Da Pasolini a Bisio al Sociale di Trento
Un unico calendario: prosa tradizionale, nuove tendenze e danza Il direttore Massimo Ongaro: «Vogliamo che il pubblico torni nelle sale» Pierobon in «Riccardo III» di Shakespeare L’omaggio a Pina Bausch, «Mine Vaganti» di Özpetek dal cinema al palcoscenic
Claudio Bisio, Francesco Pannofino, Alessio Boni, Paolo Pierobon, Iaia Forte e il Balletto Nazionale di Praga. Ma anche Bob Wilson, Alessandro Serra, Virgilio Sieni, una nuova coproduzione con il Teatro Stabile di Bolzano e interazione di linguaggi tra musica, danza e prosa. È la nuova stagione del Teatro Sociale di Trento presentata dal Centro Santa Chiara, la prima del nuovo direttore Massimo Ongaro che ha deciso di rivoluzionare la programmazione. «Sarà una stagione invitante - annuncia Ongaro -. Vogliamo che il pubblico torni nelle sale, abbiamo fatto ogni sforzo per dire che ci siamo, che il teatro è tornato, che gli spettacoli sono importanti, bellissimi e vi piaceranno». Il teatro si riprende i suoi spazi e la stagione prende il nome del luogo in cui si terranno gli spettacoli: superata la divisione tra prosa tradizionale e nuove tendenze, il calendario comprende grandi nomi che si esibiranno sul palcoscenico del teatro storico della città.
Si inizia quindi con un omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della nascita del grande intellettuale, che sancisce anche la collaborazione tra Trento e il Teatro Stabile di Bolzano. La nuova coproduzione, dal titolo PPP. Profeta Corsaro (dal 27 al 30 ottobre) vedrà in scena Leo Muscato e Laura Perini insieme con altri attori e l’orchestra Haydn. La nuova stagione del Teatro Sociale fa incontrare teatranti di chiara fama con autori classici e grandi ispirazioni. Ecco quindi Fausto Paravidino che firma l’adattamento di Spettri di Ibsen, con la regia del lituano Rimas Tuminas (dal 1 al 4 dicembre), Filippo Dini che dirige e interpreta Il crogiuolo di Arthur Miller, il Riccardo III di Shakespeare della regista ungherese Krista Székely con Pierobon (dal 27 al 30 aprile) e, sempre del drammaturgo inglese, la visione rivoluzionaria e tellurica della Tempesta firmata da Alessandro Serra (dal 19 al 22 gennaio).
Spazio alla molteplicità di linguaggi con lo spettacolo
Mine Vaganti del regista Ferzan Özpetek, tratto dall’omonimo film e con in scena Pannofino e Forte (dal 2 al 5 febbraio), con la riscoperta dell’antica commedia dell’arte con Arlecchino muto per lo spavento della compagnia Stivalaccio Teatro (dal 16 al 19 febbraio), con La vita davanti a sé tratto dal romanzo di Romain Gary, riadattato per il teatro da Silvio Orlando (dal 23 al 26 febbraio), e con l’interpretazione di Alessio Boni del Don Chisciotte di Cervantes (dal 16 al 19 marzo).
Infine, si ride con Claudio Bisio e La mia vita raccontata male (dal 2 al 5 marzo). La stagione del Sociale comprende anche sei grandi spettacoli di danza, che spaziano dal repertorio classico del Balletto Nazionale di Praga (14 febbraio) al Leone d’argento per la danza Virgilio Sieni (10 novembre), da Silvia Gribaudi che celebra Canova con Graces (17 e 18 novembre), dal viaggio nell’universo di Pina Bausch di Cristiana Morganti (10 e 11 dicembre) al capolavoro di Benoît Lachambre e Louise Lecavalier Stations (18 ottobre) per concludere con il nuovo lavoro di Bob Wilson con la coreografa Lucinda Childs dal titolo Relative Calm. Aumentano le date, ma non il prezzo: l’abbonamento a 12 spettacoli ha un costo compreso tra i 53 e i 175 euro.