Bacino artificiale alle Viote i dubbi del Comune: «Servono altre analisi»
TRENTO I dubbi riguardano i cambiamenti climatici in atto, che modificano l’immagine delle montagne e soprattutto impongono una seria riflessione sulla gestione della risorsa idrica. Ma anche la localizzazione, il rapporto con l’ambiente circostante, l’impatto sulla natura e sulla fauna. Il progetto di bacino per l’innevamento artificiale proposto da Trento Funivie — e attualmente depositato alla Valutazione ambientale della Provincia — non convince del tutto gli uffici del Comune. Ma nemmeno alcuni servizi provinciali, che in questi giorni hanno depositato le osservazioni all’ipotesi.
A chiedere maggiori analisi sul progetto è Paola Ricchi, del Servizio sostenibilità e transizione ecologica del Comune, che invoca «un’attenta e dettagliata analisi del ciclo dell’acqua». Ancora: «La valutazione degli aspetti energetici deve essere presa in considerazione per poter definire la sostenibilità ambientale (oltre che economica) dell’intervento, anche con la prospettiva di un futuro aumento dei costi dell’energia». Ma la dirigente chiede anche di motivare «in maniera adeguata l’esclusione dell’alternativa “zero”, considerando oltre ai dati relativi al fabbisogno idrico e alle precipitazioni nevose e alla quantità di neve al suolo, anche gli aspetti turistici ed economici della skiarea del Monte Bondone» E di fronte a un bacino che viene prospettato «a carattere polifunzionale, potenzialmente utilizzabile
anche fuori dalla stagione invernale», il Comune chiede anche di stimare «il richiamo atteso in termini di presenze», guardando ad iniziative simili come il lago di Montagnoli a Madonna di Campiglio.
Dubbi anche dai servizi provinciali. Il servizio faunistico ricorda che «la piana delle Viote è un ambiente delicato». E l’ipotesi di un bacino artificiale «crea dei disturbi alla fauna», soprattutto se il laghetto verrà utilizzato anche d’estate per la balneazione. La Soprintendenza per i beni culturali ricorda inoltre che «le aree individuate per la realizzazione del progetto risultano ad alto potenziale archeologico e come tali risultano segnalate nel Prg del Comune di Trento».