Referendum, oggi si vota: urne aperte dalle 7 alle 23
Urne aperte per tutta la giornata di oggi anche in Trentino per il referendum promosso da Lega e Radicali. Ci si potrà recare ai seggi dalle 7 fino alle 23, ma perché la consultazione risulti valida dovrà essere raggiunto il quorum: dovrà infatti votare la maggioranza degli aventi diritto.
Sono cinque le schede, tutte inerenti al tema della giustizia. Nel dettaglio, la scheda rossa propone il quesito sull’abolizione del decreto Severino, la legge che prevede l’incandidabilità o l’ineleggibilità alle elezioni politiche o amministrative, e la conseguente decadenza da tali cariche per coloro che vengono condannati in via definitiva per determinati reati, anche se commessi prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. Se vince il «sì» tutto torna come prima, e anche chi è stato condannato in via definitiva potrà candidarsi ed essere eletto, oppure continuare a ricoprire l’incarico anche in caso di condanna in corso di mandato. I contrari all’abolizione della Severino difendono invece la norma, ritenuta uno dei capisaldi nel contrasto alla corruzione.
Per quanto riguarda la scheda arancione, il tema proposto è la limitazione dell’applicazione delle misure cautelari. In particolare la custodia preventiva — prima della sentenza — per il pericolo di reiterazione del reato. Con il «sì» viene eliminata la possibilità, per i reati meno gravi, di farvi ricorso. Uno strumento di emergenza — sostengono i promotori del referendum — che si è trasformato in pratica ordinaria, senza giustificazione. Il fronte del «no» spiega che però già oggi la custodia preventiva per pericolo di reiterazione è prevista solo per i casi gravi, quelli che prevedono una reclusione non inferiore a quattro anni. C’è anche chi sostiene, preoccupato, che l’abrogazione di questa norma porterebbe con sé anche l’abolizione di altre forme di misure cautelari come l’obbligo o il divieto di soggiorno, l’allontanamento dalla casa familiare o il divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla persona offesa.
Passando alla scheda gialla, la questione da affrontare è la separazione delle funzioni giudicanti e requirenti dei magistrati. La funzione giudicante è quella del giudice, che deve emettere la sentenza. La funzione requirente è in capo al Pubblico ministero, il magistrato che rappresenta l’accusa.
Oggi i magistrati, nel corso della loro carriera, possono passare da una funzione all’altra non più di quattro volte. I promotori del referendum propongono la separazione netta delle due funzioni: o giudichi o accusi, per tutta la carriera, per evitare commistioni e per garantire l’imparzialità. I contrari dicono però che relegare un magistrato solo alla funzione di accusa provocherebbe una cultura poliziesca e securitaria, e che in ogni caso una riforma così complessa non è possibile lasciarla a un referendum.
Passando quindi alla scheda grigia, il quesito proposto agli elettori riguarda la valutazione della professionalità dei magistrati. Che ora sono valutati solo dai colleghi. Se vince il «sì» potranno esprimere la loro valutazione anche i «laici», cioè gli
avvocati. Il quesito chiede che la componente laica del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari non sia esclusa dalle discussioni e dalle valutazioni che hanno a che fare con la professionalità dei magistrati.
Il fronte del «no» è però convinto che non sia prudente affidare anche agli avvocati questo compito, che per loro natura sono «controparte» dei magistrati e questo potrebbe influire sull’oggettività della valutazione.
Infine, per quanto riguarda la scheda verde, il tema portato all’attenzione riguarda la modifica delle norme che regolano l’elezione dei cosiddetti membri togati del Consiglio superiore della magistratura. In questo caso, se vincesse il «sì», verrebbe a decadere l’obbligo della raccolta firme per la presentazione delle candidature e ogni singolo magistrato potrebbe presentare la propria senza il supporto di altri magistrati e senza l’appoggio delle correnti politiche interne al Csm. L’obiettivo dei promotori è quindi di ridurre il peso di queste correnti.
I sostenitori del «no» sono però convinti che questo intervento non riuscirà a risolvere il problema.
Per esprimere la propria posizione, dunque, ci sarà tempo tutto il giorno: al seggio ci si deve presentare con tessera elettorale e documento di identità. Per chi fosse impossibilitato a recarsi alle urne, sono previsti 9 seggi speciali e 8 seggi volanti per permettere la raccolta del voto presso gli ospedali, case di cura e casa circondariale. Vi sono inoltre due seggi dove i militari, per ragioni di servizio, possono recarsi a votare. E in caso di smarrimento della tessera elettorale sarà possibile recarsi negli uffici comunali aperti per tutto il giorno, fino all’ora della chiusura dei seggi: «Per assicurare il rilascio delle tessere elettorali — spiega infatti Palazzo Geremia — saranno aperti al pubblico l’Ufficio Elettorale di Piazza Fiera e le Circoscrizioni di Gardolo, Bondone, Ravina-Romagnano, Argentario, Povo e Mattarello. Dalle 7 alle 23».