Corriere del Trentino

Sanità, minoranze all’attacco di Fugatti «Basta slogan, subito gli stati generali»

Affondo di Patt, Pd, Azione e Futura: «Serve un bagno di umiltà, mancano obiettivi e strategie»

- Luca Marsilli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Pochi anni fa il Trentino guardava ai Paesi più avanzati del Nord Europa per traguardar­e il proprio sistema sanitario. Oggi ritiene un risultato non andare poi tanto male rispetto alla media nazionale. Allora il Trentino godeva di una reputazion­e che portava molti medici giovani e già affermati a scegliere la nostra sanità pubblica, adesso i nostri bandi vanno deserti. Avevamo tempi di risposta alle esigenze dei pazienti relativame­nte certi e buoni anche dal punto di vista della celerità. Adesso non si riescono a rispettare i Rao, la diagnositi­ca e gli esami hanno liste di attesa bibliche, gli interventi chirurgici vengono rimandati, anche per casi come l’oncologia in cui la celerità fa la differenza. In ospedali con interi reparti in difficoltà per la carenza di personale, la qualità del servizio offerto è peggiorata. E i pronto soccorso, chiamati anche a supplire a funzioni che dovrebbero essere della medicina di base e delle guardie mediche, non sono messi meglio: in molti ospedali sono anzi sull’orlo del baratro, con personale ridotto a meno della metà del necessario.

I consiglier­i provincial­i di opposizion­e Paola Demagri (Patt), Ugo Rossi (Azione), Paolo Zanella (Futura) e Luca Zeni (Pd) partono da una analisi impietosa della situazione che è sostanzial­mente la stessa operata dai medici. E a nome delle forze politiche che rappresent­ano, chiedono alla amministra­zione guidata da

Maurizio Fugatti un atto di umiltà: prendere atto che i problemi esistono e uscire dalla politica degli slogan e della negazione della realtà per cercare di rimettere in carreggiat­a la sanità pubblica provincial­e. Prima che imploda definitiva­mente, perché le cause struttural­i dei problemi attuali non possono che aggravarsi in assenza di risposte altrettant­o struttural­i e serie.

I medici e gli altri profession­isti della sanità che si trovano a vivere in perenne emergenza per gli organici insufficie­nti non potranno che cogliere opportunit­à altrove, aggravando l’insufficie­nza degli organici. Con l’insostenib­ilità dell’intero sistema sanitario come punto di arrivo.

Secondo i consiglier­i di minoranza, manca completame­nte una strategia di fondo, nel senso di una capacità di individuar­e e perseguire obiettivi, così come manca la capacità organizzat­iva di affrontare i problemi. Si è passato dall’accusare le passate amministra­zioni a incolpare il Covid e poi la carenza nazionale di medici e infermieri. Ora è indispensa­bile un cambio di passo, e il loro suggerimen­to è partire da un’analisi oggettiva e approfondi­ta della situazione. Si potrebbe dire, degli «stati generali della sanità».

Aprire un confronto con tutti gli operatori del settore: medici, infermieri, ordini, sindacato, formazione. E ascoltare anche le esigenze dei cittadini, per cogliere anche le loro priorità. Poi, definito il quadro di problemi, risorse e priorità, procedere assieme agli stessi operatori a individuar­e le più efficaci modalità di intervento. Rinunciand­o agli slogan che servono solo a sviare l’attenzione del cittadino elettore, per affrontare i nodi da sciogliere, privilegia­ndo per una volta le esigenze reali del cittadino paziente. Vanno definiti seriamente i ruoli dei diversi ospedali sul territorio, chiarendo che puntare sulle due maggiori strutture di fondovalle per le soluzioni specialist­iche è l’unica garanzia di qualità possibile, mentre gli ospedali di valle devono dare risposta a necessità diverse e meno complesse, integrati in una sanità territoria­le che va sviluppata per avvicinare i servizi ai cittadini e anche per sgravare la rete ospedalier­a da un carico improprio.

In prospettiv­a — è stato ribadito ieri — serviranno più medici e più infermieri. Per i medici il Trentino non può che insistere per l’aumento a livello nazionale delle ammissioni a medicina; per gli infermieri però può fare in proprio, raddoppian­do la capacità formativa dell’università locale. Ovviamente dotandola degli strumenti necessari. Ma da subito si possono anche sgravare i medici, sia di medicina territoria­le che ospedalier­i, del carico burocratic­o, dirottando­lo su personale amministra­tivo.

L’opposizion­e È indispensa­bile un cambio di passo, si parta da un’analisi oggettiva della situazione

 ?? (Foto LaPresse/Loss) ?? Critici
Da sinistra il consiglier­e provincial­e del Partito democratic­o Luca Zeni, l’esponente del Patt Paola Demagri, il consiglier­e di Futura Paolo Zanella e quello di Azione Ugo Rossi
(Foto LaPresse/Loss) Critici Da sinistra il consiglier­e provincial­e del Partito democratic­o Luca Zeni, l’esponente del Patt Paola Demagri, il consiglier­e di Futura Paolo Zanella e quello di Azione Ugo Rossi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy