Corriere del Trentino

Il settore dei grossisti in trasformaz­ione «Verso nuovi mercati e reti di impresa»

- T. D. G.

Dalle ruote del carro per la raccolta delle mele alle bottiglie di vetro per i vini, fino ai cartoni per gli imballaggi, per i quali i tempi di attesa sono passati da due settimane a due mesi. I ritardi nelle consegne stanno mettendo in difficoltà anche i grossisti trentini. Che però, nonostante le difficoltà attuali, guardano allo sviluppo futuro. «Ritengo — dice Mauro Bonvicin, presidente dell’Associazio­ne grossisti e Pmi del Trentino (Confcommer­cio) — che il nostro futuro sia legato allo sviluppo verticale: verso il basso, inserendoc­i anche nel mondo del dettaglio, ma anche verso l’alto, diventando produttori».

Nel 2021 il comparto dei grossisti trentini ha registrato un fatturato di 3,8 miliardi, in aumento del 10% rispetto ai 3,5 miliardi del 2020 (-3% sul 2019). A livello provincial­e, dunque, l’ingrosso rappresent­a il 13,3% del Pil. I dati sono stati snocciolat­i ieri in conferenza stampa a poche ore dall’assemblea. «Gli incrementi — traccia il bilancio Bonvicin — confermano una buona performanc­e». Ma risentono dell’inflazione e non tengono conto del trend dei singoli settori. Nel 2021 le aziende grossiste attive erano 2.593, con 101 iscrizioni e 147 cessazioni. Saldo negativo dunque. Tuttavia l’occupazion­e è aumentata del 6,1% arrivando a 12.538 addetti totali. Ora il settore sta attraversa­ndo una fase di trasformaz­ione: oltre allo «sviluppo verticale» il futuro dei grossisti è legato allo «sviluppo orizzontal­e, andando a presidiare zone o settori merceologi­ci nuovi e creando reti di impresa», conclude Bonvicin. Creare alleanze per affrontare la digitalizz­azione e crescere nell’export.

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Presidente Mauro Bonvicin, guida dei grossisti

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