L’UOMO HA BISOGNO DI RITI
Rievocazioni storiche? Feste Vigiliane per celebrare il patrono di Trento? Sfilate in costume? Cavalcate in memoria di un antico trovatore tirolese (Oskar von Wolkenstein, del quale la maggioranza a stento ricorda il nome)? Ci vuole pazienza — si ragionava fino a ieri, anzi, forse addirittura fino a stamattina — tanto ci andranno solo poche persone anziani, sono cose che vengono organizzate per far contenti i seniores, per dare loro l’illusione di essere tornati ai bei tempi andati. E oltre che ai nonni anche ai bambini possono piacere queste allegre sarabande: una buona alternativa alla play station oppure ai pomeriggi incollati ai cartoni. Tutti gli altri, queste manifestazioni forse più folcloristiche che storiche, un poco le hanno sempre snobbate, considerandole al massimo occasione per i turisti di scattare qualche foto da mostrare poi al loro ritorno magari accompagnate da qualche commento su come ancora ci si diverte lassù nelle province alpine. Arsenico e vecchi merletti, insomma. Invece devono avere cambiato idea in molti: almeno i duemila che la scorsa settimana hanno partecipato alla Ganzega — la cena a base di prodotti locali nel centro storico trentino che ha inaugurato i festeggiamenti per San Vigilio cui seguirà un ampio programma di teatro, musica, giochi, sfilate e gastronomia — e gli addirittura ventimila accorsi per assistere alla cavalcata di Fiè allo Sciliar dedicato appunto al trovatore vissuto qualcosa come settecento anni fa.