrà occasione di scoprire nei prossimi giorni un Marcello Chiarenza sorprenden­te, delicato e lieve, nel debutto italiano di uno spettacolo che da quasi vent’anni raccoglie consensi in tutta Europa. Domani e giovedì alle 17 sbarca al Teatro Comunale di Bolzano La luna in giardino, una produzione del Teatro Stabile che, all’interno della stagione estiva gratuita «Fuori!», verrà presentata anche al Cristallo martedì 28 e mercoledì 29 giugno. Il viaggio fra uccellini, fiori, nuvole, pozzangher­e, specchi d’acqua, foglie e fiocchi di neve, pensato per bambini fino ai cinque anni, vedrà in scena le due giovani attrici altoatesin­e Chiara Sartori e Chiara Parlangeli dirette dall’autore e regista siciliano che le «trasformer­à» nella farfalla Polly, nel pesciolino Pinna e in Piuma, l’amica di Polly.

«La trama è molto semplice: in un piccolo giardino ci sono due porte, quella del giorno e quella della sera, e un nido con un uovo di luce che non vuole schiudersi - anticipa Marcello Chiarenza -. Il pulcino è un po’ pigro e aspetterà un anno intero, quattro stagioni, prima di nascere e salutare i bambini. È un gioco della creazione del mondo in piccolo». Tra i tanti che ha creato e portato all’estero, La luna in giardino è uno spettacolo decisament­e importante per il regista. «Nasce ormai 18 anni fa in Inghilterr­a, quando mi chiesero una storia per bambini piccolissi­mi e per le loro mamme. Ideai la versione inglese, Egg and spoon. Poco dopo è stata portata a New York la versione americana, quindi quella fiamminga ad Anversa, poi l’edizione spagnola, quella svizzera e ora, dopo aver girato per tutta Europa e aver vinto molti premi, quella italiana a Bolzano. La più interessan­te, devo dire, per la quale ho chiesto a Carlo Cialdo Capelli, il compositor­e con cui lavoro da trent’anni che è un grande musicista, di aggiungere cinque canzoni». La luna in giardino è dunque la summa di una lunga storia che dura da due decenni e che sbarca in Alto Adige per merito del Teatro Stabile di Bolzano che l’ha voluta e prodotta. «Dopo le cinque repliche, perché giovedì avremo la doppia apertura del sipario, ci saranno 70 spettacoli che lo Stabile offrirà gratuitame­nte alle scuole materne della provincia, mi sembra un’iniziativa piuttosto rara - ammette il regista -. Il giovanissi­mo pubblico, bambini in età da scuola materna con genitori o insegnanti, sarà tutto intorno alla scena e farà parte della scena, come se fosse una piccola festa piazza che si svolge in 8-9 metri e in cui tutti fanno parte dell’evento».

La difficoltà maggiore per la compagnia è, chiarament­e, quella di coinvolger­e i piccoli. «Un pubblico così va affascinat­o con azioni forti, chiare e precise per catturare lo sguardo e l’attenzione del bambino anche molto piccolo - spiega Chiarenza -. C’è un po’ di testo e ci sono canzoni, ma le azioni sono talmente ludiche ed evidenti che possono essere colte e percepite anche dai piccini ma, allo stesso tempo, piacere anche agli adulti. Anzi, mi piacerebbe vedere in sala adulti anche senza bambini, pur dando ai piccoli spettatori la precedenza per assegnare i 40 posti a sedere disponibil­i per ciascuna replica».

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Lo spettacolo è pensato per bambini fino ai cinque anni
Colori Lo spettacolo è pensato per bambini fino ai cinque anni

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