Donne vittime di violenza, a Trento apre la stanza per raccogliere le denunce
TRENTO La denominazione la «Stanza tutta per sé» deriva da uno scritto del primo manifesto moderno della letteratura femminista scritto da Viginia Wolf nel 1919. L’associazione Soroptimist International ha raccolto questo messaggio per creare in tutte le regioni d’Italia una stanza per le denunce delle donne vittime di violenza in uno spazio adeguato ad accogliere dolore, il bisogno di riservatezza, di calore e di ascolto nel momento forse più drammatico della vita di una donna e dei suoi figli.
Ed ora grazie alla disponibilità della Questura, la «Stanza tutta per sé» esiste anche a Trento ed è stata inaugurata nei giorni scorsi alla presenza del questore Alberto Francini, della vice questore Anna Maria Maggio e del gruppo Soroptimist di Trento (26 socie). L’associazione nata a Oakland in California nel 1921 e diffusa in tutto il mondo (5.300 socie in Italia e 151 club attivi) si è occupata di tutto l’allestimento della stanza concepita come un salotto di casa, dotata di un angolo per i bimbi e di un computer.
Entusiastiche le parole della presidente di Soroptimist Trento, Annalisa Bortolotti: «Sono circa 200 le stanze create in Italia e quindi la nostra città rappresenta un altro tassello verso la creazione di spazi in grado di garantire livelli di assistenza adeguati alla gravità del problema. Il nostro impegno parte da un accordo del 2015 con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero degli Interni, che nel 2020 è diventato un protocollo di intesa con tutte le linee guida concordate con gli uffici ministeriali».
L’iniziativa è stata accolta anche dal Questore di Trento, il quale ha messo a disposizione l’ex ufficio della Polizia Stradale. Durante l’inaugurazione il Questore ha ringraziato il club Soroptimist, ha ricordato che esistono tanti diversi tipi di violenza e che sarebbe meglio prevenire la violenza piuttosto che difendere e proteggere chi ne è vittima, «Si tratta — ha sottolineato— Di un problema di cultura da diffondere». Ha inoltre aggiunto che il personale addetto a questo compito così delicato è stato preparato in modo scrupoloso e adeguato.