Estate in apnea sull’asse del Brennero «Crisi sistemica senza precedenti»
Cantieri e terminal saturi ingolfano il traffico ferroviario Mercitalia: «Così fino ad agosto». Ripercussioni sull’A22
Terminal intermodali TRENTO quasi saturi, cantieri invasivi sulla rete ferroviaria tedesca e ritardi nella fornitura dei pezzi di ricambio per i convogli. Sul Corridoio scandinavo-mediterraneo si è innescata «una crisi sistemica senza precedenti». Che «difficilmente» si attenuerà da oggi fino ad agosto. A dirlo — in una nota inviata a inizio mese ai propri clienti — è Mercitalia Rail (Gruppo Fs), ossia la principale impresa ferroviaria in Italia per il trasporto e la logistica delle merci. E se la ferrovia va in overbooking, il traffico si sposta su strada. Si preannuncia così un’estate di passione lungo il corridoio del Brennero, già gravato dai disagi provocati dai divieti del Tirolo. Per merci e turisti la vita non sarà facile: il ponte di Pentecoste è stato solo un assaggio.
Le ripercussioni sugli interscambi commerciali, tra ritardi e sospensioni di consegne, sono facilmente immaginabili. Per il valico del Brennero passa un quarto dell’intero traffico merci transalpino, ossia 53 milioni di tonnellate di merci all’anno (dati 2019), di cui il 74% su strada e il restante 26% su ferrovia. Trentino ed Alto Adige, solo nel periodo che va da luglio a settembre (dati 2021), esportano ed importano beni con Germania ed Austria per un valore complessivo di 2 miliardi di euro. All’anno, invece, la cifra arriva a quota 7,4 miliardi.
Le imprese logistiche (e a cascata anche i loro partner commerciali) sono balzati dalla sedia quando hanno letto la comunicazione di Mercitalia. In alcuni giorni, sull’asse scandinavo-mediterraneo potrà viaggiare addirittura solo la metà dei treni. «L’apertura dei cantieri programmati comporterà forti limitazioni e significativi ritardi nella circolazione dei treni sulla rete ferroviaria sia in Germania, che nei Paesi limitrofi — si legge — Ciò determinerà una situazione operativa particolarmente tesa sulla direttrice del traffico Nord-Sud dove in alcuni giorni potrà circolare solamente il 50% dei treni».
Già oggi inoltre gli hub intermodali, come quelli di Verona e Colonia, sono sotto stress. Come spiega la società delle Ferrovie dello Stato «molti terminal, saturi da giorni, stanno lavorando al limite della loro capacità, ciò che rende esattamente problematica la movimentazione delle unità di carico. Molto spesso la situazione, già di per sé critica, viene ulteriormente aggravata dall’arrivo dei treni in ritardo, costringendo i gestori dei terminal a bloccare l’accettazione dei mezzi in consegna». E così per alleggerire il carico su alcune tratte spesso scatta il blocco delle prenotazioni per il trasporto merci. Nei giorni scorsi, ad esempio, a seguito di una domanda elevata, sono state interrotte le prenotazioni sulla «relazione» VeronaMonaco e Verona-Amburgo. Per Colonia-Verona il blocco durerà fino a domani.
Ad appesantire la situazione, come se non bastassero i cantieri (volti comunque ad ammodernare e potenziare la rete ferroviaria), ci si mettono anche le difficoltà a recuperare i pezzi per i treni. Che peggiorano così le prestazioni ferroviarie, che si trovano già
❞ La società
Tempi più lunghi per i pezzi di ricambio dei treni
ad un «desolante livello qualitativo». Com’è noto le catene di approvvigionamento, a partire dalla pandemia ed ora anche dopo la guerra, sono sotto pressione e di conseguenza i tempi di consegna delle materie prime o dei prodotti finiti si sono allungati. «I ritardi nella fornitura dei pezzi di ricambio per i locomotori ed i carri ferroviari — riferisce Mercitalia — stanno traducendosi in una crescente indisponibilità di materiale rotabile». Risultato: «l’azione concomitante dei vari fattori scatenanti sopra descritti determina una rapida recrudescenza delle problematiche operative innescando una crisi sistemica senza precedenti», questa l’amara costatazione. E «difficilmente — conclude la nota — le attuali criticità si attenueranno da oggi fino ad agosto».
Alla luce delle problematiche che interessano il corridoio ferroviario si prevede un inevitabile sfogo del trasporto merci sull’asse stradale, quindi anche sull’autostrada del Brennero. Che già oggi però risente dei rallentamenti causati dalle misure imposte sul versante austriaco dal Tirolo al fine di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera: dal sistema di dosaggio (da giugno a fine anno saranno 17 le giornate durante le quali saranno ammessi alla circolazione 300 camion l’ora) al divieto di transito notturno per i mezzi pesanti (salvo specifiche deroghe per il parco mezzi di recente acquisto). Da tempo oramai le associazioni economiche italiane e tedesche (non ultima l’alleanza siglata tra imprenditori altoatesini e bavaresi due settimane fa) esortano i rispettivi governi e l’Unione europea ad intervenire perché i divieti violerebbero la libertà della circolazione delle merci. Ma il nodo non è mai stato sciolto. Intanto ciclicamente si presentano disagi al confine del Brennero. E per quest’estate, visto l’imbuto che si sta creando sulla ferrovia, si attendono numerosi giorni da bollino nero sull’A22, che sarà presa d’assalto dai turisti.
Potenzialità ridotta
Nei prossimi mesi lungo l’asse Nord-Sud in alcuni giorni viaggerà solo la metà dei treni