Ecco gli imputati a rischio «tonca»
Vigiliane, le nomination del giudice Gardin. Not, finti pass, spaccio, Vasco i temi caldi
Not, green pass falsi, movida notturna e concertone di Vasco. Sono questi i temi caldi della 39esima edizione delle Feste Vigiliane. Tra le nomination del giudice Lucio Gardin ( foto) che rischiano la «tonca» nell’Adige ci sono il presidente Fugatti e gli ex Rossi e Dellai per il Not. Poi il sindaco Ianeselli e il suo predecessore Andreatta rischiano di pagare la movida. Infine c’è l’infermiere Macinati che con i suoi pass finti ha molte chance di essere «toncato».
TRENTO Ce n’è per tutti. Destra, centro e sinistra. Che è un po’ lo sport nazionale, secondo solo a quello pallonaro, prendersela con i politici. Roba che sa di stantio. Che poi, se si tira dentro tutti, il risultato non può esser altro che a somma zero. Sparare al bersaglio grosso che qualcosa si piglia.
Riti antichi, quando anche ai guitti era consentito sbeffeggiare il sovrano, almeno fino ad un certo punto, coinvolgendo corte e popolino (non sempre). Si dirà che è solo satira «morale» (che a dire il vero sarebbe cosa seria più che mai, da cavar la pelle) quella del Tribunale di penitenza presieduto da Lucio Gardin che ieri sera in piazza Fiera ha elencato i papabili alla Tonca di domani nell’Adige, al ponte di San Lorenzo.
Clou della 39esima edizione delle Feste Vigiliane. Preceduta dal Palio dell’oca, dagli zatterieri che al solito sfidano le «magre» acque del fiume. Altro che di bestemmia vengono accusati i papabili da toncare, come invece, parrebbe esser stato tra il XV e il XVII secolo. Qui c’entra il Not, quello che dovrebbe essere il prossimo nuovo ospedale trentino di cui si discute, e anche straparla, da anni e di cui non si vede in posa neanche un mattone. «Non so da che parte cominciare», ha esordito Gardin. E allora, nel mazzo, gli ultimi quattro presidenti della Provincia, che non c’hanno cavato un ragno dal buco. L’ultimo, per ora, si vedrà. Quindi, in fila, Lorenzo Dellai, Alberto Pacher, Ugo
Rossi e Maurizio Fugatti. «L’è tant che nar de Not», la battuta, felice in questo caso, del comico che regge il tribunale. Se del primo del poker si ricorda che «continua a fondare nuovi partiti...l’ha fat fora tut l’alfabeto», del secondo si tace, o quasi, mentre di Ugo Rossi si ricorda il trascorso, a detta dei giudici non certo felice, all’assessorato alla sanità. «Trovo molto grave che in 22 anni che se ne parla nessuno dei quattro imputati abbia neanche iniziato questo benedetto ospedale», declama un giudice. E ci può stare. È opinione corrente. Poi entrano in scena alcuni consiglieri provinciali. Non poteva mancare il leghista Alessandro Savoi, reo di essersi fatto ritirare la patente perché un po’ sopra le «righe», alcoliche e quindi da toncare «perché col suo comportamento ha danneggiato l’immagine del Trentino». Vien da sorridere, sembra quasi un contrappasso, visto il suolo d’elezione, carico com’è di viti e graspe.
Vasco Rossi, il concerto contestato, chi proprio non lo voleva e per questo in odor di tonca, Alessio Manica e Filippo Degasperi. E un bravo, invece, a far da contraltare, a Fugatti che «ha recuperato un’area pubblica di quelle dimensioni». Cosa c’entrino poi l’ex sindaco Alessandro Andreatta e l’attuale, Franco Ianeselli, è presto detto. La sicurezza, che ci mancava e mai può mancare, e la Trento della notte, quella dei ragazzi che sciamano e fanno casino. Per ultimo, ma non ultimo, quello che, «infermiere impavido» Gabrielle Macinati, ha avuto la «bella» idea di mettere in produzione tamponi falsi e green pass irregolari. Beh, di chance per esser messo in acqua questo qui ne ha parecchie. E che tonca sia.