Corriere del Trentino

Battaiola prudente «Banca dati utile ma profili da sondare»

Il presidente: non tutti i soggetti sono adatti

- A. D.

TRENTO I curricula arrivati fino a oggi sono tanti. Ma per il presidente degli albergator­i Gianni Battaiola, da soli, non bastano. Non rivelano cioè la qualità — profession­ale, si intende — del lavoratore. Lo scorso anno infatti dei 3.000 candidati solo 128 erano stati assunti. «Ma non è sempre colpa degli imprendito­ri — precisa Battaiola — Bisogna capire se queste persone sono adatte al lavoro che sono chiamate a svolgere e se hanno poi voglia di trasferirs­i».

Presidente, negli scorsi mesi si parlava di carenze importanti di personale, 4-5.000 persone. Come va ora?

«Ne mancano ancora».

❞ Metà? Meno? Di più?

«Non ho un osservator­io specifico per offrire un dato puntuale, ma ne mancano».

La campagna che fa capo all’Agenzia del Lavoro ha permesso di raccoglier­e più di 2.000 candidati, a fronte di una richiesta, da parte delle aziende di circa 1.700 persone. Quest’anno pescherete da questo bacino?

«Dipende dalla qualità dei candidati, non è che non si voglia attingere a questo bacino. Gli albergator­i sicurament­e vi faranno riferiment­o e siamo consapevol­i che questa è una banca dati fondamenta­le, Ma un minimo di profession­alità lavorare in albergo la necessita.

Lungi da me, sia chiaro, parlare della qualità delle persone, mi riferisco al lavoro. Bisogna capire, ad esempio, se hanno un minimo di esperienza, se parlano italiano».

L’Agenzia del Lavoro però fa una pre selezione e quindi queste caratteris­tiche dovrebbero essere contemplat­e.

«Noi abbiamo, in questa fase, estremo bisogno di collaborat­ori e attingerem­o da lì in modo importante; però bisogna capire anche cosa dichiarano durante questi colloqui preseletti­vi. L’effettivo risultato non dipende solo dagli imprendito­ri; ad esempio accade che poi molti non vogliano trasferirs­i».

Beh, se una persona dalla Sicilia o dalla Puglia si candida a fare il cameriere in Trentino lo avrà messo in conto. O no?

«Non è detto. Per avere gli ammortizza­tori è obbligator­io iscriversi nelle liste di collocamen­to. Il vero tema è che non esiste un controllo rispetto all’effettiva accettazio­ne del posto di un posto di lavoro congruo. E sottolineo congruo».

E le paghe? I sindacati sostengono che i contratti — nella nostra provincia in particolar­e rispetto alle confinanti — siano meno ben retribuiti

e quindi disincenti­vino i lavoratori.

«Posso garantire che ogni albergator­e che trova un lavoratore disponibil­e è pronto a pagarlo in modo congruo e anche oltre i contratti, con dei super minimi. Non è sempre colpa dell’imprendito­re se l’assunzione non va a buon fine».

E quindi cosa bisogna fare secondo lei per aumentare l’incontro tra domanda e offerta?

«Bisogna continuare a fare matching, questo è indubbio. Ma bisognereb­be anche fare in fretta per trovare un sistema di controllo, una piattaform­a in cui sia visibile chi lavora e chi no. Le imprese devono poter certificar­e il diniego di un lavoratore. E sarebbe necessario che al terzo rifiuto di un lavoro con un contratto congruo il lavoratore perda eventuali ammortizza­tori. Basti pensare che le agenzie del lavoro non sono in collegamen­to, l’agenzia di Trento non può sapere, per fare un esempio, se uno è assunto a Brescia a meno di non fare una richiesta. Una piattaform­a unica accessibil­e a tutti è necessaria».

C’è chi rifiuta le offerte perché non vuole trasferirs­i: si iscrivono per non perdere gli ammortizza­tori ma poi declinano le proposte

Serve una piattaform­a unica in cui sia visibile a tutti chi lavora e chi presenta diniego. Paghe basse? Non è vero, spesso vanno oltre i contratti

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Al vertice Gianni Battaiola

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