Credito cooperativo, c’è il rinnovo del contratto: aumento medio di 190 euro
TRENTO Maggiore flessibilità (dai 10 giorni di lavoro agile all’estensione del part-time), misure di welfare, ore di formazione obbligatoria. Ed un aumento salariale medio di 150 euro da agosto, che diventeranno 190 euro da ottobre di quest’anno. Dopo una lunga trattativa durata quasi 7 mesi ieri, a Roma, Federcasse e le organizzazioni sindacali (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Ugl credito) hanno firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i circa 36 mila dipendenti appartenenti alle aree professionali e quadri direttivi del sistema del credito cooperativo, dalle Bcc alle Casse rurali, fino alle Casse Raiffeisen.
Il contratto era scaduto a fine 2019. Ed ora «l’accordo completa l’evoluzione del quadro della contrattazione collettiva rendendolo coerente con l’attuazione della riforma del Credito cooperativo 2016-2018 — spiega Matteo Sanò, vicepresidente di Federcasse e alla guida della delegazione sindacale, della quale fanno parte esponenti delle Federazioni locali e delle Capogruppo Iccrea e Cassa centrale — Contiene misure che confermano la centralità dei nostri collaboratori e collaboratrici». Ma scendiamo nel dettaglio. Per quanto riguarda la parte economica è previsto un aumento di 190 euro in due tranche per la figura media (III area professionale IV livello a zero scatti). Il premio di produttività — come riferisce First Cisl — sarà determinato con la contrattazione di secondo livello e calcolato sulla base di due quote distinte: una, pari all’80%, determinata dal bilancio di ogni singola Bcc, e la seconda, pari al 20%, che tiene conto del bilancio di gruppo di appartenenza. È previsto un aumento del contributo alla Cassa Mutua nazionale di 0,5%, di cui 0,35% a carico della banca e 0,15% a carico del lavoratore. Aumenta il versamento al Fondo Pensione Bcc.
Nel capitolo welfare vengono introdotti 3 giorni retribuiti in caso di ricovero dei figli, coniugi o conviventi, genitori. Saranno fruibili 5 giorni, anche ad ore, per genitori con figli affetti da patologie legate all’apprendimento. Viene elevata a 24 mesi l’aspettativa in caso di gravi patologie e incremento della provvidenza per familiari portatori di handicap. Cambia il part time: potrà essere concesso a un lavoratore su 20 senza distinzione sulle dimensioni aziendali, confermando a 12 mesi il periodo minimo per circostanze particolari, quali situazioni di fragilità e genitorialità e introducendo un limite a 6 mesi per altre motivazioni. Novità nella formazione: viene incrementato il pacchetto formativo, che passa da 50 a 60 ore annue. Inoltre, il rientro in servizio dopo lunghe assenze sarà accompagnato da un «aggiornamento professionale». Per lo smart working, infine, vengono previsti 10 giorni al mese. Ai lavoratori sarà riconosciuto il ticket pasto.