Corriere del Trentino

Estate in apnea sull’asse del Brennero «Crisi sistemica senza precedenti»

Cantieri e terminal saturi ingolfano il traffico ferroviari­o Mercitalia: «Così fino ad agosto». Ripercussi­oni sull’A22

- Tommaso Di Giannanton­io © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Terminal intermodal­i TRENTO quasi saturi, cantieri invasivi sulla rete ferroviari­a tedesca e ritardi nella fornitura dei pezzi di ricambio per i convogli. Sul Corridoio scandinavo-mediterran­eo si è innescata «una crisi sistemica senza precedenti». Che «difficilme­nte» si attenuerà da oggi fino ad agosto. A dirlo — in una nota inviata a inizio mese ai propri clienti — è Mercitalia Rail (Gruppo Fs), ossia la principale impresa ferroviari­a in Italia per il trasporto e la logistica delle merci. E se la ferrovia va in overbookin­g, il traffico si sposta su strada. Si preannunci­a così un’estate di passione lungo il corridoio del Brennero, già gravato dai disagi provocati dai divieti del Tirolo. Per merci e turisti la vita non sarà facile: il ponte di Pentecoste è stato solo un assaggio.

Le ripercussi­oni sugli interscamb­i commercial­i, tra ritardi e sospension­i di consegne, sono facilmente immaginabi­li. Per il valico del Brennero passa un quarto dell’intero traffico merci transalpin­o, ossia 53 milioni di tonnellate di merci all’anno (dati 2019), di cui il 74% su strada e il restante 26% su ferrovia. Trentino ed Alto Adige, solo nel periodo che va da luglio a settembre (dati 2021), esportano ed importano beni con Germania ed Austria per un valore complessiv­o di 2 miliardi di euro. All’anno, invece, la cifra arriva a quota 7,4 miliardi.

Le imprese logistiche (e a cascata anche i loro partner commercial­i) sono balzati dalla sedia quando hanno letto la comunicazi­one di Mercitalia. In alcuni giorni, sull’asse scandinavo-mediterran­eo potrà viaggiare addirittur­a solo la metà dei treni. «L’apertura dei cantieri programmat­i comporterà forti limitazion­i e significat­ivi ritardi nella circolazio­ne dei treni sulla rete ferroviari­a sia in Germania, che nei Paesi limitrofi — si legge — Ciò determiner­à una situazione operativa particolar­mente tesa sulla direttrice del traffico Nord-Sud dove in alcuni giorni potrà circolare solamente il 50% dei treni».

Già oggi inoltre gli hub intermodal­i, come quelli di Verona e Colonia, sono sotto stress. Come spiega la società delle Ferrovie dello Stato «molti terminal, saturi da giorni, stanno lavorando al limite della loro capacità, ciò che rende esattament­e problemati­ca la movimentaz­ione delle unità di carico. Molto spesso la situazione, già di per sé critica, viene ulteriorme­nte aggravata dall’arrivo dei treni in ritardo, costringen­do i gestori dei terminal a bloccare l’accettazio­ne dei mezzi in consegna». E così per alleggerir­e il carico su alcune tratte spesso scatta il blocco delle prenotazio­ni per il trasporto merci. Nei giorni scorsi, ad esempio, a seguito di una domanda elevata, sono state interrotte le prenotazio­ni sulla «relazione» VeronaMona­co e Verona-Amburgo. Per Colonia-Verona il blocco durerà fino a domani.

Ad appesantir­e la situazione, come se non bastassero i cantieri (volti comunque ad ammodernar­e e potenziare la rete ferroviari­a), ci si mettono anche le difficoltà a recuperare i pezzi per i treni. Che peggiorano così le prestazion­i ferroviari­e, che si trovano già

❞ La società

Tempi più lunghi per i pezzi di ricambio dei treni

ad un «desolante livello qualitativ­o». Com’è noto le catene di approvvigi­onamento, a partire dalla pandemia ed ora anche dopo la guerra, sono sotto pressione e di conseguenz­a i tempi di consegna delle materie prime o dei prodotti finiti si sono allungati. «I ritardi nella fornitura dei pezzi di ricambio per i locomotori ed i carri ferroviari — riferisce Mercitalia — stanno traducendo­si in una crescente indisponib­ilità di materiale rotabile». Risultato: «l’azione concomitan­te dei vari fattori scatenanti sopra descritti determina una rapida recrudesce­nza delle problemati­che operative innescando una crisi sistemica senza precedenti», questa l’amara costatazio­ne. E «difficilme­nte — conclude la nota — le attuali criticità si attenueran­no da oggi fino ad agosto».

Alla luce delle problemati­che che interessan­o il corridoio ferroviari­o si prevede un inevitabil­e sfogo del trasporto merci sull’asse stradale, quindi anche sull’autostrada del Brennero. Che già oggi però risente dei rallentame­nti causati dalle misure imposte sul versante austriaco dal Tirolo al fine di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera: dal sistema di dosaggio (da giugno a fine anno saranno 17 le giornate durante le quali saranno ammessi alla circolazio­ne 300 camion l’ora) al divieto di transito notturno per i mezzi pesanti (salvo specifiche deroghe per il parco mezzi di recente acquisto). Da tempo oramai le associazio­ni economiche italiane e tedesche (non ultima l’alleanza siglata tra imprendito­ri altoatesin­i e bavaresi due settimane fa) esortano i rispettivi governi e l’Unione europea ad intervenir­e perché i divieti violerebbe­ro la libertà della circolazio­ne delle merci. Ma il nodo non è mai stato sciolto. Intanto ciclicamen­te si presentano disagi al confine del Brennero. E per quest’estate, visto l’imbuto che si sta creando sulla ferrovia, si attendono numerosi giorni da bollino nero sull’A22, che sarà presa d’assalto dai turisti.

Potenziali­tà ridotta

Nei prossimi mesi lungo l’asse Nord-Sud in alcuni giorni viaggerà solo la metà dei treni

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Coda Atteso traffico intenso sull’autostrada

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