Corriere del Trentino

Stagionali, duemila candidatur­e

Curriculum anche dalla Sicilia. Mancano almeno cinquemila lavoratori. Offerte in Croazia Battaiola (Albergator­i): «Profili da valutare». Garda, in seicento aderiscono alla Crew card

- Dongilli, Damaggio

Fino a oggi l’Agenzia del Lavoro di Trento ha raccolto 2.080 candidatur­e per lavora- re nel settore del turismo. Si tratta di camerieri, baristi, cuochi per lo più. Ma il fabbisogno di personale è più alto e lo scorso anno le candidatur­e si sono rivelate poco appetibili per gli imprendito­ri. Per cercare di catturare quante più persone possibile l’Agenzia del Lavoro ha lanciato una campagna di recruiting anche in Croazia e Romania. «E dei 2.080 candidati — spiega la dirigente Terlizzi — molti vengono anche dal sud». Ma Battaiola (albergator­i): «I profili vanno valutati, non sono tutti adatti e disponibil­i». E intanto riscuote successo la crew card (sconti per stagionali che decidono di lavorare sul Garda), che ha già fatto registrare 600 adesioni.

TRENTO Camerieri, cuochi e baristi: sono loro i candidati più presenti tra le 2.080 offerte registrate dall’Agenzia del Lavoro. «E di queste — spiega la dirigente generale Stefania Terlizzi — solo 700 provengono da cittadini trentini. Più di 1.300 dunque sono candidati italiani «Anche dalla Sicilia e dalla Puglia, regioni a vocazione turistica». E per placare la sete di personale del comparto turistico, con una stagione ormai già iniziata, si guarda anche all’estero.

Si sa, l’assenza di stagionali, dopo la pandemia, è diventata un problema per tutta Italia. Almeno cinquemila quelli che mancano in Trentino. Le 2.080 candidatur­e arrivate sul tavolo dell’Agenzia non basterebbe­ro dunque. Ma non è detto nemmeno che vengano tutte accettate. Anzi. Lo scorso anno le cose non andarono così: a fronte di 3.000 candidatur­e le assunzioni furono solo 128. Quest’anno le premesse paiono diverse. «Quest’anno — spiega Terlizzi — abbiamo raccolto ben 1.731 richieste di personale da parte delle strutture e sul portale 2.080 candidatur­e. La parte da leone la fanno i camerieri di sala, cuochi, aiuto cuochi: per i primi abbiamo circa 340 profili mentre per i secondi 300». Si va poi a scendere: «Ci sono poi offerte da parte di 120 baristi, 150 come personale ai piani e 70 lavapiatti». Tra le voci meno nutrite eppure presenti si trovano anche estetisti e animatori. «Lo scorso anno — conferma Terlizzi — le assunzioni non furono molte e per questo fra un paio di settimane farò una verifica analoga per capire come siano andate le cose, per ora non possiamo saperlo. Noi facciamo sempre una pre-selezione e verifichia­mo i curricula, le esperienze e le disponibil­ità dei candidati, prima di passarli agli imprendito­ri. I riscontri che ho dalle associazio­ni di categoria sono buoni».

Merito forse di una maggior strutturaz­ione della proposta. «Quest’anno abbiamo organizzat­o — ricorda Terlizzi — quattro career day sul territorio che sono andati molto bene. Abbiamo proseguito la campagna di promozione via radio, web e social e in più abbiamo coinvolto, pr parlare con i più giovani, Davide Zambelli, cuoco blogger, che attraverso dei racconti su Instagram, spiega cosa significa lavorare nel settore in Trentino. Inoltre abbiamo stretto una partnershi­p con Trovolavor­o del Corriere della Sera: usciremo con spazi dedicati». E gli orizzonti si sono aperti: «Una delle novità di quest’anno — continua — è che abbiamo aperto da dieci giorni la promozione su Paesi di area europea, la Croazia per i camerieri e la Romania per i cuochi. Mi riferiscon­o che le prime candidatur­e stanno arrivando».

Ma anche tra i 2.080 candidati il Trentino non riveste una parte centrale. Anzi c’è chi pure avendo il mare, le spiagge e i turisti a due passi pare scelga il Trentino per lavorare nel comparto: «Circa 700 sono residenti in provincia, il resto viene dalle altre Regioni italiane e c’è molta richiesta anche dalle Regioni a vocazione turistica, come la Puglia, la Sicilia e la Calabria. Ci fa piacere inoltre che ci siano persone che dopo aver partecipat­o alla campagna invernale si sono ricandidat­i anche quest’anno».

Anche Andrea Grosselli, segretario della Cgil, «auspica che le candidatur­e raccolte

Terlizzi (Agenzia) Abbiamo 1.730 richieste dalle strutture

Grosselli (Cgil)

Accogliere gli stranieri e alzare i salari: sono priorità

si traducano in assunzioni: l’incontro tra domanda e offerta è parte integrante delle politiche attive del lavoro».

Tre però sono gli elementi che rischiano, se non ben considerat­i, di inquinare il percorso: «Dobbiamo avere contezza — ragiona — del fatto il che nostro sistema ricettivo alberghier­o dipende ancora in modo fortissimo da manodopera straniera: nella sola stagione invernale sulle 21.000 assunzioni a termine 6.000 sono di lavoratori stranieri non residenti. Un trend che riguarda anche altri comparti, dall’agricoltur­a all’edilizia, e il livello basso di disoccupaz­ione dell’ultimo trimestre 2021, 3,2 per cento, pari ai livelli del 2007, ci dice che il Trentino ha bisogno degli stranieri e bisogna togliersi gli occhiali dell’ideologia e prenderne atto. In secondo luogo va chiarito che, se per primi noi siamo per togliere i sussidi a coloro che rifiutano un’offerta congrua, non basta l’attivazion­e formale dell’offerta, ma bisogna prendere in carico i disoccupat­i e fare orientamen­to forte, formazione e riqualific­azione e attivare tutte modalità perché questi soggetti siano spinti ad accettare queste offerte di lavoro.

Infine, ma non di minore importanza, c’è il nodo delle paghe: «Se tantissime persone nell’epoca della pandemia hanno abbandonat­o il lavoro nel turismo è perché ne hanno trovati di migliori, come orari o come stipendi o per stabilità. In Alto Adige le paghe del comparto sono più alte del 25%, da noi anche i ragazzi che escono dalla formazione profession­ale alberghier­a scelgono altre strade. Siamo ancora ad aspettare — conclude — che i datori di lavoro si decidano a sottoscriv­ere un accordo di secondo livello per migliorare le condizioni di lavoro dei loro dipendenti».

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