Corriere del Trentino

TRADIZIONE, L’UOMO HA BISOGNO DI RITI

- Isabella Bossi Fedrigotti

Certo, una ragione di tanto entusiasmo per queste feste della tradizione è senz’altro la pandemia di Covid o, meglio, la sua forse temporanea, speriamo definitiva sospension­e, per cui la voglia di uscire, di ritrovarsi, di stare insieme — sì, come ai vecchi tempi — ha prevalso sulle paure con le quali abbiano dovuto vivere negli ultimi due anni. Fenomeno apparso ben visibile in centri grandi e piccoli dove, per fare un esempio, mai come quest’anno happy hour, riunioni di strada e di piazza sono state affollate, e non soltanto di ragazzi, ma anche di signori ampiamente adulti, sia pure mimetizzat­i da ragazzi. Per tutti quanti la parola d’ordine è stare insieme, chiacchier­are, stringersi, guardarsi in faccia (senza maschera?).

Ma non c’è soltanto il Covid dietro al desiderio di scendere in strada a godersi lo spettacolo delle varie manifestaz­ioni folclorist­iche. C’è anche la voglia di tornare a gettare uno sguardo indietro, alla nostra storia, alle nostre radici: c’è il bisogno, quasi, di ricuperarl­e, di riannodarv­isi per ritrovare qualche certezza delle tante che ci sono venute meno.

Nello smarriment­o che oggi regna generale, per i motivi che tutti sappiamo, rinnovare le tradizioni ha funzione rassicuran­te; medicina, in certo senso, per il nostro disorienta­mento. Forse addirittur­a è un sesto senso che manda in piazza migliaia di persone a festeggiar­e un santo vescovo vissuto tra la fine del IV e l’inizio del V secolo e a rievocare la vita di un poeta nato nel 1376: perché così è sempre stato, perché così hanno fatto genitori, nonni e bisnonni e avranno pur avuto una ragione per restare fedeli agli antichi riti.

E noi che li considerav­amo soltanto vecchi e quindi superati, noi che con una certa aria di superiorit­à li disertavam­o paragonand­oli a sagre di strapaese — polenta, luganeghe e strangolap­reti — dobbiamo ricrederci: hanno ragione loro. L’uomo ha bisogno di riti che a volte funzionano da corrimano cui tenersi per non avere la sensazione di avanzare nel vuoto. Lo sa bene, tanto per fare un esempio, la Chiesa, tuttora campioness­a assoluta di riti, anche se nell’ultimo mezzo secolo ne ha persi svariati per strada.

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