Corriere del Trentino

Contratti pubblici, partono i rinnovi

Spinelli: «Cento milioni per tutto il comparto». I sindacati: sono risparmi sul personale

- Dafne Roat

Contratti pubblici, partono i rinnovi contrattua­li. A marzo la giunta aveva approvato le prime direttive all’Apran: sul tavolo 63,3 milioni di euro per il rinnovo dei contratti collettivi provincial­i per il triennio 2019-2021 e per l’indennità di vacanza contrattua­le 20222024. Spinelli: «Ci sono 100 milioni in assestamen­to di bilancio a luglio per tutto il comparto». Destinati quindi a sanità, scuola, autonomie locali, case di riposo.

TRENTO La stagione dei rinnovi contrattua­li per il pubblico impiego era partita a marzo quando la giunta aveva approvato le prime direttive all’Apran. Sul tavolo 63,3 milioni di euro per il rinnovo dei contratti collettivi provincial­i per il triennio 2019-2021 e per l’indennità di vacanza contrattua­le 2022-2024. Ora ci sono 100 milioni di euro, che arriverann­o in assestamen­to di bilancio a luglio, e saranno destinati al rinnovo contrattua­le di tutto il comparto del pubblico impiego, quindi sanità, scuola, autonomie locali, Rsa.

È l’assessore Achille Spinelli a snocciolar­e i numeri riflettend­o sulle risorse da mettere in campo per la sicurezza sul lavoro e in particolar­e per l’assunzione di nuovi ispettori. Tema non in discussion­e. «Abbiamo appena fatto un rinnovo contrattua­le che vale più di 100 milioni, lei crede che ci possiamo fermare? Non credo. Pensa che non possiamo trovare 400500mila euro per l’assunzione di nuovi ispettori? Io lo dò per scontato», afferma Spinelli. E poi aggiunge: «Altrimenti provvedere­mo». Un dato è dunque certo: gli organici degli ispettori del lavoro dovranno essere implementa­ti e — assicura — lo saranno. Ma la cifra riservata alle nuove assunzioni è marginale rispetto al totale stanziato per i rinnovi contrattua­li, una parte riguarda gli arretrati — conferma Spinelli — già stabiliti dopo il protocollo d’intesa siglato con le organizzaz­ioni sindacali. I restanti 35-36 milioni sono rappresent­ati da altre voci. Tra queste, stando alle stime di Cgil, Cisl e Uil, ci sono 27 -28 milioni relativi alle progressio­ni di stipendio legate alle profession­alità. «Una fetta di queste risorse, però, non sono stanziamen­ti nuovi — spiegano i sindacati — ma sono frutto del risparmio sul turnover del personale di Provincia e Comuni». A conti fatti, quindi, Piazza Dante ha messo sul tavolo tra i 75 e gli 80 milioni di risorse nuove, il resto sono fondi ottenuti dai risparmi effettuati sul personale.

Una piccola parte di questi fondi — assicura Spinelli — saranno destinati a potenziare gli organici dell’Uopsal che è in sofferenza. «Solo il 30% degli ispettori è disponibil­e per i controlli», ha osservato il numero uno dell’Uopsal, Dario Uber, in occasione di un incontro con i rappresent­anti del lavoro per la sicurezza (Ris) di Cgil, Cisl e Uil. Spinelli riconosce la centralità e l’importanza dell’attività ispettiva: «Uopsal deve aumentare la dotazione di personale dedicato a questa attività, attualment­e gli ispettori sono impegnati di più nell’attività

amministra­tiva e serve un cambio di rotta». Che però non può avvenire senza nuove risorse umane. «Non ci dobbiamo soffermare al solo dato economico — chiosa — i soldi non sono il problema». Una parte di risorse per il personale può essere attinta dalle sanzioni. In tredici anni la Provincia ha incassato 9 milioni e 440mila euro di sanzioni elevate durante i controlli effettuati in cantieri e aziende per la violazione delle normativa in materia di sicurezza sul lavoro. I dati sono stati resi noti nella risposta dell’assessore Spinelli a un’interrogaz­ione del consiglier­e dei Cinque Stelle, Alex Marini. I soldi incassati in questi anni non sono però finiti in un apposito fondo da utilizzare specificat­amente per le attività di prevenzion­e. «Come invece ha fatto Bolzano — incalza Marini — e stanno facendo anche altre regioni. Ho presentato un disegno di legge, deve essere istituito un fondo con progetti specifici e rendiconta­bili. Una parte delle somme ricavate dalle sanzioni vengono usate per gli indennizzi ai familiari delle vittime di infortuni, ma in 10 anni sono stati elargiti solo 138.000 euro, questo significa che bisogna cambiare i parametri». «Gli importi delle sanzioni sono stati dati all’azienda sanitaria per la gestione generale anche dell’Uopsal», taglia corto l’assessore, che parla della necessità di un cambio di passo nell’attività di prevenzion­e degli infortuni. «Tutti gli attori devono essere ricondotti a un’unica filiera, serve un unico attore che si interfacci con il tavolo per il coordiname­nto sulla sicurezza, altrimenti si disperdono risorse. Punto a riprendere la filiera di comando e insieme alla parte sanitaria e organizzar­e le attività ispettive. Quando arrivano le sanzioni è già tardi, serve prevenzion­e».

L’assessore

L’Uopsal deve aumentare il personale dedicato all’attività ispettiva che oggi è la priorità

Il mio obiettivo è riprendere la filiera di comando con la parte sanitaria organizzan­do le attività di controllo Gli introiti

Sicurezza, in 13 anni Piazza Dante ha incassato più di nove milioni di sanzioni

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