Aquilotti in B, Di Taranto fa sognare
Il nuovo dg : «Obiettivo non impensabile, ci sono ampi margini di miglioramento»
«Il Trento ha tutto per diventare un punto fermo per il calcio del futuro, ipotizzare di trovarci tra due o tre anni in serie B non è impensabile». Corrado Di Taranto, il nuovo direttore generale del club di via Sanseverino fa sognare Trento. «Ci sono ampi margini di miglioramento su professionalità, risultati e brand», afferma. «Un passo importante sarà quello di trasferire la sede in centro», aggiunge l’amministratore delegato Diego Cattoni.
L’ad Cattoni Un passo importante sarà quello di trasferire al più presto la sede in centro storico
Il vicepresidente Zobele Già la prossima stagione ci aspettiamo una qualificazione playoff... e non da decimo posto
«Una realtà come il Trento ha tutto per diventare un punto fermo del calcio del futuro e ipotizzare di ritrovarci tra due o tre anni in serie B non è assolutamente impensabile».
Corrado Di Taranto, nuovo direttore generale del club di via Sanseverino, non ha certo fatto pretattica in occasione della sua presentazione ufficiale avvenuta ieri pomeriggio allo Stadio Briamasco.
Classe ‘74, nato a Valdagno, il dg opera nel mondo del calcio professionistico da più 20 anni. Ha iniziato il suo percorso a Verona sponda Chievo dove dal 2001 al 2007 ha ricoperto i ruoli prima di segretario generale del settore giovanile e poi di segretario generale. Nel 2007 si è trasferito al Parma come direttore operativo, con i ducali è rimasto sino al 2015 per poi fare ritorno al Chievo.
«Abbiamo scelto un profilo di livello assoluto che ci porterà
sicuramente esperienza e professionalità – ha spiegato l’amministratore delegato degli aquilotti, Diego Cattoni -. Vogliamo continuare a crescere dentro e fuori dal campo, sono fermamente convinto che una società organizzate è alla base di tutto».
Anche il presidente Mauro Giacca non ha nascosto il proprio entusiasmo: «Con Corrado ci siamo conosciuti un anno fa, non pensavamo di incontrarci nuovamente così presto, è una figura molto ambita nel mondo del calcio e allo stesso tempo una persona semplice e seria».
Di Taranto conosce bene la città di Trento per aver frequentato l’università di Economia e Commercio.
«Ho sposato il progetto di una realtà ambiziosa che non vuole certo accontentarsi della dimensione attuale. Mi è stato chiesto di alzare il livello di professionalità e la percezione del brand – ha evidenziato il direttore generale -. Ovviamente avrò bisogno del supporto di tutti coloro che lavorano già qui e più in generale gravitano attorno al club io ovviamente metterò a disposizione tutte le mie capacità».
Il direttore generale sovrintenderà ogni attività: «Lasciando però la massima autonomia operativa a chi di dovere, il confronto e il dialogo saranno centrali ma non sono uno che invade gli spazi altrui, mi piacciono l’operatività e i fatti concreti. Meno le parole». Entro la fine dell’anno il Trento dovrebbe trasferire la propria sede dallo stadio Briamasco al centro storico: «È uno dei nostri obiettivi – hanno sottolineato all’unisono Di Taranto e Cattoni -. Avere un luogo dove concentrare tutte le attività compresa magari una club house dove i tifosi potranno ritrovarsi. Prima di ufficializzare il tutto però preferiamo aspettare di avere maggiori sicurezze».
L’ipotesi più concreta è comunque rappresentata dall’ex sede dell’UniCredit Banca in via Giusti, nei pressi di piazza Santa Maria. Per quanto concerne invece l’attività della prima squadra sono state ufficializzate le date del ritiro che sarà al 16 al 27 luglio a Masen di Giovo (stessa sede dello scorso anno).
A tirare le somme ci ha pensato il vice presidente Enrico Zobele al solito estremamente sintetico ma diretto: «Il primo anno in C non abbiamo raggiunto l’obiettivo prefisso, la prossima stagione mi aspetto che il Trento centri la qualificazione ai playoff e magari non proprio come decimo». A buon intenditore poche parole.