Bar e ristoranti, mercoledì sciopero dei buoni pasto
Locali pubblici, mercoledì lo sciopero dei ticket Le categorie: dalla Provincia esempio positivo
Anche in Trentino, mercoledì prossimo ci sarà lo «sciopero» dei buoni pasto nei bar e nei ristoranti. Le associazioni aderenti a Confcommercio e Confesercenti della provincia, infatti, aderiscono all’iniziativa promossa dalle federazioni nazionali Fipe e Fiepet.
Anche in Trentino, mercoledì prossimo ci sarà lo «sciopero» dei buoni pasto nei bar e nei ristoranti. Le associazioni aderenti a Confcommercio e Confesercenti della provincia, infatti, aderiscono all’iniziativa promossa dalle federazioni nazionali Fipe e Fiepet. Anche se ci tengono a segnalare «l’esempio positivo del sistema introdotto dalla Provincia per i propri dipendenti: un sistema sostenibile e vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti».
Nel dettaglio, mercoledì i pubblici esercizi italiani non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco che punta a stimolare le istituzioni a prevedere una riforma strutturale «di un sistema che, per via di commissioni al 20%, non è più economicamente sostenibile» dicono le categorie. A questa iniziativa aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai negozi fino alla grande distribuzione. I buoni pasto emessi dalla Provincia, che non gravano con commissioni sugli esercenti, verranno invece accettati.
«Con questa giornata di sospensione del servizio — sottolinea Marco Fontanari, presidente dell’Associazione ristoratori — vogliamo sensibilizzare i lavoratori e più in generale i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto».
«La protesta — gli fa eco Fabia Roman, presidente dell’Associazione pubblici esercizi — ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di essere inutilizzabile».
«La gestione dei buoni pasto ha un sistema dai costi ormai insostenibili per le imprese — osserva anche Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet —. Quello che si chiede è una riforma del sistema di erogazione dei buoni che parta da due punti fondamentali: la salvaguardia del valore nominale dei titoli e la definizione di tempi certi di rimborso da parte delle società emettitrici. In Trentino solo la Provincia gestisce buoni pasto per le imprese a costo zero, ma per gli altri buoni la situazione non cambia e resta fortemente penalizzante. Il sistema va dunque cambiato per tutti».